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Dizion. 4° Ed. .
DISCREDERE
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DISCREDERE.
Definiz: | Non credere quello, che s'è creduto altra volta. Lat. non credere. Gr.
ἀπιστεῖν. |
Esempio: | Bocc. nov. 69. 28. Tutto 'l mondo non m'avrebbe fatto discredere, che voi quì non
foste colla donna vostra carnalmente giaciuto. |
Esempio: | Filoc. 2. 268. Nè mi vogliate far discredere quello, che la vera vision m'ha
mostrato. |
Esempio: | E Filoc. 3. 207. Amore, che ammollisce i duri cuori, mi fa
alcuna volta credere, e alcuna altra discredere, che ec. |
Esempio: | Fior. Cron. E questo non potè far loro discredere. |
Esempio: | Stor. Pist. 72. Messer Filippo savio, e sagace seppe tanto dire all'abate, che li
fece discredere quello, che li era stato detto. |
Definiz: | §. I. Discredersi d'una cosa, in signific. neutr. pass. l'usiamo per Venire alla pruova,
Chiarirsi. Lat. perspicere aliquid ita se habere. Gr. πρᾶγμα πῶς
ἔχει. |
Definiz: | §. II. Discredersi con uno, vale Sfogarsi con parole di qualche sua passione con alcuno. Lat.
cum aliquo sua consilia comunicare. Gr. κινονεῖν
κινεῖν τινι τὰς
ἑαυτοῦ βουλάς. |
Esempio: | Alf. Pazz. rim. burl. son. 25. Ed io, che là vo seco per ispasso, Me ne
discredo ognor colla mia fante. |
Esempio: | Alleg. 156. Noi siam diventati per questo mezzo amici, di maniera che noi possiamo
discrederci insieme, l'uno all'altro confidando i segreti nostri alla libera. |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 2. 33. Risolvette, quando mangiano, e come non uditi tra loro si
discredono, origliarli. |
Esempio: | E Tac. Dav. ann. 4. 103. Nè la rispiarmò a Tiberio, parendo
di vera amistà segno il discredersi di cose sì gelose. |
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