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1) Dizion. 5° Ed. .
BEFANA.
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BEFANA.
Definiz: Sost. femm. Persona fantastica, che le femminette raccontano ai ragazzi venire nelle case la notte dell'Epifania, scendendo giù per la cappa del cammino, e lasciando ai ragazzi medesimi qualche presente o buono o cattivo, secondo che co' loro portamenti se lo han meritato. Onde avviene che sogliono attaccare la calzetta alla cappa del cammino stesso, per ricevere il supposto regalo di cotesta larva. Pigliasi però anche come Spauracchio da far paura a' fanciulli. –
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 392: Di questa voce befana s'abusan le balie, per intendere una di quelle larve che nuocono a i bambini, cioè nel medesimo significato che μορμω appresso ai Greci.
Esempio: Not. Malm. 2, 683: Le balie si servono della voce befana, per intendere una di quelle larve che nuocono a' bambini, come il bau ec., e gli persuadono che ci sia la befana cattiva e la buona, e che venga nelle case per la via del cammino.
Definiz: § I. Befana dicevasi pure quel Fantoccio di cenci che nella notte precedente all'Epifania portavasi attorno, e nel giorno ponevasi dai fanciulli e dalle femminette così per ischerzo alle finestre. –
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 105: Il dì di befania Vo' porla per befana alla finestra.
Esempio: Gell. Capr. Bott. 66: Gli uomini cominciano a fare ancor eglino come e' fanciugli, che non hanno più paura delle befane di cenci.
Esempio: Varch. Ercol. 245: Sono equivoce, non altramente che un uomo di carne e d'ossa, e uno di stoppa e di cenci, quali sono le befane.
Definiz: § II. Onde Befana per similit. si dice di Donna brutta e contraffatta. –
Esempio: Lipp. Malm. 5, 28: Con dirle che quest'orrida befana, Che già d'un tozzo aveva carestia,.... In oggi ha di gran soldi in sua balìa.
Esempio: E Lipp. Malm. 8, 30: E bench'ell'abbia un ceffo di befana, Pomposa e ricca vuol che ognun la veggia.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 2: Un vate, che tre giulj non accozza, Non trova una befana che lo voglia.