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1) Dizion. 5° Ed. .
AZZIMARE.
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AZZIMARE.
Definiz: Att. Acconciare con soverchia squisitezza, Raffazzonare.
Dall'ant. franc. acesmar, acesmer, e anche asseymer, e questi dal grec. κοσμέω. –
Esempio: Dant. Conv. 200: Veggiano li cattivi malnati che pongono lo studio loro in azzimare la loro persona, che dee essere tutta con onestade.
Esempio: Soldan. Sat. 107: Non con minore studio e squisitezza Per le nefande nozze il figlio azzíma.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 340: Non è possibile dire quanto sconciamente s'ingannassero e come, mentrechè lisciandoli ed azzimandoli [gli scritti degli antichi],.... e' si credono farli parere più vaghi a' poco intendenti.
Definiz: § II. Neutr. pass. –
azzimarsi
Esempio: Passav. Specch. Penit. 201: Va', donzella vezzosa, che studi in ben parere, azzimandoti e adornandoti.
Esempio: Bocc. Comm. Dant. M. 1, 499: Gran parte del tempo perdendo appo il barbiere in farsi pettinare la zazzera, in fare la forfecchina,.... e in ispecchiarsi, azzimarsi e allicchisarsi e scrinarsi i capelli.
Esempio: Liv. Dec. 1, 423: Fu avuto di lei sospezione, però che troppo s'azzimava.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 291: Quanto più si ritira, quanto più azzima, tanto par più vecchia.