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SORO
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SORO.
Definiz: Aggiunto d'Uccel di rapina, avanti ch'egli abbia mudato.
Esempio: Cr. 10. 3. 1. Quelli, che fu preso, quando uscì del nidio, è di secondo merito, innanzi che le penne in fierità mutasse, e soro si chiama.
Esempio: Cant. Carn. 165. Smerli, moscardi, smerigli, e sparvieri Fanno onore ad ognun, quando son sori.
Definiz: §. I. Per metaf. aggiunto ad uomo, vale Semplice, Inesperto. Lat. incautus, rudis, tyro, simplex. Gr. ἀφύλακτος, ἄπειρος, νέος, ἁπλοῦς.
Esempio: Virg. Eneid. Vide Tideo, e tre figliuoli d'Antenore i più sori.
Esempio: Dittam. 2. 9. Onde non creder mai nessun sì soro, Che del mal, e del ben, cui tutto vede, Alla fine non renda il suo ristoro.
Esempio: Cron. Morell. 238. Il detto Paolo, giovane, soro, solo, senza alcuno aiuto, o consiglio.
Esempio: Tac. Dav. ann. 3. 74. Chiedeva alle fatiche questo compagno non soro, ma otto anni esercitato a quietare sedizioni.
Esempio: Ar. Fur. 30. 41. E or potrà Ruggier giovane soro Farmi da solo a solo, o danno, o scorno?
Esempio: Cecch. Mogl. 2. 1. Voi dovete tenere per fermo, che Pandolfo sia così soro di questo Motivo, come è lì quel muro.
Definiz: §. II. Soro, è anche aggiunto di una Sorta di mantello di cavallo, che più comunemente diciamo Sauro.
Esempio: Amet. 84. Archimenide stante sopra un alto cavallo, e di pelo soro fortissimo.
Esempio: Teseid. 6. 16. E sopra un gran destrier di pelo soro Era fra tutti i suoi più eminente.