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AGRUME.
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AGRUME.
Definiz: Sost. masc. Nome generico che si dà a' limoni, cedrati, aranci, e simili piante della famiglia delle auranziacee, ed altresì a' loro frutti.
Dall'add. agro. −
Esempio: Cas. Pros. 2, 21: Come gli agrumi che altri mangia, te veggente, allegano i denti anco a te; così il vedere che altri si cruccia, turba noi.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 231: Quei che lo fanno, sono universalmente tutte le acque naturali e stillate,.... tutti i liquori acidi, e i sughi di tutti gli agrumi.
Esempio: E Magal. Lett. 115: Flora e Pomona mandano diversi genj con varie piante di fiori e d'agrumi, a regalare il vicin giardino.
Esempio: Segner. Pred. 468: Vi date fretta di quanto prima segar le biade,.... e tosto fate che si taglino l'uve, che si colgano i pomi, che si ripongano gli agrumi.
Esempio: Salvin. Annot. Tanc. 531: Oggi agrumi si dicono aranci, limoni, cedrati.
Definiz: § I. E presso gli antichi era nome generico di alcuni ortaggi, che hanno sapore forte o acuto, come di cipolle, aglj, e simili, che oggi diciamo Fortumi. −
Esempio: Passav. Specch. Penit. 262: Dicono i savj, che porri, cipolle e aglj, e ogni agrume crudo, le fave e ogni legume, fanno avere i sogni terribili e noiosi.
Esempio: Salvin. Annot. Tanc. 531: I fortumi gli antichi Toscani gli chiamavano agrumi, come aglj, cipolle, e simili.
Definiz: § II. E figuratam. detto di cosa, ed anche di persona, noiosa e rincrescevole. −
Esempio: Dant. Parad. 17: Per lo ciel di lume in lume Ho io appreso quel, che s'io ridico, A molti fia savor di forte agrume.
Esempio: Pulc. L. Morg. 10, 36: Prendi la spada, io ti disfido a morte, E farotti assaggiar d'un altro agrume.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 12, 44: Cacciatel via, e' debb'esser un pazzo: Dond'è venuto questo strano agrume?
Esempio: Cas. Pros. 2, 65: Anzi è l'agrume e lo aloè della loro rustica natura e aspera, che sì gli rende venenosi e amari nel consorzio degli uomini.