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1) Dizion. 5° Ed. .
CAPARRA
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CAPARRA.
Definiz: Sost. femm. Pegno in danaro, o in altra cosa di valore, che in un contratto di compra, o di opera convenuta, si dà per sicurtà da quella delle parti contraenti che potrebbe più facilmente mancare alla parola; il quale si perde non istando ai patti.
Dal lat. capio e arrha. –
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 416: Caparra, che è fermezza del patto fatto.
Esempio: Vill. G. 616: E fatto il patto, dieronne caparra 13000 fiorini d'oro.
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 7, 211: Tre Cantoni de' Svizzeri avevano preso dall'Imperatore, per caparra di ottomila fanti, ottomila ducati.
Esempio: Magazzin. Coltiv. 71: Ed il venditore si faccia dare buona caparra innanzi; e ad ogni carico ch'egli lieva, debba portare li denari; e la caparra poi serva per gli ultimi carichi.
Definiz: § I. E figuratam. per Prova, Sicurtà. –
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 730: Prendendo questo successo per caparra del prossimo compimento.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 159: La qual cosa è una certa caparra, che ogni anno sia per ricorrere questo bell'anno.
Definiz: § II. E pur figuratam. per Saggio, Anticipazione. –
Esempio: Cavalc. Med. Cuor. 151: Come Dio dà ai buoni in questo mondo caparra di paradiso, così dà alcuna volta ai rei caparra d'inferno.
Esempio: E Cavalc. Frutt. Ling. 67: Il quale [gaudio pieno] qui si comincia per caparra, e termina senza termine in eterno in questa beata vita.
Esempio: Pucc. A. Centil. 43, 17: E' Fiamminghi veggendo tal caparra Uscir di fuori, e come leopardi Percossero a' Franceschi.
Esempio: Ner. I. Pres. Samm. 10, 64: E un colpo di pesante scimitarra Gli dà sopra la gnucca per caparra.