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CONCIO
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CONCIO.
Definiz: Sost. masc. Aggiustamento, Accordo, Accomodamento; ma è voce quasi ita in disuso.
Da conciare. –
Esempio: Vill. M. 483: Poco appresso seguette, che.... avendo ciascuno desiderio di concio, che per mezzani assai di lieve vi si trovò accordo.
Esempio: Stor. Pistol. 40: Rimisono in loro lo concio fare tra loro e li Pistolesi.
Esempio: E Stor. Pistol. appr.: Si diliberò al tutto, che lo concio fosse.
Esempio: Vell. Cron. 116: In questo mezzo il doge di Pisa Giovanni dell'Agnello per suoi ambasciadori fermò il concio con lui di dargli Pisa e Lucca e Samminiato del Tedesco.
Esempio: Pucc. A. Centil. 20, 79: Quarantamila lire parigini Fecero il concio.... Ma tristo a qual s'attaccavan a' crini.
Definiz: § I. Si disse anche per Corredo. –
Esempio: Car. Long. 99: Disperandomi in quella mia povertà di poterla allevare, datile invece di concio questi pochi ornamenti, presi per partito di gittarla.
Definiz: § II. Conci, nel plurale, si disse per Pietre o Marmi lavorati, da servir di ornamento a edifizj. –
Esempio: Car. Trad. gr. 109: Noi dall'altro canto abiteremo case splendidissime con diversi conci, e scompartimenti di pietre d'ogni sorte.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 10, 99: Il luogo non ha pietre vive nè commodi di cave da potere far conci e pietre intagliate, come si usa nelle muraglie da chi può farlo.
Esempio: Condiv. Vit. Buonarr. 5: Facendo il Magnifico Lorenzo in quel luogo allora lavorare i marmi, o vogliam dir conci, per ornar quella nobilissima Libreria, ch'egli e i suoi maggiori raccolta di tutto il mondo avevano.
Esempio: Buonarr. Aion. 2, 66: Di bel disegno e vaga architettura Era,... E di conci e di stucchi l'alte mura Divisate e fregiate intorno intorno.
Esempio: Segner. Pred. 170: Non [ci sono] gioielli, che possan paragonarsi alla beltà de' suoi conci.
Esempio: Baldin. Vit. Brunell. A. 188: Perchè gli appariva molto ricco di conci, e medianti quegli, d'assai maggiore spesa, non ostante questo essendo di grande animo ec.
Definiz: § III. In concio, posto avverbialm. e coi verbi Essere in concio, Stare in concio, Mettere in concio, Mettersi in concio e Recarsi in concio, si disse per In ordine, In assetto, In procinto e simili. –
Esempio: Vill. M. 123: Non essendo i Perugini in concio da potere riparare a' nimici, fatta grande preda, sanza contasto si ritornarono a Cortona sani e salvi.
Esempio: Cronichett. Mannell. 64: Quelli d'Annibale erano molto bene in concio, e bene adorni, e combattero, e furono vinti i Romani.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 166: Torello, recatosi in concio, che era gottoso e debole, si mette il grembiule, e chinasi ec.
Definiz: § IV. E Venire in concio, vale Cadere opportuno, Venire a proposito; più comunemente Venire in acconcio o Cadere in acconcio. –
Esempio: Bocc. Vit. Dant. 264: Come verranno più in concio or l'una or l'altra, le verrò adattando.
Definiz: § V. A buon concio, posto avverbialm., trovasi detto per Con buona pace, D'amore e d'accordo. –
Esempio: Bocc. Decam. 5, 102: Se egli si vorrà a buon concio da me partire, egli converrà che primieramente la sposi.
Definiz: § VI. Dar concio a checchessia, come a un affare, faccenda e simili, ovvero a una questione, differenza e simili, si usò per Darle sesto, Assestarla, ovvero per Accomodarla, Comporla. –
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 2, 634: Ottenne licenza d'ire alla patria per dar concio alle faccende domestiche.
Esempio: E Pallav. Stor. Conc. 3, 374: Rispondeva che questa sarebbe stata le maniera più breve di dar concio fra' Prelati alle differenze presenti, e d'impedir le future.