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Dizion. 5° Ed. .
IMPARARE.
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pag.166
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IMPARARE. Definiz: | Att. Procacciarsi con operazione di mente cognizione di checchessia, Apprendere coll'intelletto. |
Dal lat. parare, per mezzo del provenz. amparar. – Esempio: | Ar. Sat. 1, 209: Vedi se per le balze e per le fosse Io potevo imparar greco o caldeo. | Esempio: | Borgh. V. Stud. Div. Comm. 317: E in questo (siami perdonato il vero) si sono talora ingannati de' migliori scrittori, e di quegli massimamente che imparano questa lingua in su' libri, nè hanno così esercitato e pratico l'orecchio a discernere la vera e natia proprietà delle voci, e il sano e puro uso di quelle. | Esempio: | Capor. Rim. 44: Tosto il fanciullo a scuola fu mandato Dal padre ad imparar la nobil arte Di difender le cause nel Senato. | Esempio: | Guadagn. Poes. 1, 27: L'una e l'altra legge Su i ristretti imparai de' fidi amici. | Esempio: | E Guadagn. Poes. 1, 71: Solo inciampava un po' nella grammatica; Chè le lingue imparate avea per pratica. |
Definiz: | § I. E usato assolutam. – | Esempio: | Petr. Rim. 2, 142: Altro diletto che 'mparar non provo. | Esempio: | Cas. Pros. 3, 122: Ma quanto s'impediscano le sue fatiche, tanto si scema il frutto di chi ha desiderio d'imparare. | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 1, 416: I' mi ricordo le fanciulle Star già gli anni a imparar fino al deusse, Non che a pigliar una lingua tedesca E strana come è la franciosa. | Esempio: | Speron. Op. 1, 291: Le fatiche dello 'mparare sono le spine che vanno innanzi al sapere. | Esempio: | Verin. Lez. II, 1, 219: Secondo l'ordine di natura le notizie universali precedono le particolari; ma secondo l'ordine del nostro imparare si sono ritrovate l'arti e le scienze dalla cognizione de' particolari, di qui pervenendo alla cognizione universale. | Esempio: | Cecchin. Cup. 103: Se talvolta le ragioni da me adottate fussero riconosciute o frivole o insussistenti, penso che con somma discretezza saranno compatite le debolezze di chi ha faticato col solo fine d'imparare. |
Definiz: | § II. Pure assolutam., si usò per Studiare, Attendere ad istruirsi. – |
Esempio: | Stor. Aiolf. 1, 28: E [Aiolfo] stavasi alla scuola ad imparare, e non si impacciava in altro. |
Definiz: | § III. Imparare, riferito a componimenti, passi di scritture e di musica, vale Imprimerli nella memoria così, da saperli ripetere; che più compiutamente dicesi Imparare a mente o a memoria. – |
Esempio: | Tass. Rim. 2, 207: Ma tu più dolci assai gli canti (i versi) e detti: Felice chi l'impara, E la sua voce al tuo nome rischiara! | Esempio: | Fag. Pros. 247: Chi vuol recitare, e favorir l'Accademia di qualche suo leggiadro ed erudito componimento, non s'abbia di più a pregare che porti la lanterna ancora per leggerlo, e pure pensi prima ad impararlo a mente. | Esempio: | Guadagn. Poes. 1, 251: Se il nerbo è quel mezzo salutare Che ai ragazzi imparar fa la lezione,... Tutto il merto ec. |
Definiz: | § IV. Imparare, vale anche Apprendere il modo di far checchessia, mediante l'esercizio, l'uso, l'esperienza, l'esempio, e simili; anche assolutam. – |
Esempio: | Dant. Purg. 6: Colui che perde si riman dolente, Ripetendo le volte, e tristo impara. | Esempio: | Ottim. Comm. Dant. 2, 74: Dice fra sè stesso:... Se io non avessi chiamato undici, non avrei io perduto; e così repetendo le volte, così impara di non chiamare un'altra volta undici. | Esempio: | Bocc. Decam. 7, 162: Coloro che più alquanto attempati sono,... quel sanno che coloro (i giovani) hanno ad imparare. | Esempio: | Firenz. Pros. 1, 105: De' quali ragionamenti noi altre donne.... tanta comodità ne caviamo che, oltre allo imparar di ben vivere, sappiamo molte cose, ec. | Esempio: | Car. Apol. 29: Non sarebbe pazzo uno, che volendo imparare di caminare da un altro, gli andasse sempre dietro, mettendo i piedi a punto donde colui li lieva? | Esempio: | Corsin. Stor. Mess. trad. 135: Se nella guerra s'impara a comandare obbedendo, si dà ancora talvolta il caso che l'aver comandato insegni a obbedire. | Esempio: | Guadagn. Poes. 1, 23: È bello Un focoso destrier col fren correggere,... Ma è bello ancora l'imparare a leggere. |
Definiz: | § V. E per Conoscere, Comprendere, per lo più per propria esperienza, l'utilità, la convenienza, e simili, di fare, o di non fare, checchessia; ed altresì Avvezzarsi a farlo o a non farlo; e usasi anche in senso ironico. – |
Esempio: | Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 256: Imparate da me d'esser umili e mansueti di cuore, e troverete riposo all'anime vostre. | Esempio: | Imit. Crist. 46: Impara al presente morire al mondo, acciocchè allora tu cominci a vivere con Cristo. | Esempio: | Tass. Gerus. 3, 70: Impara i voti omai, ch'a te porgiamo, Raccorre, a dar soccorso ai nostri mali. | Esempio: | Metast. Dramm. 1, 283: Così la tua sovrana, Temerario, rispetti? Impara almeno A tacere una volta. | Esempio: | Fiacch. Fav. 1, 33: Impara A giudicar, somara, Col tuo corto cervello Qual sia l'abilità di questo e quello. | Esempio: | Guadagn. Poes. 1, 29: Chi può con lo zoppo camminare, Senza che impari anch'esso a zoppicare? | Esempio: | Niccol. Poes. 2, 12: Il re nel doge A spregiar qui s'impara. | Esempio: | Manz. Prom. Spos. 745: Ho imparato, diceva, a non mettermi ne' tumulti; ho imparato a non predicare in piazza: ho imparato a non alzar troppo il gomito: ho imparato ec. |
Definiz: | § VI. Riferito in particolare a professione, mestiere, o qualsivoglia operazione, vale Acquistarne cognizione e pratica tale da poterla esercitare. E talora figuratam., in vece del mestiere o professione, riferiscesi al nome stesso con che si appella chi lo esercita. – |
Esempio: | Real. Franc. 58: Volessi Iddio chè questi mercatanti m'avessino dato licenzia, che io m'acconcerei a stare con qualche signore, e 'mparerei a fare fatti d'arme; e io sono condotto a
vendere panni. | Esempio: | Rinucc. F. Ricord. 147: Nelli esercizj giovenili a qualunche cosa dirizzava lo ingegno, la imparava e conseguitava perfettamente sopra l'uso delli altri; di quinci avvenne che imparò ballare, sagittare, cantare, cavalcare, ec. | Esempio: | Gell. Poes. 469: Ivi (nella Magna) imparammo, e qua n'abbiam recato L'arte del far li specchi che vedete. | Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 1, 376: E facendo uscir fuori ogni anno sessanta galee, vi montavan sopra molti cittadini pagati dal pubblico, i quali per otto mesi esercitandosi imparavano l'arte marinaresca. | Esempio: | Guadagn. Poes. 1, 197: O giovinette che musiche siete, Voglio dir che la musica imparate, ec. | Esempio: | E Guadagn. Poes. 2, 289: Or che l'agraria è in sommo onore, Perchè non imparate il contadino? |
Definiz: | § VII. Figuratam., e poeticam. – |
Esempio: | Tass. Gerus. 9, 19: Ferir da questa mia ciascuna spada, E Farti usar di crudeltate impari. |
Definiz: | § VIII. E pur poeticam., riferito ad uso, abito, consuetudine, vale Pigliare, Prendere. – |
Esempio: | Petr. Rim. 1, 71: E corcherassi 'l Sol là oltre, ond'esce D'un medesimo fonte Eufrate e Tigre, Prima ch'i' trovi in ciò pace, nè tregua, O Amor, o Madonna, altr'uso impari. |
Definiz: | § IX. Riferiscesi a via, strada, cammino, e vale Acquistar notizia del suo andamento, del suo corso, percorrendola. – |
Esempio: | Domin. Tratt. Car. 20: Uno impara la via d'andare a Roma, solo pare che tenga a mente i passi dubiosi dove stanno assassini o altri pericoli, e lì menano altri e vanno per se medesimi: or non diremo noi di questi che sanno la via solo per far male a sè e ad altri. Hanno imparato la via per non andare a Roma, ed altri non vi lassano andare. |
Definiz: | § X. Imparare, vale anche Conoscere. – |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 3, 58: Gener del re di Francia, Ercol secondo E l'un; quest'altro (acciò tutti gl'impari) Ippolito è. | Esempio: | Bonc. Lett. IV, 3, 237: Non mi sarei lasciato sopraggiugnere da lettere di V. S. senza che ella ne avesse avute delle mie, se o nel viaggio o nella stanza avessi imparato qualche cosa di nuovo, degna d'esser notata. | Esempio: | Metast. Dramm. 1, 120: Palme il Gange a lui prepari, E d'Augusto il nome impari Dell'incognito emisfero Il remoto abitator. | Esempio: | Leopard. Poes. 51: L'obbrobrïosa etate Che il duro cielo a noi prescrisse impara, Sorella mia, che ec. | Esempio: | E Leopard. Poes. 53: Cresca alla patria [la stirpe vostra], e gli alti gesti, e quanto Agli avi suoi deggia la terra, impari. |
Definiz: | § XI. E figuratam$, e poeticam., vale Conoscere, checchessia a prova, per esperienza, Sperimentarlo, Provarlo. – |
Esempio: | Leopard. Poes. 62: Ottenebrati e spenti Di Febo i raggi al misero non sono In sempiterno? ed anco, Primavera odorata, inspiri e tenti Questo gelido cor, questo ch'amara Nel fior degli anni suoi vecchiezza impara? | Esempio: | E Leopard. Poes. 67: Ecco di sangue Gli avari cólti e di fraterno scempio Furor novello incesta, e le nefande Ali di morte il divo etere impara. |
Definiz: | § XII. Pur figuratam. e poeticam., vale Conoscere la natura, le qualità, di checchessia, per mezzo di esperienze, saggi, prove, e simili. – |
Esempio: | Alam. L. Colt. 1, 711: La negra (la terra di color nero) e l'altre ch'il color presenta Non conviene imparar; la troppo fredda Ch'è di tutte peggior, mal si conosce Se mille erbe nocenti, e 'l nasso e l'edra Non ne fan testimon con l'ombre loro. |
Definiz: | § XIII. Imparare, vale pure Insegnare, Far conoscere o apprendere, anche figuratam.; ma in tale significato oggi si userebbe più che altro in poesia. – |
Esempio: | Cecch. Esalt. 3, 5: Deh sì, Pallottola, Imparami un miccin, come e' si fanno. P. S'io sapessi far l'arte, io la farei Per me. | Esempio: | Eserciz. milit. 186: È bene di far più volte questa operazione sino a che l'abbino ben capita i soldati a cavallo, per poi imparargli i diversi moti dello squadrone. | Esempio: | Giord. Op. 1, 262: Io credo che tale traduzione sia efficacissima a farci precisamente conoscere il poema antico; ma dubito che abbia potuto travasarsi nella lingua tedesca tutto intero quel poetico, che le regole non insegnano, e gli studj non imparano. |
Definiz: | § XIV. Si usò anche per Indicare, Additare. – |
Esempio: | Franz. M. Rim. burl. 2, 116: E s'io intoppavo alcun, dicea: Fratello,... S'alcun pietoso albergator m'impari, Io ti resto obbligato in sempiterna Secula. | Esempio: | Pindem. Poes. 59: Le pargolette mani alzar battendo I più teneri figli, a cui la madre L'ignota del Re lor sembianza impara. | Esempio: | E Pindem. Poes. 355: Ingegnosa Macchinetta, che l'ore all'occhio impara, ec. |
Definiz: | § XV. Imparare a sue, od anche alle sue, spese, è maniera che vale, Imparare alcuno a fare o conoscere checchessia, a tenere i debiti modi, a trattare convenientemente un negozio, a regolarsi nella vita, e simili, avendo fatta mala prova e ricevuto danno dall'operare diversamente da quel che doveva; e Imparare a, od anche alle, spese altrui, vale Imparare come contenersi e regolarsi in checchessia, dal vedere il danno che altri riceve dal non aver fatto come avrebbe dovuto fare. – |
Esempio: | Petr. Rim. 1, 131: Proverbio, Ama chi t'ama, è fatto antico. I' so ben quel ch'io dico. Or lassa andare, Chè conven ch'altri impare alle sue spese. | Esempio: | Firenz. Comm. 1, 433: Ma imparerò a vivere a poco a poco alle mie spese. | Esempio: | Serdon. Stor. Genov. volg. 124: Il quale caso sarebbe avvenuto anche a noi, se imparando all'altrui spese, non, avessimo rivolto l'animo a pensare al fatto nostro. | Esempio: | E Serdon. Esort. volg. 42: Imparate vi prego alle spese d'altri, doppo lo scisma suole per lo più seguitare la desolazione. | Esempio: | Vai Rim. 18: Perchè ciascuno impari alle mie spese, Scrivi ch'hai fatto assai, scrivi al paese. | Esempio: | Pianciat. Scritt. var. 104: Pur troppo a mie spese ho imparato che cosa siano le donne, e tutte le loro parti. | Esempio: | Red. Lett. 1, 184: Il primo anno che cominciai a fare il medico, giovinastro inesperto, imparai questa dottrina a mie spese; perchè veramente quell'anno, volendo fare il dottorino ed il saccente, e volendo a dispetto del mondo guarire dell'ipocondria, ingollai tanti e così pazzi beveroni, che ec. | Esempio: | E Red. Poes. 249: Nè saran fiabe queste ch'io predico: Ed a sue spese imparerà Clemente, Ch'è un pensier troppo ardito e impertinente Non pisciar chiaro, e far le beffe al medico. | Esempio: | Salvin. Annot. Fier. 440: Raccor dall'altrui spese il conto proprio; imparare, come si dice, all'altrui spese. |
Definiz: | § XVI. A far s'impara a fare, e anche Facendo s'impara; maniere proverbiali di chiaro significato. – |
Esempio: | Cecch. Acq. Vin. Prol.: Onde più instrutte e più esercitate, Potremo al certo sodisfarvi meglio: Ch'a far s'impara a fare. |
Definiz: | § XVII. Guastando s'impara, e più comunemente Sbagliando s'impara, o Errando, s'impara; maniera proverbiale che vale: Che non si diventa in un tratto abili e valenti nel far checchessia, ma che tali si diventa a poco a poco, e facendo sul principio anche sbagli ed errori. – |
Esempio: | Bern. Orl. 10, 30: Ed un altro [proverbio] è che dice, che guastando, A poco a poco va l'uomo imparando. |
Definiz: | § XVIII. Impara l'arte, e mettila da parte. – | V. Arte, § XXXI.
Definiz: | § XIX. Insegnando s'impara; è sentenza comunissima che vale: Che nell'insegnare altrui, impara sempre qualcosa anche quegli che insegna. |
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