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BEFANA
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BEFANA.
Definiz: Fantoccio di cenci, che portano la notte di befanía attorno, e che nel giorno di befanía pongono per ischerzo i fanciulli, e le femmine alle finestre. Lat. larva. Gr. μορμολύκειον.
Esempio: Varch. Ercol. 245. Sono equivoche non altramente, che un uomo di carne, e d'ossa, e uno di stoppa, e di cenci, quali sono le befane.
Esempio: Bern. rim. 105. Il dì di befanía Vo' porla per befana alla finestra.
Esempio: Capr. Bott. Come i fanciulli, che non hanno più paura delle befane di cenci.
Definiz: §. I. E da questo, Befana si dice a Donna brutta, e contraffatta. Lat. mulier deformis.
Esempio: Malm. 4. 28. Con dirle, che quest'orrida befana, Che già d'un tozzo aveva carestía, ec. Inoggi ha di gran soldi in sua balía.
Esempio: E Malm. 8. 30. E bench'ell'abbia un ceffo di befana, Pomposa, e ricca vuol, che ognun la veggia.
Definiz: §. II. Trovasi talora Befana, per Befanía. Lat. epiphania. Gr. θεοφανία.
Esempio: Fir. Trin. 2. 5. Hannomel detto le pecore la notte di befana, che tutte favellano.