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Dizion. 4° Ed. .
VANITÀ, VANITADE, e VANITATE
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VANITÀ, VANITADE, e VANITATE.
Definiz: | Astratto di Vano. Lat. vanitas. Gr. κενότης. |
Esempio: | Dant. Inf. 6. E ponavam le piante Sopra lor vanità, che par persona. |
Esempio: | E Dan. Par. 9. Da sì fatto ben torcete i cuori Drizzando in
vanità le vostre tempie. |
Esempio: | But. Vanità è, quando una cosa pare, e non è. |
Esempio: | Bocc. nov. 63. 3. Avvegnachè egli ec. avesse dall'un de' lati posto l'amore che
alla sua comar portava, e certe altre sue vanità, pure in processo di tempo ec. se le riprese. |
Esempio: | Coll. SS. Pad. Quelle, il cui peso, e prezzo rodendo, la ruggine della vanitade,
non lascia ragguagliare al saggio de' Padri, scusiamo, come monete lievi, e dannose. |
Esempio: | Pass. 287. Il mondo è vanità di vanitadi, e ogni cosa è vanità. |
Esempio: | Cas. lett. 39. Son certo, che Annibale arà parlato di vanità, come suole.
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