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Dizion. 4° Ed. .
BEFANA
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pag.408
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BEFANA.
Definiz: | Fantoccio di cenci, che portano la notte di befanía attorno, e che nel giorno di befanía pongono per ischerzo i
fanciulli, e le femmine alle finestre. Lat. larva. Gr. μορμολύκειον. |
Esempio: | Varch. Ercol. 245. Sono equivoche non altramente, che un uomo di carne, e d'ossa,
e uno di stoppa, e di cenci, quali sono le befane. |
Esempio: | Bern. rim. 105. Il dì di befanía Vo' porla per befana alla finestra. |
Esempio: | Capr. Bott. Come i fanciulli, che non hanno più paura delle befane di
cenci. |
Definiz: | §. I. E da questo, Befana si dice a Donna brutta, e contraffatta. Lat. mulier
deformis. |
Esempio: | Malm. 4. 28. Con dirle, che quest'orrida befana, Che già d'un tozzo aveva carestía,
ec. Inoggi ha di gran soldi in sua balía. |
Esempio: | E Malm. 8. 30. E bench'ell'abbia un ceffo di befana, Pomposa,
e ricca vuol, che ognun la veggia. |
Definiz: | §. II. Trovasi talora Befana, per Befanía. Lat. epiphania. Gr.
θεοφανία. |
Esempio: | Fir. Trin. 2. 5. Hannomel detto le pecore la notte di befana, che tutte
favellano. |
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