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1) Dizion. 5° Ed. .
MOTTEGGIARE
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MOTTEGGIARE.
Definiz: Neutr. Dire motti o facezie, Scherzare con parole argute, burlesche, o pungenti, e simili; e talora è accompagnato da un compimento di persona mediante la prep. Con. –
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 463: In nel convito lo motteggiare d'altrui e le parole gittate in tuo dolore ti toccarono. Or ti sia a mente di schifare oggimai que' cotali conviti.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 270: D'un ragionamento in altro travalicando, pervennero a dire delle lor donne,... e motteggiando cominciò alcuno a dire: ec.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 284: Donnellino.... disse: Io non le vendo (le oche), ma io le dono a voi, e altro non ne voglio che solo basciarvi. Disse la donna: Siam noi sul motteggiare? io ti dico, se tu le vendi.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 369: Ebbi nella tua quella di Filippo. Di' che sempre motteggia; ed io ancora motteggerò con lui, chè glie ne dirò qualche motto.
Esempio: Pulc. L. Morg. 15, 89: E sta con Chiariella a motteggiare, Quando cavalca insin fuor delle mura.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 388: Istavo allegro in questo tempo più che fusse stato mai, e con l'animo più lieto, e motteggiava con ognuno.
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 91: E poi che motteggiando un poco adosso Gli andò Aquilante, messero a partito Di dare ec.
Esempio: Guicc. Stor. 3, 230: Cominciò a sospettare per alcune parole dette incautamente da Renzo da Ceri a un tamburino degli Spagnuoli, perchè, come motteggiando, lo dimandò: Quando vorranno quegli Spagnuoli darci prigione il vostro Duca?
Esempio: Cas. Pros. 3, 331: Dove non ha luogo il ridere, quivi si disdice il motteggiare e il cianciare.
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 327: È.... da i filosofi morali conceduto all'uomo il motteggiare piacevolmente.
Esempio: Tass. Lett. 1, 130: Io, come voi m'imponete, motteggiai; ma 'l motto non fu inteso, o almeno non gli fu dato risposta, ed a me non è paruto di poter con vostra dignità proceder più oltre.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 31, 1, 59: Questi maledici in alienam contumeliam venusti, motteggiano con ingegno, scherzano con diletto: ma ec.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 10, 48: Rispose acerbamente motteggiando: Tu farai bene ancor: che il troppo caldo Non fa gran bene alla schiatta d'Orlando, Che aver suole il cervello poco saldo.
Esempio: Mann. Lez. Ling. tosc. 3: Vaghi e desiosi di aver di loro strania opinione seguaci, con essi motteggiando pongono la favella in derisione, e fannosi beffe delle regole sue.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 99: Chi cantando si sta, chi or scende or monta Pe' rami in danza, e l'altre (passere) al ballo incita;... Chi motteggia, chi scherza, ec. (qui per similit.)
Definiz: § I. Trovasi con un compimento di persona, retto dalla prep. A. –
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 231: Quella sua misera, che teneva, sen'avvide, e incominciogli (a Erode) a motteggiare, e a dire: che è questo? se' tue convertito? che t'ha detto questo santo uomo?
Definiz: § II. Si usa pure con un compimento, indicante il soggetto o la materia di cui, o sopra cui, si motteggia. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 226: Ed ella e molte altre donne s'accorsero della cagione del suo passare, e più volte insieme ne motteggiarono, di vedere uno uomo così antico d'anni e di senno, innamorato.
Esempio: E Bocc. Decam. 3, 137: Quivi le donne..... incominciarono con lui a motteggiare del suo novello amore.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 471: Aveva il pontefice motteggiato con arguzia spagnuola sopra quello che aveva fatto il figliuolo.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 237: Egli entra meco a motteggiar di questo Suo amore.
Definiz: § III. E in senso particolare, vale Fare, o Dire, checchessia per ischerzo, per celia. –
Esempio: Senec. Declam. 111: Io fu' provocato dal popolo, acciocchè combattessono più valentemente, perchè innanzi e' pareva che motteggiassono.
Esempio: Machiav. Comm. 104: Parlate voi davvero, o motteggiate? F. T. Ah! madonna Lucrezia, son queste cose da motteggiare?
Esempio: Ar. Comm. 2, 435: Hai tu lettere? A. N'ho così poche, che so appena leggere.... E. Non motteggiar: m'hai tu portate lettere Della mia vita?
Definiz: § IV. E per Dire per motto, a guisa di motto. –
Esempio: Pallav. Vit. Aless. 1, 278: Laddove il Pontefice, il quale tanto penetrava gli altrui giudizj, quanto nel suo era impenetrabile ad essi, motteggiò talora, che niuno, quantunque perspicace si fusse, in ciò s'apponeva.
Definiz: § V. Trovasi per Aggiunger motto, Apporre parole proprie alle altrui. –
Esempio: Cavalc. Med. Cuor. 299: Dice san Paolo che Cristo nel giudizio riformerà lo nostro corpo vile, configurato alla chiarità del corpo suo. Ma san Bernardo, sopra questa parola motteggiando, dice, che non saranno riformati quanto al corpo secondo la chiarità del corpo di Cristo, se non quelli, gli cuori de' quali sono in prima riformati e conformati all'umiltà di Cristo.
Definiz: § VI. Att. Riferito a persona, vale Punzecchiare, Provocare, piacevolmente, con motti; ed altresì Offendere con parole di biasimo o di burla, Canzonare; anche con un compimento indicante ciò di cui si motteggia. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 92: Lo cominciò a motteggiare, per inducerlo a peccare con seco.
Esempio: E Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 4, 131: Oggi, andando al martirio Dorotea, la quale dicea sé essere sposa di non so che Gesù Cristo,... io la motteggiai, e per istrazio le chiesi delle rose e delle mele di paradiso.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 187: E senza più motteggiarla, temendo delle sue risposte, fuori d'ogni speranza desinò.
Esempio: E Bocc. Decam. 1, 227: Con lei insieme tutte si proposero di riceverlo e di fargli onore, ed appresso di motteggiarlo di questo suo innamoramento.
Esempio: E Bocc. Filoc. 1, 172: Altre facendo diversi atti di festa, e gittando l'una all'altra rose insieme motteggiandosi,... tutto quel giorno dimorarono (qui in senso reciproco).
Esempio: Stor. Aiolf. 1, 252: E poi andarono (Bosolino e il re Adriano) a vedere Lionida, la quale egli (Bosolino) molto motteggiò; e non potendo avere da lei alcuna buona parola, andarono a cena.
Esempio: E Stor. Aiolf. 1, 253: Bosolino era chiamato Anticor; e fece venire Lionida, la quale egli motteggiò a cena, e così l'altra mattina.
Esempio: Pucc. A. Rim. V. 91: Vengon le forosette co' panieri...; Se le motteggi, ascoltan volentieri.
Esempio: Ar. Orl. fur. 20, 113: E sì come vezzosa era e mal usa, Quando vide la vecchia di Marfisa, Non si potè tenere a bocca chiusa Di non la motteggiar con beffe e risa.
Esempio: Cas. Pros. 4, 155: Se essi motteggiati, e da qualche acuta e odiosa parola morsi saranno, sì deono perciò eglino con lieta faccia e con piacevolezza rispondere.
Esempio: Car. Arist. Rett. 104: Son quelli che si ridono di loro, che gli scherniscono, che gli motteggiano.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 125: Motteggiandolo alcuno in Corinto..., che essendo stato sì gran principe, avesse allora diletto di trattenersi co' filosofi;... rispose: ec.
Esempio: Dav. Tac. 401: Ei temeva della ferocità dell'amico, chè spesso il motteggiava con facezie amare.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 99: Veggendo (Apelle) Elena dipinta da un suo scolare tutta adornata d'oro e di gioie, lo motteggiò; che non sapendo egli farla bella l'avesse fatta ricca.
Esempio: Not. Malm. 2, 736: Motteggiare. Burlare o Beffare copertamente uno con detti acuti e mordaci. I Greci dicevano Commediare uno; noi Proverbiare e Motteggiare: da Motto, Parola, che si piglia anche dagli antichi per Sentenza o Concetto o Detto intero.
Esempio: Salvin. Podagr. Luc. 27: De' pazïenti ognun sostenga e soffra D'esser burlato, d'esser motteggiato.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 217: L'intento della prima (macchina) sarà di fare le parti e la persona di un amico, il quale non biasimi e non motteggi l'amico assente, ec.
Esempio: Capp. Lez. 255: Sono anche introdotti i cortigiani di Tolomeo a motteggiare le donne doriche, per lo spiacevole cicalare e per gli idiotismi di quel dialetto.
Definiz: § VII. Figuratam. –
Esempio: Adr. M. Demetr. Fal. 50: Qui si scorge graziosa parabola, la quale motteggia i Troiani, come se fosser fanciulli.
Definiz: § VIII. Pure per Burlare, Canzonare, alcuno, affermando di lui checchessia per ischerzo, per celia. –
Esempio: Grazz. Comm. 486: E chi è più di me contento? chè.... arò in casa mia nozze senz'aver moglie? M. In che modo, Dario? D. Mona Papera ch'è stata sposata a mio padre; e stasera si debbon far le nozze V. Udite voi? A. Ben sai ch'io odo; ma Dio sa, se mi motteggia.
Definiz: § IX. Riferito a cosa, vale Biasimarla con motteggi, Metterla in ridicolo. –
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 379: La qual opera fu in commedia da Cratino motteggiata, come fornita tardi.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 162: Se le lingue di chi motteggia la divozione, non fussero lingue, ma spade, voi non temereste i loro squarci, ove giungeste a provare ec.
Esempio: Salvin. Disc. 2, 273: Volendo un antico motteggiare le orazioni di Demostene come affaticate, e con troppo squisito e ricercato pulimento lavorate, disse ec.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 123: Uomini.... compitissimi di modi, amanti di notare le sciocchezze e di motteggiarle, tutti diventano bambini crudeli nell'occasione di recitare le cose loro.
Definiz: § X. E in forma di Neutr. pass., Motteggiarsi vale quanto il semplice Motteggiare. –
Esempio: Liv. Dec. 2, 292: Tutto ch'elli conoscessero che ciò era invano, e che li nemici che li riguardavano si motteggerebbero di loro tuttavia ec.
Esempio: Pulc. L. Morg. 16, 50: Parti che 'l tempo sia da motteggiarsi? Parti che 'l tempo sia da dama o lancia?
Esempio: E Pulc. L. Morg. 20, 62: E torna coll'ostessa a ragionarsi, Però ch'ell'era bella, e fassi amare, E stava con lui molto a motteggiarsi.
Esempio: Ambr. Bern. 3, 2: Ah madonna temete ch'i' sia misero? A. Eh mi motteggio. B. Son liberalissimo, Dove fa di mestiere.
Esempio: Varch. Ercol. 346: Che direste voi? C. Io mi motteggiava, che ben so, che voi non avete paura.
Esempio: Giannott. Op. 2, 333: Andiàn, Carin, ch'io son deliberato Di farlo ad ogni modo. C. Io mi motteggio: Non mi tirar;... io dico ch'io dileggio.
Definiz: § XI. Senza motteggiare, posto avverbialmente, vale lo stesso che Fuor di burla, Sul serio, Per davvero. –
Esempio: Grazz. Comm. 464: E se ser Alesso fusse come te, non gli vorrei più bene. A. Per questa croce, mona Papera, ch'io son ser Alesso, senza motteggiare, ma un po' più giovane. P. Pur ritorni a volermi dare a credere quel che non può essere.