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Dizion. 5° Ed. .
FINITO.
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pag.147
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FINITO. Definiz: | Partic. pass. di Finire. |
Lat. finitus. – Esempio: | Fr. Iac. Tod. 301: La nostra casa andiamola a lavare: Poi finita di nettare E di fuor ogni bruttura, In un tutti alla sicura, E di buon cor mangeremo con lui. | Esempio: | Dant. Inf. 3: Finito questo, la buia campagna Tremò sì forte, che ec. | Esempio: | E Dant. Conv. 319: Il desiderio della scienza non è sempre uno, ma è molti: e finito l'uno, viene l'altro. | Esempio: | Rinucc. F. Ricord. 228: Fu risposto dalla Santità Sua che lo farebbe, finito il giubileo. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 32, 10: Bradamante iva accusando Che così lunghi sian quei venti giorni, Li quai finiti, il termine era, quando A lei Ruggiero ed alla Fede torni. | Esempio: | E Ar. Orl. fur. 34, 89: V'è chi, finito un vello, rimettendo Ne viene un altro, e chi ne porta altronde. | Esempio: | Guicc. Op. ined. 6, 26: E non solo durante la lega, ma eziandio finita. | Esempio: | Giambull. P. F. Stor. Europ. 75: Eberardo, finite le debite cerimonie delle esequia di suo fratello, avendo avisato prima del tutto Arrigo, se ne andò in persona a trovarlo. | Esempio: | Cellin. Vit. 26: Finito queste parole, il Firenzuola.... si volse al detto Giannotto. | Esempio: | Vasar. Vit. Pitt. 3, 278: La quale [lite] finita in favore de' detti frati di San Marco, si ricominciò a seguitare la muraglia. | Esempio: | Tass. Gerus. 10, 54: Finita l'accoglienza, il Re concede Il suo medesmo soglio al gran Niceno. | Esempio: | Dav. Tac. 1, 407: Finita la festa, Poppea morì d'un calcio ec. | Esempio: | Segner. Crist. instr. 2, 41: Era già stesa in fondo all'acque una rete proporzionata al bisogno, che ricevendo tutti quei vasi preziosi, finita la festa, gli restituiva fin all'ultimo al suo padrone. |
Definiz: | § I. In forma d'Add. Condotto a fine, a termine, a compimento; Terminato, Compito. – |
Esempio: | Cellin. Vit. 317: Questa è una grandissima opera, e però io non sospetterei d'altro, se non è che io crederrei mai vederla finita. | Esempio: | Tass. Lett. 3, 175: La mia tragedia è finita, ma io non ho la copia. | Esempio: | Segner. Pred. Pal. ap. 223: Che fu quasi un dire, et cum posueris resurget a mortuis; come supplì l'Abulense, a compire il senso, non finito bene per furia. |
Definiz: | § II. Riferito a un determinato spazio di tempo, vale Giunto al suo termine, Terminato, Compito. – |
Esempio: | Ambr. Furt. 2, 7: Quant'è che voi perdesti questa figliuola?.... Z. Dirovvi: io la persi son quattro anni finiti. | Esempio: | Legg. Band. Leop. 7, 88, 27: Per gli accessi e visite ad istanza delle parti sarà dovuto l'onorario medesimo.... per ciascun giorno che converrà star fuori del tribunale, quantunque principiato e non finito. |
Definiz: | § III. E riferito ad azione, condizione di cose, o simili, per A cui sia stato posto fine o termine, Cessato di essere o di farsi. – |
Esempio: | Petr. Rim. 1, 190: Nè però trovo ancor guerra finita, Nè tranquillo ogni stato del cor mio. |
Definiz: | § IV. E per Che ha avuto fine, Venuto a mancare, Spento. – |
Esempio: | De Luc. Dott. volg. 1, 253: A quest'effetto della devoluzione deve necessariamente apparire dell'investitura, senza la quale la devoluzione non è praticabile, poichè dovendo quello, il quale la domanda per capo di linea finita, provare che sia fatto il caso, ec. | Esempio: | Legg. Band. Leop. 6, 43, 11: Per gius comune scritto è dovuto un minor laudemio nelle semplici alienazioni, e per gius non scritto e consuetudine comune, è dovuto un laudemio maggiore nel caso d'investitura ex integro per linea finita, o per altra caducità. |
Definiz: | § V. E riferito a persona, per Ridotto a mal partito, Rovinato, Disfatto, sia nella salute, sia nelle sostanze, sia nelle forze dell'animo, e simili. – | Esempio: | Segner. Mann. apr. 5, 4: Quando il giudice ti manda citazioni,... puoi in qualche modo apparecchiar in quel breve tempo di mezzo le risposte da dargli, ancorchè difficili. Ma quando ti viene in casa a coglierti di persona improvvisamente, inaspettatamente, tu sei finito. | Esempio: | E Segner. Mann. Pred. 53: Sangue, sangue vogliamo, vogliamo morte, vogliamo veder finito il nostro avversario; o se non altro, gli vogliamo almen fare tutto quel di più male che noi possiamo. |
Definiz: | § VI. E per Grandemente, Estremamente stanco, Che non ne può più, Che ha esaurito le forze; più comunemente Rifinito. Nel qual senso uniscesi agli adiettivi Stanco , Stracco; e forma con essi una locuzione stanco finito stracco finito equivalente a Stanchissimo, Stracchissimo. – |
Esempio: | Bard. P. Avinav. 2, 4: Perchè stracchi finiti, e non avendo Comodo di cavalli di rispetto, Avino e Avolio due mule vedendo, Vi salir sopra con molto diletto. |
Definiz: | § VII. E per Che ha finito la vita, Passato di questa vita; Morto. – |
Esempio: | Dant. Purg. 3: O ben finiti, o già spiriti eletti. | Esempio: | Pucc. A. Centil. 47, 83: La 'mperadrice, infermata e finita,... A' Fra' Minori allor fu soppellita. |
Definiz: | § VIII. Per Condotto a quell'ultimo termine a cui possa pervenire, Condotto alla maggior possibile perfezione; od anche semplicemente, Lavorato con estrema diligenza, Condotto con la massima cura e precisione: e riferiscesi specialmente ad opere d'arte. – |
Esempio: | Cellin. Pros. 246: Dua figurini tondi con altri varj animali e festoni diligentemente finiti. | Esempio: | Vasar. Vit. Pitt. 3, 62: La sperienza fa conoscere che tutte le cose che vanno lontane, o siano pitture, o siano sculture, o qualsivoglia altra somigliante cosa, hanno più fierezza e maggior forza, se sono una bella bozza, che se sono finite. | Esempio: | E Vasar. Vit. Pitt. 8, 118: Così anche tutte l'altre pietre di questo palazzo sono tanto finite e ben commesse, ch'elle paiono non murate, ma tutte d'un pezzo. | Esempio: | Baldin. Vocab. Dis. 63, 2: Usano assai questo termine i nostri artefici, chiamando fornito o finito quel lavoro fatto con estrema delicatezza e diligenza, senza che nè punto nè poco si possan vedere i colpi del pennello o della matita. | Esempio: | E Baldin. Decenn. 5, 303: Sapendosi.... tutto ciò, non par che si possa formar altro concetto, se non che l'opere di questo gran maestro riuscissero soverchiamente finite, secche, stentate, senza verità e senza rilievo, e lontane dalla bella maniera; ma la cosa non andava così, perchè il colorito suo fu perfetto sopra ogni credere, forte, rilevante, e i ritocchi sono bravissimi. |
Definiz: | § IX. Figuratam. detto di artista, per Accurato, Diligentissimo, nella esecuzione dei proprj lavori. – |
Esempio: | Memor. Bell. Art. 2, 5: Abilissimo fu il Mazzola nel maneggio del pennello, vero nelle tinte locali, finito senza stento. |
Definiz: | § X. Pur figuratam. detto di persona, per Perfetto in checchessia, in una data condizione; ed anche nella conoscenza, nell'esercizio, nella pratica, di checchessia. – |
Esempio: | Barber. Docum. Am. 339: Gratitudine à nome La
donna, che voi dipinta vedete: E viene a voi, che sete Finiti ne lo stato d'Innocenza. |
Definiz: | § XI. E aggiunto a certi adiettivi di cattivo senso, come Birbante finito, Imbroglione finito, Ladro finito, e simili, usasi familiarmente per aggravare quelle qualificazioni; e corrisponde a Solenne, Matricolato. |
Definiz: | § XII. Si usò, con un compimento retto dalla particella Di, per Fornito, Provveduto; detto così di cosa, come di persona. – |
Esempio: | Monald. Diar. 336: Grande arca tutta finita di torchietti di libbra, e tutta la chiesa intorno e le cappelle alte. | Esempio: | Varch. Stor. 408: Essendo di necessità lasciare il Monte finito di gente, e San Giorgio e quegli altri bastioni,... tante minor forze sarebbono le nostre, e de' nimici accrescerebbono. | Esempio: | Car. Lett. fam. 2, 357: Giudico necessario, ch'io mi presenti a Roma,... e che poi Monsignor illustrissimo vostro con una sua m'impetri da Farnese; che gli doverà facilmente succedere, per essere quel signore così finito com'è di secretarj, e non essere io tale, che si debba gran fatto curare dell'opera mia. |
Definiz: | § XIII. Si usò altresì riferito a creditore, rispetto a denari da pagarglisi, a sue ragioni o diritti, e simili, per Sodisfatto d'ogni suo avere, o rispetto ad ogni sua ragione o diritto; od anche per Ben pagato, in quanto si riconosca il diritto ch'egli aveva a quel pagamento. Ed anche riferivasi a denari, o somma di denaro, per Che si dichiara essere stato pagato, Confessato siccome ricevuto. – |
Esempio: | Lett. fam. 21: Tue mi scrivi come tue m'hai mandato più lettere e più messi, ch'io ti mandi la fine di Lario. Sappi ch'io la feci fare incontanente pochi dì dietro come l'ebbi pagato; e ho fatto fare anche la fine a Lotto di lire trecento, sì che tu se' finito di tutte lire MCC. | Esempio: | Rinucc. F. Ricord. 129: Si vinse nel Consiglio del Cento una provisione in favore di Donato di Neri di messer Donato Acciaiuoli, il quale morì a Milano a dì 28 d'agosto, che andava imbasciadore per la comunità di Firenze al re di Francia; la qual provisione conteneva, che s'intendesse finito del salaro che avea avuto per mesi quattro, e che ec. |
Definiz: | § XIV. Finito vale anche Che ha limite o termine; Contenuto dentro limiti, termini, confini; Limitato, Terminato: detto di corpo, o di sue qualità o appartenenze materiali, e più generalmente di qualsivoglia ente o sostanza creata. Ed è termine più che altro dei Filosofi; contrario d'Infinito. – |
Esempio: | S. Ag. C. D. 5, 57: Dicono [i filosofi] che nulle cose infinite possono essere comprese da scienzia; e per conseguente, dicono, che Iddio di tutte le cose che fece, che sono finite, ha appo sè le ragioni finite. | Esempio: | Piccolom. Filos. Nat. I, 71 t.: Per qual si voglia spazio finito non può muoversi alcuna cosa con tempo infinito. | Esempio: | E Piccolom. Filos. Nat. II, 27 t.: Avanzando [le parti infinite] per la loro infinità con l'infinito impeto e poter loro infinitamente l'altre parti che finite fossero. | Esempio: | E Piccolom. Filos. Nat. II appr.: Non potendo gravezza o leggerezza finita star con corpo infinito, sì come abbiam dimostrato, saria la lor gravezza (di quelle parti) e la lor leggerezza infinita. | Esempio: | Tass. Dial. 3, 39: Se vi sia alcuna quinta natura, o se il cielo sia composto di varj elementi; s'egli sia finito, o infinito; s'abbia figura sferica o pure alcun'altra, ec. | Esempio: | E Tass. Dial. 40: E quali sian que' corpi che nascono e muoiono; e quelli che son quasi principj ed elementi, se siano finiti o infiniti; e se, essendo terminati, siano uno solamente, o più in numero; se eterni o corruttibili, ec. | Esempio: | Galil. Op. astronom. 1, 349: Nè voi nè altri ha mai provato se il mondo sia finito e figurato, o pure infinito e interminato. | Esempio: | E Galil. Op. fis. mat. 3, 25: Vodiamo se in qualche maniera si potesse dimostrare come in una continua estensione finita non ripugni il potersi ritrovare infiniti vacui. | Esempio: | Mei C. Metod. Cur. trad. 15: Noi possiamo farci a considerare tre gradi della grossezza delle particelle nei corpi. Primo, quelle che posson essere riconosciute le prime e l'ultime, le quali forz'è di necessità che sien solide, compatte, e indivisibili, per lo meno per alcuna forza od arte finita o naturale. E queste par che sieno le particelle, le quali formano i primitivi elementi. |
Definiz: | § XV. E riferito a spazio di tempo, e a moto, vale Che ha principio e fine, Che ha durata limitata. Ed è pure contrario d'infinito, e talvolta anche d'Infinitamente piccolo. – |
Esempio: | S. Ag. C. D. 5, 40: Considerino che non è veruna cosa lunga, ove si trova termine, e che tutti li spazj finiti delli secoli, comparati alla eternitade infinita, non solamente sono piccoli, ma nulli. | Esempio: | E S. Ag. C. D. appr.: Grande ed ineffabile numerosità di tempo, purchè sia finita, non è tanta, quanto una piccola gocciola comparata a quel mare Oceano, che circonda tutto il mondo: però che l'uno di questi è molto piccolissimo, e l'altro è incomparabilmente grande, ma pure l'uno e l'altro è finito. | Esempio: | S. Cater. Dial. 3: O Padre Eterno, io mi richiamo di me a te, che tu punisca l'offese mie in questo tempo finito. | Esempio: | Piccolom. Filos. Nat. II, 23 t.: Essendo tutto 'l tempo, nel quale il giro intiero si fa da i celesti corpi, finito e determinato,... è forza che parimente il tempo, in cui la linea AB trapassasse segando tutta la infinita linea DC, come parte di quel tempo tutto, parimente finito fosse. | Esempio: | E Piccolom. Filos. Nat. II, 25 t.: Saria di mestieri, o che 'l movimento che gli estremi elementi facessero per arrivare a i luoghi loro, per non poter passar lo spazio di mezo, essendo infinito, durasse infinitamente senza pervenire mai a i termini de' luoghi loro; o vero bisognaria che in tempo finito lo trapassassero. | Esempio: | Ricc. S. Cat. Lett. 391: Se bene fussino cento anni, è un dì finito, e dopo la cotal guerra ne seguirà la felice vittoria. | Esempio: | Riccat. V. Dial. forz. 21: Se taglio la corda da cui pende sospeso il sasso, allora la gravità senza ostacolo percuotendo ed animando il corpo col primo impulso, gli comunicherà qualche movimento; indi col secondo, poi col terzo, e cogli altri che ne' susseguenti istanti di tempo si van replicando, la velocità gli anderà a poco a poco accrescendo; e così passando per tutti i gradi, produrrà in esso un movimento finito. | Esempio: | E Riccat. V. Dial. forz. 32: Quanto tempo s'impiega?... C. La misura precisa sarà difficile ad assegnarla; ma credo vi sarà di mestieri un tempo finito. Dividete ora questo tempo finito in infinitesime particelle; e ditemi, nel primo elemento di tempo quai parte di velocità abbia la palla ricevuta dall'acqua. |
Definiz: | § XVI. E più generalmente, presso i Matematici, detto di numero finito e di grandezza finita quale che sia o quantità finita, vale Di cui posson pensarsi o assegnarsi quante altre grandezze o quantità si vogliano maggiori, e pur quante se ne vogliano minori. Ed è contrario d'infinito, e d'Infinitesimo o Infinitamente piccolo. – |
Esempio: | S. Ag. C. D. 5, 61: Sono [i numeri] intra sè diversi e dispari, e ciascuni per sè finiti, e tutti sono infiniti. | Esempio: | Torricell. Lez. 7: Caschi una palla di ferro la quale di peso sia una libbra sola dall'altezza d'un braccio; io dico, la sua forza o momento dopo la caduta esser maggiore di qualunque momento o forza finita. | Esempio: | Pallav. Tratt. div. 25: Ogni quantità finita è picciola in paragone d'innumerabili altre possibili maggiori di sè, ed è grande in paragone d'innumerabili altri possibili minori di sè. | Esempio: | Grand. Instit. geom. 4: Si potrebbe però da taluno considerare, che in una superficie globosa, benchè non sia
infinita, non possono accennarsi le linee, che sono i suoi termini; ed ancora in una linea rotonda, che ritorni in sè stessa, quantunque finita, non potervi assegnare i punti da cui sia terminata. | Esempio: | E Grand. Risp. apolog. 156: I punti indivisibili non avendo veruna estensione, non posson nè meno alcuna estensione comporre, sin a tanto che si supponga finita la moltitudine loro. | Esempio: | E Grand. Risp. apolog. 202: Non meno incredibile dovette parere agli stessi matematici non che al volgo de' semidotti, il solido iperbolico di lunghezza infinito, quando la prima volta fu dal Torricelli condotto in pubblica scena, per far mostra della sua mole eguale ad un finito cilindro. | Esempio: | E Grand. Risp. apolog. 210: Ma quando.... si pretendesse ch'Euclide nella definizione 4 avesse inteso d'una moltiplicazione da farsi solo con numeri finiti, e non con infiniti, potrebbe allora rispondersi che, ec. | Esempio: | E Grand. Risp. apolog. 231: Riconoscendosi da' Matematici moderni un non so che di mezzo tra la quantità finita ed il nulla, che nomasi infinitamente piccolo; potrebbe dire taluno che l'unità divisa per lo infinito non divenga altrimenti un nulla affatto, da esprimersi col nome di zero, ma una parte infinitesima di quella stessa unità. | Esempio: | Agn. Inst. anal. 1, 356: A quantità infinita l'aggiungere o levare quantità finita, è lo stesso che aggiungere o levare nulla. | Esempio: | E Agn. Inst. anal. 2, 707: Se esse serie saranno di valore finito e di più sommabili, cioè a dire che si sappia ritrovare il valore di esse serie, quantunque composte di termini infiniti di numero,... si avrà in quantità finite e però algebraiche, l'integrale delle proposte formole differenziali. | Esempio: | E Agn. Inst. anal. 2, 970: Ma quando il prendere una flussione a piacere per costante non serva per eliminare una delle due indeterminate finite, o la flussione costante sia già stata fissata, sicchè nell'equazione rimangano ambedue le indeterminate, fin ora non è stato scoperto alcun metodo generale per procedere avanti. | Esempio: | E Agn. Inst. anal. 2, 1017: Si ridurranno sempre al primo ordine le equazioni del terzo, purchè l'una e l'altra delle variabili finite x, y in esse manchi. |
Definiz: | § XVII. Trovasi detto anche di formula finita ed equazione finita, per Che è composto di sole quantità finite, Non contenente differenziali. – |
Esempio: | Agn. Inst. anal. 2, 522: I differenziali dell'equazioni finite, che con le accennate regole del differenziare si trovano, non sono essi realmente i differenziali compiuti. |
Definiz: | § XVIII. E pur nel linguaggio dei Matematici, aggiunto di Differenza finita, significa la variazione che riceve una funzione allorchè la variabile o le variabili si aumentano di quantità finita; onde Calcolo diretto e inverso delle Differenze finite, o semplicemente delle Differenze, è Quello che ha per obietto la ricerca e le proprietà delle Differenze, e inversamente la ricerca delle funzioni onde esse Differenze derivano. |
Definiz: | § XIX. Finito, riferito figuratam. all'uomo o alle sue facoltà o qualità, ovvero a mondo, natura, o a ciò che con questi abbia attinenza, prendesi pure per Limitato, Terminato, Circoscritto; in correspettività delle cose soprannaturali. – |
Esempio: | Fr. Guitt. Lett. 7: Dico pur loco sia altro (dal presente, cioè da questo mondo) è necessario, ove pagare possa uomo.... E dove male sent'uomo, come paga il bene che ci è, finito di grandezza di tempo? Unde animo non finito non in cose finite e breve pagar può. Dunque ben non finito.... di necessità vuol esser loco ove pagar possa uomo. | Esempio: | Giamb. Tratt. mor. 252: Che agguaglio puote essere dalla cosa finita a quella che non ha fine, dalla cosa piccola alla grande, dalla cosa temporale alla eternale? | Esempio: | Dant. Conv. 299: L'ufficio e l'arte della natura, finito in tutte sue operazioni vedemo. | Esempio: | Albert. Piag. Boez. 37: Credi alle fortune, o uom leggiere, Che discorrenti son? credi al finito Ben, che a fuggir ha gambe di levriere? | Esempio: | But. Comm. Dant. 3, 544: La creatura finita non può contenere in sè e ricevere quello che è infinito. | Esempio: | Pulc. L. Morg. 26, 35: Ma se da cosa finita a infinita, Si va qui in ciel fra tante diademe, Questo è cambiar la vita a miglior vita. | Esempio: | Varch. Boez. 61: Tra le cose finite è alcuna proporzione, quando s'agguagliano l'una coll'altra; ma tra una cosa finita ed una che è infinita, non può mai cadere agguaglio nè comperazione nessuna. | Esempio: | Ricc. S. Cat. Lett. 159: Più potete aver guadagnato in questo atto, che non vale tutto il mondo, il quale è finito, e li meriti di vita eterna sono infiniti. | Esempio: | Galil. Op. fis. mat. 3, 35: Queste son di quelle difficoltà che derivano dal discorrer che noi facciamo, col nostro intelletto finito, intorno agl'infiniti, dandogli quelli attributi che noi diamo alle cose finite e terminate. | Esempio: | Segner. Mann. dic. 4, 2: La conversione alle creature non solo è conversione a un bene finito, ma è conversione fatta ad esse con atti ancora finiti. Però.... alla conversione verso le creature corrisponde con più di specialità la pena del senso, la quale è pena finita, perchè è pena, in chi maggiore, in chi minore, secondo la quantità di tal conversione, la qual fu in ciascuno finita. | Esempio: | E Segner. Crist. instr. 2, 17: Per giugnere a fare di niente qualche cosa, dicono i filosofi che una forza finita non è bastante; conviene che sia infinita. | Esempio: | E Segner. Crist. instr. 2, 53: Se il bene finito diffonde sè stesso in una maniera finita, conviene per necessità che il bene infinito si comunichi a proporzione, cioè dire infinitamente. | Esempio: | Baldin. Decenn. 5, 249: Breve è il viver nostro, e finita nostra capacità. | Esempio: | Salvin. Disc. 2, 75: Non valendo natura creata e finita a sostenere lo splendore d'un Essere increato ed infinito. |
Definiz: | § XX. Per Definito, Determinato, Che è in atto; e il suo contrario è Infinito nel senso d'Indefinito, Indeterminato, Che rimane in potenza. – |
Esempio: | Domen. Plin. 1: Egli è da credere che 'l mondo, e tutto questo che per altro nome ci è piaciuto chiamar cielo, dal cui giro tutte le cose son coperte, sia una divinità eterna, immensa, non generata, nè per dover mai mancare.... Egli è sacro, eterno, immenso, tutto nel tutto, anzi egli è proprio il tutto; finito e simile all'infinito: certo di tutte le cose, e simile all'incerto; di fuori e di dentro in sè stesso ogni cosa abbracciando, ec. | Esempio: | Varch. Lez. Accad. 451: E perchè l'infinito non si truova in atto, e denota imperfezione, eccetto che in Dio; e il finito, perfezione; però lo chiamarono massimamente finito, o più tosto essa finità, e per conseguenza massimamente perfetto. |
Definiz: | § XXI. Trovasi per Scevro, Esente. – |
Esempio: | Fr. Guitt. Lett. 7: Dunque ben,... finito da ogni male, di necessità vuol esser loco, ove pagar possa uomo. |
Definiz: | § XXII. In forza di Sost. Ciò che è finito, terminato, Ciò che ha limite o termine. E si adopera specialmente in contrapposizione a Infinito. – |
Esempio: | Piccolom. Filos. nat. II, 26: Per non aver l'infinito al finito proporzione alcuna, quel corpo, che infinito si supponga, alle parti sue proporzione ancora non arà mai. | Esempio: | Galil. Op. astronom. 4, 336: Credo che per la vista, senso sopra tutti gli altri eminentissimo, abbia relazione la luce, ma con quella proporzione d'eccellenza, qual'è tra 'l finito e l'infinito. | Esempio: | Michelin. Direz. fium. 13: La proporzione della resistenza de gli argini a quella che dovrà fare il fondo sia quasi quella che ha la superficie al solido, cioè l'indivisibile al quanto, o il finito all'infinito. | Esempio: | Ricc. A. M. Rim. Pros. 50: O pensa poi, amico, se tu
avessi sentito le loro dispute e intorno all'idee, e intorno alle cose incorporee, o i ragionamenti sopra il finito e lo infinito. | Esempio: | Giobert. Ges. mod. 3, 295: Ora l'uomo non è Dio, ma solo un Dio che incomincia e che non sarà mai compiuto, perchè l'intervallo che divide il finito dall'infinito è pure infinito. |
Definiz: | § XXIII. E in significato proprio delle scienze matematiche, per Quantità, Grandezza, Numero, finiti. – |
Esempio: | Galil. Op. fis. mat. 3, 37: Parmi che non solamente non si possa dire un infinito esser maggiore a un altro infinito, ma nè anco che ci sia maggior di un finito; perchè se il numero infinito fusse maggiore, v. g., del milione, ne seguirebbe che, passando dal milione ad altri ed altri continuamente maggiori, si camminasse verso l'infinito; il che non è: anzi, per l'opposito, a quanto maggiori numeri facciamo passaggio, tanto più ci discostiamo dal numero infinito. | Esempio: | E Galil. Op. fis. mat. appr.: E così dal vostro ingegnoso discorso si conclude, gli attributi di maggiore, minore o eguale non aver luogo non solamente tra gl'infiniti, ma nè anco tra gl'infiniti e i finiti. | Esempio: | Grand. Risp. apolog. 201: Secondo i geometri più insigni, l'infinito al finito sta come l'unità allo zero. | Esempio: | Riccat. I. Op. 2, 264: Per altro il finito, l'infinito e l'infinitesimo abbiansi per vocaboli atti solamente ad esprimere un semplice rapporto, che prende norma dall'unità che si assume o ci piace di assumere. | Esempio: | Riccat. V. Dial. Forz. 29: Tutti e tre.... hanno.... divisato non poter avere la forza viva, o sia della percossa, alla morta, minor ragione di quella che abbia l'infinito al finito. Sebbene a parlare più propriamente,... vuolsi dire, che queste due forze sono quantità eterogenee, e di comparazione incapaci come la superficie e la linea. |
Definiz: | § XXIV. E per Ciò che è definito, determinato, attuato; contrario d'Infinito per Indefinito. – |
Esempio: | Varch. Lez. Accad. 451: E perchè l'infinito non si truova in atto, e denota imperfezione, eccetto che in Dio; e il finito perfezione; però ec. |
Definiz: | § XXV. Finito, in costrutto con un infinito mediante la prep. Di, forma una locuzione che denota il compimento, il terminamento, la fine, di un dato atto, fatto, avvenimento. – |
Esempio: | Anguill. Ovid. Metam. 12, 196: Ercol sempre incoccato il dardo tenne, Finchè 'l vide finito di salire. | Esempio: | Red. Esp. Insett. 14: Scappava fuora una mosca... torbida, sbalordita, e, per così dire, abbozzata e non ben finita di farsi, con l'ale non ancora spiegate. | Esempio: | E Red. Esp. Insett. 92: Non mi risolvo a credere che gli alberi, i frutici e l'erbe possano produrre animaletti di tal natura, che sovente si trovino mezzi vivi e mezzi di legno, e per ancora in tutto il corpo non finiti d'animarsi. |
Definiz: | § XXVI. A guerra finita. – | V. Guerra.
Definiz: | § XXVII. Di finito; maniera aggiuntiva o avverbiale, adoperata a denotare l'ultimo atto, il compimento, e simili, nella lavorazione d'una manifattura o merce. – |
Esempio: | Legg. Band. Leop. 7, 99: In tutti quei luoghi dello Stato fiorentino ov'è stabilita la regola di far marchiare le pannine, dopo che sono perfezionate, col marchio che dicesi di finito, o con altro pubblico segno, dovrà conservarsi l'obbligo di detto marchio. |
Definiz: | § XXVIII. Esser finita, usato assolutamente nelle maniere È finita, Sarà finita o Sarebbe finita, e simili, dicesi familiarmente di cosa, o condizione di cose, la quale abbia avuta la sua ultima conclusione, il suo termine; e propriamente con cessazione o d'incertezze, dispute e simili, ovvero di patimenti, dolori, vergogne e simili: od anche di cosa che sia andata male e non ci si possa più rimediare, ovvero sia in termini da non doverci pensar più, da non farvi assegnamento. – |
Esempio: | Forteguerr. Terenz. 184: Ma veggio Siro. Ora saprò da lui dove egli sia. Egli è di lor combriccola: se punto Si accorge che io lo cerchi, ella è finita, Nè mai potronne ricavar costrutto; Però non mostrerò di averne voglia. | Esempio: | Manz. Prom. Spos. 399: Se lei non mi fa questa carità, me la farà il Signore: mi farà morire, e per me sarà finita; ma lei!... Forse un giorno anche lei.... Ma no, no; pregherò sempre io il Signore che la preservi da ogni male. |
Definiz: | § XXIX. Pur familiarmente, e nei medesimi costrutti e significati, ma con maggiore efficacia, dicesi Bell'e finita; talvolta anche per significare, che la cosa ebbe senz'altro il suo pieno effetto. – |
Esempio: | Bern. Orl. 55, 35: E la via prese ch'era più espedita: Diede pel capo molto argento ed oro A quel Gambone, e fu bella e finita: Ogni notte a sua voglia e mio diletto L'uscio gli aperse, ec. |
Definiz: | § XXX. Farla finita, è maniera familiare che usasi, spesso nel modo imperativo, per Porre termine a cosa, o a una condizione di cose, o Cessar di fare una cosa, molesta, spiacevole, poco decorosa, di poco costrutto, e simili; od anche semplicemente, che vada troppo in lungo, che non trovi la sua conclusione, e simili. – |
Esempio: | Lipp. Malm. 6, 15: Nella neve si fa lo stesso giuoco; Che l'uom sul primo diacciasi le dita: Poi quel gran gelo par che manchi un poco, E sempre più nell'agitar la vita: Al fine ei si riscalda come un fuoco; Sicchè non la farebbe mai finita, ec. | Esempio: | E Lipp. Malm$ 10, 38: Gli è me' troncargli qui il ragionamento, Acciò prima che il dì mi sopraggiunga, Io possa lasciar l'opera compita, Però gli dice: Ovvia, falla finita. | Esempio: | Monigl. Poes. dramm. 3, 434: So ch'io sono Innocente. L. Non voglio Cercar più oltre, ed a parlarti 'l vero, La non m'importa un zero. B. Importa bene a me; Colpir mi vedo.... L. Oimè, falla finita. B. Nell'onor, nella roba e nella vita. Son galant'uomo al certo. L. Io te lo credo, Ma però ec. | Esempio: | Saccent. Rim. 2, 6: Qua ci vien pioggia infinita, Onde, se fosse con sua buona grazia, Sarebbe tempo di farla finita. | Esempio: | Guadagn. Poes. 1, 328: Per una volta tantum mi sia data Per mezzo vostro generosa aita, E dopo questa la farò finita. |
Definiz: | § XXXI. E Farla finita con alcuno, dicesi per Cessare, Smettere, di aver che fare con esso, di trattare con lui, ovvero di contrastargli, d'opporglisi, e simili. – |
Esempio: | Fag. Rim. 3, 338: E quando pretendessero (la Morte e il Tempo) ambedue D'attaccar voi, perchè da voi mia vita Alla lor crudeltà rapita fue, Sarem daccapo, giacchè avete trita A lei la falce, ed a lui posto il freno; Sicchè con voi la posson far finita. |
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