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1) Dizion. 5° Ed. .
FATTO.
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FATTO.
Definiz: Sost. masc. Ciò che è stato fatto, operato, Ciò che è avvenuto, accaduto, Avvenimento, ed anche Caso particolare: e spesso riceve qualche aggiunto che ne determina la natura e la qualità; oppure riceve la sua determinazione dalle circostanze del discorso.
Dal lat. factum. –
Esempio: Vill. G. 1: Conciossiacosa che per gli nostri antichi Fiorentini poche e non ordinate memorie si trovino de' fatti passati della nostra città di Firenze, ec.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 107: I Fiorentini vennono poco tempo, come tu sai, a gran guerra co' Pisani, e fu pe' fatti di Pietrabuona.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 152: Io mi voglio far da capo, e narrarvi il fatto tutto intero.
Esempio: Salv. Stacc. I. Crusc. 25 t.: E se nella sentenza che gli diede contro per conto di Doralice, il medesimo rispetto verso Agramante non parve che mantenesse, e nel bisogno e periglio l'abbandonò, nè richiamato volle ubbidirlo, e rifiutò le sue profferte, fu assai in quel bestiale animo, in fatto d'amore, il ritenersi di non passar più avanti nel furore dello sdegno.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 27: Olindo anco v'accorse; Chè dubbia la persona, e certo il fatto, Venia che fosse la sua donna in forse.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 173: Non è da tacere in questo luogo la tradizione d'un fatto di Michelagnolo, secondo che corre per le bocche degli uomini.
Esempio: Manfred. Elem. Cronol. 131: De' fatti istorici rapportati agli anni de' re o de' magistrati.
Esempio: Martin. V. T. Pref. Genes. 1, 37: Nella quarta [parte] si narrano i fatti d'Isacco, di Giacobbe e di Giuseppe, ec.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 27: Ascoltano quest'uomo, questo nume, Che cento storie sa, sa tanti fatti.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 313: Cominciò a tempestare il suo ospite di domande, e sul suo essere, e sui gran fatti di Milano.
Esempio: E Manz. Prom. Spos. 407: Ma, non che riuscisse a trovar ragioni che in quel momento gli paressero buone a scusare il fatto, non sapeva quasi ec.
Esempio: Capp. Longob. 55: Dove l'interna vita d'un popolo, non rivelata per fatti pubblici, si vuol dedurre ec.
Definiz: § I. E per Cosa che è nell'atto di farsi, di succedere, o di accadere altrui. –
Esempio: Dant. Parad. 18: Io vidi per la croce un lume tratto Dal nomar Iosuè, com'ei si feo, Nè mi fu noto il dir prima che il fatto.
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 57: Tutti eravam sì intenti al caso nostro, Che non avemmo gli occhi agli altrui fatti.
Definiz: § II. E per Ciò che altri è per fare, per compiere, o Ciò che è per accadere. –
Esempio: Giamb. Tratt. mor. 373: Adatta il fatto che hae a fare ad alcuno fatto passato.
Esempio: Dant. Purg. 27: Il sonno, che sovente, Anzi che il fatto sia, sa le novelle.
Esempio: E Dant. Purg. 33: Ma tosto fien gli fatti le Naiade, Che solveranno questo enigma forte.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 182: E' non te ne succederà mai tanta gran lode nè gloria d'ingegno, se ti riuscirà bene quel che tu ti sarai messo a fare, che e' non sia molto maggiore il biasimo e l'odio della tua temeraria pazzia quando il fatto non ti riesca.
Definiz: § III. E per Azione, Opera, in generale; ed altresì Atto, Operazione. –
Esempio: Dant. Inf. 23: Fa' che tu truovi Alcun, ch'al fatto o al nome si conosca.
Esempio: Domin. Gov. fam. 130: Sanza il quale [Dio], nullo stato, fatto, detto o pensiero, è laudabile.
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 49: Possonsi lodare gli egregi fatti, risguardando massimamente all'onestà, all'utilità, alla difficultà, alla rarità, ed all'eccellenza di quegli.
Esempio: Tass. Gerus. 12, 76: Ma forse, usata a fatti atroci ed empi, Stimi pietà dar morte al mio dolore.
Esempio: Forteguerr. Cap. 210: Io vedo chiaro che uomo onesto e retto Deve del nome suo tener gran cura, Nè lo bruttar giammai con fatto o detto.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 446: A questi ancor nova sventura Minaccia, se son finti in fatti o in detti.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 58: Non ti dei maravigliare se io vengo osservando i tuoi fatti e i tuoi detti e il tuo stato con una certa curiosità, ec.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 4, 62: Se l'impadronirsi di Pozzuolo era fatto importante, la circostanza era tale, che avrebbe potuto partorire la disfazione intera dei Francesi.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 332: Prima di ricever da lui il titolo di madre, n'aveva preso il linguaggio e il cuore, e dimostrata co' fatti la premura.
Definiz: § IV. E in particolare per Azione, Opera, compiuta o da compiersi in guerra, Azione guerresca. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 4, 55: Dove si possa in qualche fatto egregio L'uom dimostrar, se merta biasmo o pregio.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 22, 61: E qui venni Per far prova di me, se così buono In fatti son, come nel cor mi tenni.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 181: Innalzavano di lodi il signore Stefano Colonna, come capitano che avessi tentato qualche bel fatto, se fusse stato nel primo grado di comandare all'esercito.
Esempio: Tass. Gerus. 3, 40: Non ha la terra uom più superbo alcuno, Questo sol de' suoi fatti oscura il pregio.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 12, 54: Notte, che nel profondo oscuro seno Chiudesti, e nell'oblio fatto sì grande, Piacciati ch'io nel tragga, ec.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 4, 25: Vennero avanti i Tedeschi, ed ingaggiarono con Victor una battaglia orribile: commiservi ambe le parti fatti di stupendo valore.
Definiz: § V. E per Impresa, Gesta. –
Esempio: Dant. Parad. 16: E le palle dell'oro Fiorian Fiorenza in tutti suoi gran fatti.
Esempio: Vill. M. 483: La cosa fu rappaciata dentro e di fuori per operazione del Proposto, che avea l'animo dirizzato a maggiori fatti.
Esempio: Petr. Rim. 2, 253: Rade volte adivien ch'all'alte imprese Fortuna ingiurïosa non contrasti, Ch'agli animosi fatti mal s'accorda.
Esempio: Car. Eneid. 1, 1030: Empie le mense D'argento e d'oro, ove per lunga serie Son de' padri e de gli avi i fatti egregj.
Esempio: E Car. Eneid. 9, 277: Un desiderio ardente il cor m'invoglia D'uscire a campo, e far contra i nemici Un qualche degno e memorabil fatto.
Definiz: § VI. E per Modo di operare o di procedere, usato con un adiettivo possessivo o con altro simile compimento. –
Esempio: Cavalc. Specch. Croc. 58: Veggiamo, che spesse volte il padre si lamenta del figliuolo, e sì ne dice male, e dispiacegli il fatto suo.
Esempio: Bonich. Bind. Rim. B. 20: Non fa.... richezza l'òm gentile, Nè gran lignaggio,... Nè bei costumi con malvagio fatto.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 267: Ma ella ha nome Angelica? V. Sì. C. A fede! Ch'ella ha il nome e i fatti: la mi pare La più bella fanciulla, ec.
Definiz: § VII. E per Ciò che è avvenuto o che avviene nel mondo della materia o dello spirito, e che è subietto di osservazione e di studio; e in questo senso è più che altro del linguaggio scientifico. –
Esempio: Targ. Rag. Agric. 199: Quando le ragioni fin ad ora addotte non fossero sufficienti per dimostrare il mio assunto, una serie di fatti e d'autorità irrefragabili ci toglierà ogni dubbio.
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 174: I fatti, qualunque siane la spiegazione, non variano di natura.
Esempio: Lambr. Dial. Istr. 289: A noi preme e basta raccogliere i manifesti fatti interiori, e osservare la connessione loro.
Esempio: Capp. Econ. 349: A ragione si dice e si ripete essere la statistica scienza nuova; nuovo il nome di essa, nuova la dottrina di combinare i fatti, che la costituisce in iscienza.
Definiz: § VIII. E per Affare, Negozio, Bisogno, Interesse, e simili; più comunemente usato nel plurale. –
Esempio: Stat. Art. Calim. G. 328: Secondo che si deliberasse per li quattro officiali deputati a' fatti della detta magione.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 142: Il fece franco (un servo).... e sopra i suoi fatti il fece maggiore, molto di lui confidandosi.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 147: Voi m'avete comandato che io vi mostri ragione di ciò c'ho avuto a far de' vostri fatti, ec.
Esempio: Mazz. Lett. 1, 13: Vorrei che v'avvedeste di regare a termine molti vostri fatti, che voi stesso dite sono isquadernati.
Esempio: Morell. Cron. 257: Nel tuo testamento lasciala (la donna tua) facitora e dispensatrice di tutti i tuoi fatti, libera e ispedita.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 14: Luigi è stato circa di dua anni A Lione, ne' fatti di que' nostri Parenti.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 18: Cui (un asinello) per suoi fatti un giorno avea condotto Alla città vicina un villanello.
Definiz: § IX. E figuratam. –
Esempio: Cavalc. Dial. S. Greg. 144: Al tempo del predetto Giustiniano imperatore andò a lui a Costantinopoli lo venerabile vescovo Dazio di Milano per fatti della Fede.
Esempio: Vill. G. 813: Innanzi che morisse, come savio signore, dispuose i suoi fatti per l'anima cattolicamente, sì come a tanto signore e divoto di santa Chiesa si convenia.
Definiz: § X. E per Negozio, o genericamente Cosa, innanzi enunciata, o che si enuncia subito dopo. –
Esempio: Nov. ant. B. 8: Lo padre adunò filosofi e maestri di grande scenzia, propuose loro lo presente fatto. Alcuno de' savi riputava movimento d'omori, alcuno fievolezza d'animo, ec.
Esempio: Vill. M. 1, 239: Propuose nell'animo come fosse guarito di capitare quella questione senza indugio: e come fu sollevato, mise opera al fatto.
Esempio: Stef. March. Istor. 7, 2: Di che discusso questo fatto, per li Guelfi non si piatì, nè fu ec.
Esempio: Mazz. Lett. 1, 11: Mi sentiva l'animo torbido pe' fatti di Francesco di Matteo.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 427: Piero gli rispuose, che per Dio non volessino guastare questo fatto coll'affrettare, ec.
Esempio: Capp. Longob. 136: M'è d'uopo esprimere il mio pensiero, quale si sia, e dire il fatto com'io lo intenda.
Definiz: § XI. E nello stesso senso, parlandosi di affari o negozj pubblici. –
Esempio: Cavalc. Dial. S. Greg. 143: Andando lo beatissimo Agapito al predetto Giustiniano imperatore per certi fatti de' Goti, che regnavano in Roma, ec.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 143: Ha 'vuto Batista, e degli altri, di potere scrivere, da' fatti di Stato in fuori, ciò che l'uom vuole.
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 2, 89: Lo mandarono fuori sotto specie d'imbasciadore, acciocchè si potesse allegare ch'egli era assente pe' fatti della repubblica.
Esempio: Adr. M. Plut. Opusc. 4, 592: Senz'aver mai trattato fatti pubblici, o praticato con uomini intendenti de' governi.
Definiz: § XII. E per Ciò che concerne o risguarda checchessia o chicchessia, usato con un compimento retto dalla particella Di. –
Esempio: Pallad. Agric. 133: Questo mese s'accorda con novembre del fatto dell'ore.
Esempio: Cavalc. Ammon. Paol. 76: Se voi mortificherete i fatti della carne con lo spirito, voi viverete.
Esempio: Brev. Calz. Prat. 16: Che veruno de' compagni, lo quale avesse alcuna questione di fatto d'arte, non si possa richiamare se non a' nostri rettori.
Esempio: Mazz. Lett. 1, 15: Sopra 'l fatto dell'arte ho preso buon modo, se a voi piace, cioè ec.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 8: Non ti maravigliare s'io non ti scrivo ispesso, che sono infaccendata ne' fatti della Caterina (doveva essere sposa).
Esempio: E Macingh. Strozz. Lett. 238: E' fatti delle redità sono di gran pericolo, e di noie e briga assai.
Esempio: Grazz. Comm. 370: D'una in altra parola, entrammo ne i fatti della fanciulla.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 62: Noi vedrem quel ch'arà fatto Luigi Del fatto vostro con sua madre.
Definiz: § XIII. E per Materia, Proposito, Subietto, ed anche Argomento. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 2: Ho preso uno stile semplice, lasciando li predetti Prolaghi e alcune altre sottigliezze e colori rettorici, li quali a questo fatto non mi paiono necessarj.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 269: Adunque, venendo al fatto, dico che nella città di Capsa in Barberia fu già un ricchissimo uomo, il quale, ec.
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 18: E questa si è, [non] usando troppo la compagnia della femmina. Ritorniamo al fatto nostro.
Definiz: § XIV. Trovasi per Particolare condizione morale; Stato, Caso. –
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 290: In questo fatto par che fosse san Pietro, quando disse: Ecco, che noi abbiamo lassato ogni cosa, e abbiamoti seguitato; che sarà dunque a noi? per le quali parole chiaramente dimostra ch'egli per isperanza di merito lo seguitava.
Definiz: § XV. Trovasi anche per Argomento, Subietto, d'un'opera d'arte. –
Esempio: Mellin. Descr. Entr. 83: Sottogli nel suo imbasamento erano queste parole, che meglio dichiaravano il fatto: Cosmus Med. ec.
Definiz: § XVI. Per Cosa operata o avvenuta, e che sia subietto di una causa. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 208: Appresso dee el parlatore contare el fatto in tal maniera che sia verisimile, ciò è a dire che gli auditori possano credere quelle cose, e ch'elli dica la verità.
Esempio: Segn. B. Rettor. volg. 136: Il fatto è propio del giudiziale, perchè in esso si fa giudizio delle cose fatte; ed il possibile e quello che ha da essere è propio del genere deliberativo.
Esempio: Murat. Dif. Giurispr. 13: Per attestato del Cardinale De Luca,... i medesimi giudici, senza veruna alterazione o mutazione di fatto, rivocano quello, che non solamente una e due, ma molte volte abbiano deciso.
Definiz: § XVII. E per Cosa reale; e più spesso si contrappone ad Opinione, Desiderio, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 31: Pria che noi siam più avanti, Acciocchè il fatto men ti paia strano, Sappi che non son torri, ma giganti.
Esempio: E Dant. Purg. 6: Noi anderem con questo giorno innanzi, Rispose, quanto più potremo omai: Ma il fatto è d'altra forma che non stanzi.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 265: Il piacere è un subbietto speculativo, e non reale; un desiderio, non un fatto.
Definiz: § XVIII. E per Realtà della cosa, Stato effettivo di essa; nel qual senso pure spesso si contrappone a Opinione, Nome, e simili. –
Esempio: Martin. V. T. Pref. gen. 1, 17: Superò di gran lunga col fatto l'idea, che ebbero del sognato loro sapiente gli antichi filosofi.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 129: La sua potenza ne veniva ingrandita, nel fatto e nell'opinione.
Esempio: Capp. Econ. 361: Le città non avevano signore, libere nel fatto, innanzi che ambissero d'essere tali anche nel nome.
Definiz: § XIX. E per La cosa stessa in quanto è; nel qual senso spesso contrapponesi a Diritto. –
Esempio: Capp. Longob. 181: Germanici fossero oggimai gl'imperatori per la legittimità del fatto (e i fatti sono cosa di Dio), in Roma venissero per il battesimo della civiltà, ec.
Definiz: § XX. Si usò per Cosa materiale. –
Esempio: Sacch. Nov. 2, 5: Signor mio, io non ho maggior fatto da donare alla vostra signoria.
Esempio: E Sacch. Nov. 2, 101: I magliuoli un giorno giungono in su la sera, ch'era domenica; e 'l Piovano per avventura era col detto messer Vieri. E messer Vieri, avendo letta la lettera, disse: Ecco il fatto.
Esempio: E Sacch. Nov. 188: Il cherico ne va là con un passo innanzi e due a drieto, e co' capelli tutti arricciati per la paura, e accostandosi al fatto, si fa il segno della santa croce.
Definiz: § XXI. Usato nel plurale, spesso contrapponesi a Parole, Detti, Promesse, Minacce, Affermazioni, Speranze, e simili; con che intendesi di meglio rilevare l'idea dell'operare, dell'attenere, dell'effettuare, del trovare o conseguire effettivamente, e simili: talora anche figuratam. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 19: Ei (Cristo) vuol fatti e non parole; Fatti, fatti, e non vuol fole.
Esempio: Senec. Pist. XXXI: Quale è la cagione perch'io non giudico savio colui che non sa lettera, conciossiacosachè la sapienzia non sia nelle lettere? Ella dà fatti, non parole.
Esempio: Libr. Sent. 55: Colà dove i fatti sono di necessità, i detti non bastano.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 413: Per quello vagliàno, troverete in noi meglio in fatti, che in parole.
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 2, 75: La natura ha ordinato che i fatti sieno più validi delle promesse.
Esempio: Poliz. Rim. C. 298: Poi di parole e sguardi lo pascete (il core), Ch', a dire il vero, è un cattivo pasto; Di fatti a beccatello lo tenete, Tanto che mezo me l'avete guasto.
Esempio: Ar. Comm. 2, 126: Forse venuti sarebbono Degli altri, che manco parole dato ci Avrebbono, e più fatti ec.
Esempio: Giannott. Op. 1, 159: Non sapevano nè con fatti nè con parole intrattenere i soldati.
Esempio: Cecch. Mogl. 1, 3: I' vo'.... Far gran dimostrazioni e pochi fatti.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 65: Vennero.... per veder Se tutti i panegirici son veri, Che di me dagli zii son stati fatti; E non trovaron chiacchiere, ma fatti.
Definiz: § XXII. Fatto d'arme, vale genericamente Qualsivoglia combattimento, o fazione guerresca, compreso anche Il duello. –
Esempio: Tav. Rit. 89: Assai volte mi provai in fatti d'arme collo re Migliadus vostro padre.
Esempio: Vill. G. 104: Com'elli fu in età e seppe di sua nazione, incontanente si mise in fatti d'arme.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 108: Stati nella lor gioventudine quasi sempre in fatti d'arme, e soldati.
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 2, 221: Dato adunque il segno del combattere, vennero alle mani, e fu un dubbioso e aspro fatto d'armi.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 114: Fu questa rotta, che dette a queste genti, de' maggiori fatti d'arme che siano suti in Italia, già è lungo tempo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 38, 79: Re Carlo uscì con la sua gente d'arme, Con gli ordini medesmi e modi pari Che terria, se venisse al fatto d'arme.
Esempio: Bern. Orl. 35, 54: Ha un corriero a suo padre spacciato, Che gli racconti tutta la sciagura, E 'l fatto d'arme, com'era passato.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 169: Il più delle volte i fatti d'arme, ne' quali sempre si faceva pochissima uccisione, duravano quasi un giorno intero.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 5 t.: Deliberando piuttosto di fare un fatto d'arme, che rinchiudendosi dentro, avere a combattere per la difesa delle mura e delle case.
Esempio: Vett. Colt. 11: Il capitano romano, che non aveva pensato di far fatto d'arme quel dì, e fu tirato fuora con arte, non s'era preparato di cosa alcuna, ec.
Esempio: Tass. Lett. 1, 33: A me sovviene d'aver letto in Polibio, che dopo un fatto d'armi passato fra romani e francesi, i cadaveri de' francesi erano riconosciuti da gli altri a la grandezza de' corpi.
Esempio: Bald. Vit. Feder. 3, 193: Rappiccossi dunque di nuovo un orribile fatto d'arme, essendo questi e quelli attizzati dalla vergogna e dall'ira.
Esempio: Borgh. R. Rip. 474: Essendo seguito il fatto d'arme nelle Chiane fra il marchese di Marignano e Piero Strozzi,... dipinse ec.
Definiz: § XXIII. E figuratam. per Rissa, Litigio. –
Esempio: Cecch. Stiav. 4, 3: Si riscontrò in tuo padre, che tornava, e appiccò seco un fatto d'arme, ec.
Definiz: § XXIV. E nello stesso senso di Combattimento o Fazione guerresca, usasi talora assolutam. anche Fatto. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 161: Se non venia la notte tenebrosa, Che staccò il fatto, ed acquetò ogni cosa.
Esempio: Mann. Ist. Decam. 235: I Toscani, da quel fatto sull'Arbia in poi, non hanno più ardito di contendere co' Sanesi.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 351: Questa fu la prima presa d'arme e tale il fatto di Lexington, che fu il cominciamento della guerra civile.
Definiz: § XXV. Fatto mio, tuo, suo, ec., ovvero di alcuno, vale Cosa che attiene, importa, e simili, a me, a te, a lui, o ad alcuno, Ciò che risguarda alcuno. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 44: Non dican no: Non è mio fatto: chè suo fatto è ben tale ogni suo fatto.
Esempio: Giamb. Tratt. mor. 342: Ti leva e pugna per noi, chè questo è tutto tuo fatto.
Esempio: Leopard. G. Cap. piac. 62: Eccovi detti tutti i fatti miei.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 503: Quasi frenetico Nel pensare al fatto mio.
Esempio: Baldov. Comp. dramm. 20: Io che in questo ho del restio, Non mi calo a ogni zimbello; Guardo bene il fatto mio, Nè fa perdermi il cervello Ogni goffo e sconcio fusto, ec.
Definiz: § XXVI. Più spesso è usato figuratam., a denotare la Persona stessa che è indicata dall'adiettivo possessivo, o dal compimento, ed equivale a Io o Me, Tu o Te, Alcuno, e va' discorrendo. –
Esempio: Cess. Scacch. volg. 79: Colui che è preso per amico per cagione d'utilitade, tanto tempo piacerà il fatto suo, quanto egli sia utile.
Esempio: Esop. Fav. M. 165: Amico mio, pro ti faccia: del fatto tuo mi pare molto bene, perchè se' grasso.
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 269: Che s'egli avesse così il volere, come egli ha il potere, di far di noi vendetta, male starebbe il fatto nostro.
Esempio: E Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 394: Pregò l'abate che lo ricevesse a fare penitenzia con loro. E parlando l'abate con lui, piacquegli molto lo suo fatto, e Iddio gli mise in cuore che lo ricevesse.
Esempio: Firenz. Comm. 1, 425: Che partito ha da esser il mio col fatto di costui!
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 134: Eh forca! forca! tu vuoi il dondolo Del fatto mio: ben mi daresti a credere A mano a mano che volassin gli asini.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 2, 425: Mi pare Che la cominci mezzo a insospettire Del fatto nostro.
Esempio: E Cecch. Incant. 1, 1: Credo che tu ti ricordi come egli stava del fatto mio.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 31: Se farete a modo d'Antonio, e capitale di lui, buon per voi;... altrimenti veggo spacciato il fatto vostro.
Esempio: Vai Rim. 14: Spietatissimo Fello, Quante volte diss'io: Costui del fatto mio Si serve forse per passar martello?
Definiz: § XXVII. E parlandosi di cosa, vale Essa cosa. –
Esempio: Salv. Avvert. 1, 61: Mentre a noi faceva noia l'altrui guarnaccia, una guarnazza, assai più bella e più orrevole, nel detto libro si vide comparire; tanto è piacevol cosa e da ridere il fatto della stampa.
Esempio: E Salv. Avvert. 1, 77: Strana incetta e dannosa, perdere i nostri proprj e significanti [vocaboli e modi di dire] per dar luogo agli strani, d'incerto sentimento e confuso; massimamente che niun bisogno c'era del fatto loro, e che i nostrali ci bastavano appieno.
Esempio: E Salv. Avvert. 1, 229: La qual lettera per alcun tempo dovette in guisa.... appiccarsi con quella voce, che anche poi, dove bisogno non era del fatto suo, se le rimase addosso.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 5, 167: Fu fatto un decreto in Senato, che si rimettesse interamente in mano de' consoli il fatto della repubblica.
Definiz: § XXVIII. E pur con relazione a persona, usasi anche nel plur. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 123: Noi abbiamo de' fatti suoi pessimo partito alle mani.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 227: Andatevi con Dio; ella non è da' fatti vostri, ell'è cosa di troppo valore, e non si sa per chi non ha da spendere.
Esempio: Poliz. Pros. 48: Galasso, come vi scrissi, al tutto ce l'abbiamo perduto; fate conto che non ne vuol caccia de' fatti miei.
Esempio: Savonar. Pred. 22: Ognuno si fa beffe de' fatti miei.
Esempio: Bern. Orl. 44, 17: E se non era il giorno tanto tardo, Facea de' fatti suoi molto più dire.
Esempio: Grazz. Comm. 31: Doh! mi vedesse ora il mio drudo! che s'egli è mal concio de' fatti miei, si concerebbe male e peggio.
Esempio: Segner. Mann. marz. 25, 3: Come s'egli avesse bisogno de' fatti nostri.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 513: Scottandogli molto, e come uomo e come politico, che que' signori avessero un tal concetto de' fatti suoi.
Definiz: § XXIX. Fatti di alcuno, denota genericamente e Ciò che alcuno fa, e come opera, e quel che gli accade di bene o di male, e simili cose. –
Esempio: Mazz. Lett. 2, 3: Ne' fatti miei penso ogni dì, gli altrui abbandono.
Esempio: Cecch. Dot. 4, 2: Questo Non suol esser il solito di questo Popol; però che suol sempre mai più Badar a i fatti d'altri, che a' suoi proprj.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 129: Qui le donne sono vane e incostanti;... qui il pubblico è curioso de' fatti altrui;... qui regna l'invidia, e le amicizie sono poco sincere; e così discorrendo.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 444: Io non mi curo di sapere i fatti degli altri.
Definiz: § XXX. Il fatto sta, stava, e simili, ed anche Fatto sta; maniera che vale L'importanza, Il punto, La verità, è questa, ovvero consiste in ciò; e spesso è maniera conclusiva. –
Esempio: Poliz. Pros. 38: Nè importava molto qual prima passasse il campo; el fatto stava sapere bene rasentare le mete, dove n'andava la vita.
Esempio: Savonar. Pred. 13: Oh! dirai tu: il fatto sta se Aaron vorrà credere.
Esempio: E Savonar. Pred. 19: El fatto sta nello essere iusto ed avere seco la potestà divina.
Esempio: Diviz. Calandr. 2, 9: Intendo, ma il fatto sta come si fa poi a rivivere.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 118: Chi non sa che ogni uomo vorrebbe piuttosto vivere a suo modo che a quel d'altrui? ma 'l fatto sta che si possa: io per me non veggio di potere.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 229: El fatto sta, Se tu intendesti ben, sendo discosto.
Esempio: Dav. Tac. 1, 94: Fatto sta, che tal uomo non era tenuto da guerra.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 70: Credere alcuni, distendendo oltre ogni limite l'autorità del parlamento, che questo possa fare ogni cosa.... Ma il fatto stare, molte cose non essere in potestà del parlamento.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 122: Il fatto sta ch'era realmente infuriato contro Don Rodrigo, e che bramava ardentemente il consenso di Lucia.
Definiz: § XXXI. E lo stesso vale Il fatto si è, o Fatto è. –
Esempio: Gell. Lettur. 5, 103: Le quali parole non è dubbio alcuno, che non posson esprimere meglio la mente del Poeta; ma il fatto è, che elle non vi sono (nel Genesi) in luogo alcuno.
Esempio: Magal. Lett. scient. 238: Può esser che si sia fatto male a profanar la lingua toscana con questo spagnuolismo di più; il fatto però si è, che in oggi io sento dire etichetta anche a di quegli che non sono mai stati a Madrid.
Esempio: Capp. Longob. 177: Fatto è che da quel punto si trova moneta con l'impronta dei pontefici, ec.
Definiz: § XXXII. Fatto sta, Fatto è, si usò anche come maniera desiderativa o augurativa, e vale quanto Dio volesse. –
Esempio: Firenz. Comm. 1, 431: O Dio, e' non lo sa se non chi 'l pruova, che cosa è avere una moglie superba, strana, dispettosa, come è la mia: fatto sta che io non mi avessi a ritrovar mai dove lei!
Esempio: Cecch. Comm. ined. 226: Egli è restato Com'io ho qui la palma della mano. Oh! l'è imbrattata, ch'i' scherzai con l'orso. C. Fatto sta che t'avessi morso.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 2, 527: Fatt'è che tu crepassi.
Definiz: § XXXIII. Gran fatto, posto avverbialm., vale Molto; ed usasi più comunemente in proposizione negativa. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 105: E innanzi che ella fusse andata gran fatto in là, ella arrivò ad una certa città, nella quale, ec.
Esempio: E Firenz. Pros. 2, 121: Nè avrai gran fatto camminato, posciachè sarai smontata del picciol legno.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 150: Voi sapete che i signori non s'intendono gran fatto dell'arte vostra.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 30, 386: Qui vuole udirsi quel che il maestro dell'architettura Vitruvio saviamente raccorda: non aver l'architetto in ciò gran fatto che studiare, quando nello spianato e bel mezzo d'una campagna lieva tutta di pianta una fabrica.
Esempio: Red. Lett. 1, 47: Ciascheduno di quelli (bachi) pesava sei e sette grani, con figura e colore non gran fatto dissimile da' comuni vermi da seta.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 14: Con la peste alle costole, che fioccava in quella vicinanza, non mi parve gran fatto deliziosa la dimora in quella città.
Definiz: § XXXIV. E nel medesimo senso, usato in forza di aggiunto. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 190: Io dubito Che intra voi e me non sia gran fatto Differenza, e si possa avanzar solo Come si dice de' corsali.
Definiz: § XXXV. Pure in forza di aggiunto, e detto di persona, trovasi per Di gran nome e credito, Di gran valore o autorità, D'alto affare, e simili. –
Esempio: Cavalc. Discipl. Spir. 30: Questo vento è di tanta potenza, che egli fa sommergere anche le navi grosse, e cader le grandi torri, cioè gli uomini molto gran fatto.
Definiz: § XXXVI. Gran fatto, è anche esclamazione di maraviglia, stupore, e simili; che anche dicesi Gran cosa. –
Esempio: Varch. Lez. Accad. 3: Là onde niuno (gran fatto) si truova di sì poco ingegno nè di sì grosso, il quale non prenda alcuna volta, nel contemplare i miracoli della natura, non meno dilettevole maraviglia, che maravigliosa dilettazione.
Definiz: § XXXVII. Bestemmia di fatto, si disse per Offesa fatta a Dio con opere malvagie; ed è contrapposta a Bestemmia di detto. –
Esempio: Dant. Purg. 33: Qualunque ruba quella o quella schianta, Con bestemmia di fatto offende Dio, Che solo all'uso suo la creò santa.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 816: Una biastema è di ditto, ed altra è di fatto; biastema di ditto è quando con sole parole manchiamo l'onore d'Iddio; biastema di fatto è quando coi fatti manchiamo l'onore d'Iddio.
Definiz: § XXXVIII. Via di fatto, dicesi Qualsivoglia mezzo esterno e per lo più violento, adoperato per conseguir checchessia. –
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 164: I modi loro sono le ingiurie, le vie di fatto, le derisioni, i saccheggi, i furti, le armi, ed un'aperta resistenza alla volontà del Governo.
Definiz: § XXXIX. A gran fatto, posto avverbialm., si usò per Di gran lunga, A gran pezza. –
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 745: Dante, udendo questo, domandò Virgilio se mai fu gente vana quanto la sanese; e rispondendo a sè medesimo, dice che non la francesca, che sono gente vana, non sono ancora tanto vani, quanto li Sanesi a gran fatto.
Definiz: § XL. Al fatto, posto avverbialm., vale Al proposito o A proposito, Opportunamente, Acconciamente. –
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 127: La maggior parte degli uomini sono ingannati di loro medesimi, e credono più valere e più savj essere, e nelle cose più vedere e più parlare al fatto, che non è la verità (lat.: loqui ad propositum).
Definiz: § XLI. Al fatto di checchessia, o di chicchessia, o di far checchessia, vale Per quel che concerne checchessia o chicchessia, Rispetto, Circa, a checchessia o chicchessia, o a fare checchessia. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 134: Quante volte donno Gianni in Tresanti capitava, tante sel menava a casa, e.... l'onorava. Ma pure al fatto dello albergo, non avendo compar Pietro se non un piccol letticello,... onorar noi poteva come voleva.
Esempio: Lett. fam. 19: Al fatto di Giovanni Angiulieri, so com'io ho a fare.
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 12, 20 t.: Al fatto di dare aiuto loro (ai Sanesi), dirai che 'l nostro Comune non può ora dare risposta, però che non è forte nè di danari nè di gente; ma che dà ordine di farsi forte e dell'uno e dell'altro.
Esempio: Poliz. Pros. 554: Al fatto di ser Michele non bisogna dire altro.
Definiz: § XLII. E con forza di aggiunto, vale Acconcio, Idoneo, Opportuno, a checchessia. –
Esempio: Bart. D. Suon. 179: Principj universali, belli a vedere, inutili ad usare, perciochè niente al fatto della quistione proposta.
Definiz: § XLIII. Da fatti, usato a modo di aggiunto, vale Pronto, Sollecito, al fare, all'operare, Molto operoso, Atto e dedito alle faccende. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 287: Ancora da Tommaso sentirai come, ragionando co' lui di volerti dar donna, egli è uomo da fatti, e presto te n'ebbe una in pratica, e andolla a vedere per recartene novelle.
Esempio: Nell. Iac. Serv. padr. 1, 3: Essendo tanto da fatti, dev'esser però quieta, e di poche parole? A. Oibò! la lingua non le muore in bocca, no.
Definiz: § XLIV. Dal detto al fatto. –
V. Detto, Sost., § IX.
Definiz: § XLV. Di fatto, usato come maniera aggiuntiva, vale Reale, Effettivo, Certo. –
Esempio: Capp. Lez. 235: Ma nelle cose di fatto il vero è più evidente e più palpabile, e resiste alla corrente delle opinioni che lo spogliaron passando da ogni aggregazione di falso.
Definiz: § XLVI. E detto di argomento, osservazione, questione, e simili, vale Fondato sul fatto, o sulla realtà della cosa, Desunto da essi, Che si aggira intorno al fatto, o alla cosa in sè, Che gli concerne, o attiene ad essi. –
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 174: All'osservazioni di fatto, che il Livi presenta nella sua memoria, e al di lui merito, nulla tolgono le dottrine in essa sparse.
Esempio: Capp. Longob. 55: Per quanto sia dato, là dove scarseggiano gli argomenti di fatto, aver certezza di prove.
Definiz: § XLVII. Di fatto, posto avverbialm., vale In effetto, Effettivamente, In realtà, Realmente. –
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 187: E più dico, che se quello per ragion far potessi, la qual cosa non concedo, di fatto adempiere non potresti.
Esempio: Fr. Giord. Pred. 229: Ricordandoti del suono, e intendendovi bene, vi ti diletterai grandemente, come se l'udissi di fatto.
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 1, 78: Che sarà se, vivendo la moglie, alcuno contrasse di fatto coll'altra?
Esempio: Machiav. Rim. 404: Come io sentii la mia donna di fatto, Pensai ch'ogni altra cosa fosse vana, Fuor di colei, di cui fui servo fatto.
Esempio: Segner. Op. 4, 738: Sino a che non la ricuperi (l'anima propria) dalle mani di tanti barbari, quante sono le tue passioni, non vantare di possederla; perchè se è tua di ragione, non è di fatto.
Esempio: Legg. Band. Leop. 6, 20: Avvocato di credito, in essa (città) esercitante di fatto l'avvocatura.
Definiz: § XLVIII. Vale altresì In vero, Veramente, Infatti. –
Esempio: Rucell. Or. Dial. 8, 11, 306: Perchè ci ha sì poco da dubitare che l'anime sieno immortali a petto a pensarle mortali, fa ordinato dal Concilio Viennense e dal terzo Lateranense a tutti quanti i Professori delle scienze che sciolgano gli argomenti che contro la verità s'oppongono, poichè di fatto discioglievoli sono.
Esempio: Segner. Incred. 60: E di fatto quei danni che risultano al nostro mondo dalle eclissi de' luminari superiori, dimostrano ec.
Esempio: Viv. Disc. Arn. 4: Mi viene ancora conceduto che questi sassi non passano la Golfolina, anzi ch'e' non arrivan al Ponte a Signa, perchè di fatto ne' piaggioni da essa Badia in giù non se ne trova pur uno.
Esempio: E Viv. Disc. Arn. 37: E di fatto colle serre su pe' fossati, e co' chiusi in piano arginati,... si conseguiscono intenti simili, ec.
Definiz: § XLIX. Si usò per Subitamente, Immantinente; ed altresì per Di subito, e senza le debite riflessioni o considerazioni. –
Esempio: Fr. Giord. Pred.: Costui difatto cadde morto nella piana terra.
Esempio: Panz. Luc. Cron. 5: I nostri signori Priori delle Arti e Gonfalonieri di giustizia scrissero a Prato, che dove di fatto non si levasse via la 'nquisizione contro me Luca di Totto da Panzano e miei compagni, che vi si anderebbe per comune a provare se i Fiorentini potrebbono tanto, quanto i Pratesi.
Esempio: Vill. M. 4, 289: Furono presi,... e di fatto, e senza alcuno soggiorno, tutti furono impiccati.
Esempio: Morell. Cron. 280: Di fatto i detti porci cascarono morti su que' cenci istracciati da loro.
Esempio: Ar. Orl. fur. 27, 19: Ma perch'alla più parte è il caso occulto, S'aduna insieme ogni nazion di fatto, Altri a suon di tamburo, altri di tromba.
Esempio: Strasc. Rim. burl. 2, 205: Io riscontrai la figlia del mugnaio, Di fatto ch'io te l'ebbi sbilerciata, Tutta addobbata, com'un bel pagliaio.
Esempio: Grazz. Rim. V. 121: Come va composizione attorno, Ognun dice, di fatto, ch'ell'è mia.
Definiz: § L. Di fatto, e trovasi anche Del fatto, detto di alcun magistrato, e usato per lo più col verbo Procedere di fatto o del fatto, vale Di proprio moto, e in virtù dell'ufficio ond'esso è investito, senza bisogno di ordine o autorità particolare, per tutti quei casi che sono di sua competenza. E detto di Balìa, o simile, valeva Di procedere di fatto. Contrapponesi a Di ragione. –
Esempio: Stat. Mercanz.: Procedendo contro a loro e loro beni di fatto.
Esempio: E Stat. Mercanz. altrove: Possa astringere, pigliare, e pigliar fare, di ragione e di fatto.
Esempio: Vill. G. 708: Sotto il suo titolo di guardia stendea il suo uficio di ragione e di fatto, a modo di bargello, sopra ogni altra signoria, e faccendo giustizia di sangue, come gli piacea, senza ordine di statuti.
Esempio: E Vill. G. 810: Questi giudici rendieno ragione di fatto con molte baratterie.
Esempio: E Vill. G. appr.: Faccendo i suoi decreti di fatto, e sotto suo suggello, il quale il suo cancelliere si facea ben valere.
Esempio: Stef. March. Istor. 5, 41: Il quale Bargello.... molte cose di fatto fece.
Esempio: Dat. Gor. Stor. 143: Il Capitano si dice del Popolo,... e ha balìa di fatto contro a chi tentasse alcuna cosa contro a reggimento; lo Esecutore ha balìa di fatto solamente contro a' grandi uomini in difensione de' popolani e minori.
Esempio: E Dat. Gor. Stor. appr.: Capitano di Pisa, Capitano d'Arezzo,... Capitano di Volterra: questi sono signori di quelle terre,... e hanno balìa, per la guardia della terra, di ragione e di fatto sanza misura.
Esempio: Ammir. Stor. 1, 285: Stimarono che fosse bene di accrescere l'autorità del Podestà,... perchè potesse proceder del fatto contro i malfattori.
Definiz: § LI. Di fatti, posto avverbialmente, vale In vero, Effettivamente, Realmente, Secondo che dimostrano i fatti; ed usasi per lo più come maniera congiuntiva, premettendola a ciò che serve a comprovare la proposizione antecedente. –
Esempio: Segner. Pred. 703: Così verisimilmente dovevasi bisbigliar tra quel popolo impaurito. E difatti io truovo che, tardando Mosè a far giù ritorno, tutti lo tennero concordemente per morto.
Esempio: Pindem. Poes. 407: Di fatti, sol che l'oste un passo faccia, Senti il tremuoto.
Definiz: § LII. Di gran fatto, Di tanto fatto, e simili, usate a modo di aggiunto, e detto di persona, ovvero di cosa, vale Di grande eccellenza e credito, Di grande affare, ovvero Di grande importanza, Di tanto momento; ma oggi non è comune. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 28: Furono oltra misura gentili uomini e di gran fatto, di nobil sangue.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 3, 148: Nientemeno pensò che una cosa di tanto fatto non era da abbandonare.
Esempio: Bocc. Com. Dant. M. 2, 326: È Cecina un fiume di non gran fatto, il quale corre a piè o vicino di Volterra.
Definiz: § LIII. In detto e in fatto, In detti e in fatti, ed altresì In fatto e in detto, posto avverbialm., vale In tutto e per tutto, Per quanto importa e la cosa in sostanza, e la voce nella denominazione. –
Esempio: Vill. G. 808: Credeansi ch'al tutto il Duca annullasse il popolo in detto e in fatto, come avea promesso loro.
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 1, 29: Un figliuolo ch'aveva nome Carlo, il quale in detti e in fatti somigliava messer Ramondo suo padre.
Esempio: Pulc. L. Morg. 1, 11: Orlando governava in fatto e in detto La corte, e Carlo Magno, ed ogni cosa.
Definiz: § LIV. In fatti, posto avverbialm., vale In effetto, In sostanza, ed anche semplicemente In vero, Veramente, ed altresì In somma, In fine, In conclusione; usato talora ripetutamente In fatti in fatti. –
Esempio: Gell. Capr. Bott. 72: E credi tu in fatti, che questi che io intendo che la favoriscono (l'Accademia), sieno per condurre perfettamente col tempo le scienzie in questa nostra lingua, come si dice che gli hanno voglia?
Esempio: Cecch. Comm. ined. 180: Ha nome.... ha nome.... o Dio! Mi si è scordato.... e' lo chiamono.... in fatti E' non mi torna in fantasia.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 251: In fatti io ne desidero (de' figliuoli), Per lasciar le fatiche mie, chè godale Un disceso da me.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 263: Scacchia mio, in fatti e' non si può più vivere.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 279: Io voglio intendere In fatti in fatti s'e' si vuol risolvere A esser zucca e a far com'i tallozzoli.
Esempio: Salv. Granch. 2, 2: In fatti in fatti, aggirati di qua Aggirati di là, e' si fa sera.
Esempio: Bart. D. Vit. Borg. 4, 75: Si apparecchiava coll'animo pronto all'esecuzione di quanto troverebbe ivi accennatogli. Dico accennato: perciochè così era in fatti.
Esempio: Martin. V. T. Pref. gen. 1, 23: Sarebb'egli mai stato da tanto qualunque uomo.... di stabilire una legislazione.... sopra base in apparenza sì semplice, in fatti però non solo ferma, ec.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 342: Tutto in fatti andò bene.
Definiz: § LV. In fatto, posto avverbialm., vale In atto, Effettivamente, Realmente; contrario di Per immaginazione, In pensiero, In apparenza, Di nome, e simili. –
Esempio: Savonar. Pred. 10: Se tu vedi una battaglia in fatto, tu intendi meglio quella istoria.
Esempio: E Savonar. Pred. 15: Ora che tu le vedi in fatto, tu le credi molto meglio (le persecuzioni contra li fedeli).
Esempio: Ar. Orl. fur. 40, 4: Ma Alfonsin Trotto, il qual si trovò in fatto, Annibal e Pier Moro.... Tanto me ne contar, ch'io ne fui certo.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 46, 108: E che sperava di mostrargli in fatto, Ch'assai n'avrebbe, e forse troppo, d'uno.
Esempio: Guicc. Stor. 4, 193: Passò finalmente il Marchese di Saluzzo, non avendo in fatto più che quattromila tra Svizzeri e Grigioni.
Esempio: Nard. Stor. 2, 160: Nondimeno tosto cominciò a apparire in fatto il fine de' suoi consiglj.
Esempio: Varch. Boez. 151: Io allora dico per fermo, che il caso.... altro non sia che una voce, alla cui significazione non risponda in fatto cosa nessuna.
Esempio: Dav. Tac. 1, 36: Furon mandati in Rezia sott'ombra di difendere la provincia da soprastanti Suevi, ma in fatto per isbarbarli di quegli alloggiamenti.
Esempio: Galil. Op. astronom. 4, 319: Dico bene parermi cosa assai nuova che, di quel che sta in fatto, altri voglia antiporre l'attestazioni d'uomini a ciò che ne mostra l'esperienza.
Esempio: E Galil. Op. astronom. 4, 323: Si esaminano i testimoni nelle cose dubbie, passate e non permanenti, e non in quelle che sono in fatto e presenti.
Definiz: § LVI. In fatto, dipendente dal verbo Trovare in fatto o simile, vale In sul fatto; ma non è oggi molto comune. –
Esempio: Legg. Band. C. 10, 346: Spesse volte avviene che gli trasgressori non son trovati in fatto, ma sono di poi notificati.
Esempio: E Legg. Band. C.12, 292: Tutte le predette pene s'intendino oltre la perdita dell'armi, se saranno trovati in fatto.
Definiz: § LVII. In fatto in fatto, vale quanto il semplice In fatti, ma ha un po' più di forza. –
Esempio: Cecch. Masch. 1, 3: Perchè in fatto in fatto, Il conferir par che sollevi l'animo.
Esempio: E Cecch. Ass. 4, 4: E così questa madonna Anfrosina mi pareva mezza santa. Fa' tuo conto, l'altro mezzo doveva esser diavolo; e in fatto in fatto in queste cose della coda e' non ci si può còrre posta ferma.
Definiz: § LVIII. Nel fatto, vale In realtà, In sostanza. –
Esempio: Manz. Prom. Spos. 372: Nel fatto però, veniva anche lui a essere il faccendiere, lo strumento di tutti coloro.
Definiz: § LIX. E per Alla prova, Nell'atto pratico. –
Esempio: Lambr. Dial. Istr. 295: Or io ho veduto nel fatto quanto riescano inefficaci e noiosi gli eccitamenti dati a mal tempo e con insistenza inopportuna ai fanciulli.
Definiz: § LX. Nel fatto del, ed oggi anche, In fatto di, reggente alcun sostantivo, vale In ciò che concerne il termine espresso, In cosa che attiene, o Nelle cose che attengono, a quello, In materia di quello; ed altresì Circa o Rispetto a esso termine. –
Esempio: Salv. Avvert. 1, 43: Soffera agevolmente che, nel fatto del titolo, a lor medesimi compiacciano gli scrittori.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 33: Che morta Antiope sposasse Fedra,... e patisse gravi sventure nel fatto della moglie e del figliuolo,... dobbiamo credere che fusse così.
Esempio: Bald. Pros. 316: Nel fatto della felicità vi sono alcune cose tanto importanti, che poste, la pongono, e rimosse, la rimovono.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 386: Le arti e l'esercitazioni, che si facevano di snellezza e di forza, venivano ad essere da i loro antichi saviamente ordinate a mostrare poi vere e generose prove in fatto di guerra.
Esempio: Bottar. Dial. 57: Lorenzo Ghiberti eccellente in vero bronzista, ma nel fatto dell'architettura innocente come l'acqua.
Esempio: Mann. Lez. Ling. tosc. 4: Non solo non avete nel fatto della lingua un simile pregiudizio, ma anzi con esso me nell'opinare convenite.
Esempio: Lambr. Elog. 10: Ma altresì a rettificare nel popolo gli errori pregiudicevoli in fatto di libertà commerciali ed economiche.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 523: Ugualmente vaste e fondate eran le cognizioni di don Ferrante in fatto di storia.
Definiz: § LXI. E pure per Circa o Rispetto a, reggente l'infinito di alcun verbo. –
Esempio: Salv. Avvert. 1, 75: Quegli idiomi.... avranno senza alcun fallo, nel fatto dello scrivere, di tutti gli altri maggior perfezione.
Esempio: E Salv. Avvert. 1, 130: Lo spiritual trattato di maestro Iacopo Passavanti,... nel fatto dell'esser puro e nella guisa de' favellari, andò forte imitando il libro delle Novelle.
Definiz: § LXII. Quanto al fatto di checchessia, vale lo stesso che Quanto a checchessia, Rispetto ad esso, Per ciò che risguarda quello. –
Esempio: Salv. Avvert. 1, 93: Tanto che 'l Bembo alla fine con la sua autorità, col suo esemplo e co' suoi ammaestramenti, quanto al fatto delle scritture, a quel termine la ridusse (la lingua toscana), ch'a' nostri tempi è stato meritamente commendato da tutti. Dico, quanto al fatto delle scritture, perciocchè all'opera del favellar domestico picciol racquisto s'è fatto per ogni guisa.
Definiz: § LXIII. Per fatto di checchessia, vale Per ragione, o cagione, di checchessia, Mediante checchessia; ma non è comune. –
Esempio: S. Cater. Lett. 1, 29: Legatevi con Cristo crocifìsso, e con vere e reali virtù seguitate le sue vestigie; e col prossimo vi legate per fatto d'amore.
Definiz: § LXIV. Per dato e fatto di alcuno. –
V. Dato, Sost., § II.
Definiz: § LXV. Sul fatto, In sul fatto, valgono Nell'atto del fare alcuna cosa, o dell'avvenire checchessia, Nel punto di operare o compiere checchessia; e per estensione, In quell'istante, Prontamente, Senza perder tempo. –
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 250: Non comunica mai cosa alcuna, se non quando e' la commette, e commettela quando la necessità strigne, e in sul fatto e non altrimenti.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 95: Per aver occasione di prender più facilmente in sul fatto quel partito che più gli piacesse.
Esempio: Firenz. Comm. 1, 424: Andianne, che noi lo carpiremo appunto in sul fatto, e non lo potrà negare.
Esempio: E Firenz. Pros. 2, 65: Per le lor grida, preso consiglio in sul fatto, restai di fuggire.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 103: Ha un ingegno diabolico e pronto,... un ritrattarsi in sul fatto; che non gli è prima messo un fascio innanzi, che v'ha trovata la sua ritortola.
Esempio: E Car. Lett. fam. 1, 244: A ragionarne sol (dell'uccellare a' tordi) dolcezza prendo; Pensate voi, quando sarò sul fatto, Quanto cotal dolcezza andrà crescendo!
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 1, 348: Dell'altre condizioni tacesse, per torre qualunque ostacolo, dicendo, che poi sul fatto sarebbesi concordato del resto.
Esempio: E Pallav. Stor. Conc. 2, 697: Ordinarono sul fatto, che tutti dovessero dir le sentenze in quel convento, quantunque l'ora si prolungasse.
Esempio: Legg. Band. Leop. 8, 58, 3: Averanno i predetti Commissarj l'autorità di fare arrestare sul fatto chiunque s'avanzasse a farli opposizione, perderli di rispetto, e recusasse di prestarli obbedienza.
Definiz: § LXVI. Vale anche Sul luogo stesso dove si fa o si fece, avviene o avvenne, checchessia. –
Esempio: Car. Lett. Farn. 1, 401: Di questo giudicio mi rimetto a voi altri che sete in su 'l fatto.
Esempio: E Car. Lett. fam. 2, 280: Questo che vi dico, non vi sia per legge, ma per informazione; perchè voi che siete in sul fatto, potete vedere più addentro di nessuno.
Esempio: Bart. D. Cin. 3, 244: Volentieri me ne rimango, per non contradire chi ne ha scritto in assai cose diversamente dalle narrazioni che ne ho da chi era in su 'l fatto, e ne scriveva poco meno che di veduta.
Esempio: E Bart. D. Vit. Borg. 4, 75: Quel che a voi ne parrà, abbiatelo per mia espressa volontà: perochè a voi in sul fatto si daranno a veder più cose, che a me lontano.
Definiz: § LXVII. E si usò per In condizione da poter giudicar bene circa ad alcuna cosa da farsi, o partito da prendersi. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 120: Sarei assai contento vi si trovasse (in Firenze) qualcuno di voi; e di questo assai ti priego, non guastando i fatti tua. Ora tu se' in sul fatto, e seguirane il meglio.
Definiz: § LXVIII. Andare pe' fatti suoi, vale Andare ad accudire alle proprie faccende; e per estensione, Andarsene badando a sè, non dando noia a chicchessia, non occupandosi di ciò che avvenga, e simili. –
Esempio: Nov. ant. B. 57: Allor si partì da lei, ed andossi per li fatti suoi.
Esempio: Lipp. Malm. 7, 40: Dicendo: Fratel mio, se tu mi vuoi Quel ben, che tu dicei volermi a sacca, Non mi dar noia, va' pe' fatti tuoi, Perchè il mio mal non è mal da biacca.
Esempio: Not. Malm. 2, 574: Va' pe' fatti tuoi; cioè, vattene, e bada a te.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 303: Di qui a un'ora voi siete in libertà.... Ve n'andate per i fatti vostri, e nessuno saprà che siete stato nelle mani della giustizia.
Definiz: § LXIX. E per semplicemente Andar via, Partirsi. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 15: E 'l Centurione la prese francamente, e gittollasi dinanzi in sul cavallo, e va per gli fatti suoi.
Esempio: Nov. ant. B. 87: Allora accommiatarono questo buono uomo, ed egli sen'andò per i fatti suoi.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 112: Mentre che io penerò ad uscir dell'arca, egli se n'andranno pe' fatti loro.
Esempio: E Bocc. Decam. 5, 83: E mangiato e bevuto, s'andarono pe' fatti loro.
Esempio: Bern. Orl. 3, 83: Disse: fratel, non mi guastar la festa, E va' pe' fatti tuoi, chè tu hai 'l torto.
Definiz: § LXX. E lo stesso vale Andare al fatto suo; ma è maniera oggi non comune. –
Esempio: Cellin. Vit. 445: Voltandogli le spalle per andare al fatto mio, questo uomo cominciò minacciando col capo, ec.
Esempio: E Cellin. Vit. 446: Così egli andò al fatto suo; ed io cominciai il mio bastione.
Definiz: § LXXI. Andare in sul fatto, vale Governarsi secondo quello ch'è stato fatto altra volta. –
Crusc. Vocab. III.
Definiz: § LXXII. Badare ai fatti suoi, o al fatto suo, e talvolta Attendere, ai fatti suoi, o anche al fatto suo, vale Occuparsi delle cose proprie, non impacciandosi delle altrui, Non mescolarsi nelle altrui faccende o negozj, ed altresì Non dar noia ad alcuno. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 20: Se tu pace darti vuoi, Va', attendi a' fatti tuoi, Fa' pur quel bene che puoi; Lassa andare gli altrui fatti.
Esempio: Cellin. Vit. 154: Dissi, che le mie brighe io ero uomo da per me a saperle finire,... sì che ognun badassi al fatto suo.
Esempio: E Cellin. Vit. 155: Se voi mi volete bene, non guardate a me, e badate al fatto vostro.
Esempio: E Cellin. Vit. 164: Gli direi e farei delle cose che gli dispiacerebbono; sicchè attendessi al fatto suo.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 83: Padron, qui Alessandro è tutto collora, Perchè e' si crede che v'abbiate in casa.... A. Trappola, bada a' fatti tuoi. C. Sta' cheto. E 324: Addio, maestro; quel diamante. G. Curzio, Va', bada ai fatti tuoi.
Esempio: Forteguerr. Terenz. 59: Cosa miglior di questa e di più gloria Far tu potrai. Ma bada a' fatti tuoi, ec.
Definiz: § LXXIII. Dar buone parole e cattivi fatti. –
V. Parola.
Definiz: § LXXIV. Dire il fatto suo, od anche, ma assai meno comunemente, i fatti suoi Dire i fatti suoi, vale Esporre le proprie ragioni, Manifestare il proprio sentimento, e più spesso con franchezza, o con un certo calore; ed altresì Risentirsi o Dolersi con vivacità per checchessia. –
Esempio: Pitt. I. Apolog. Cappucc. 379: Con tutto ciò, non mancava talvolta di dirli animosamente il fatto suo.
Esempio: Franz. M. Rim. burl. 2, 119: O te felice allor, popol di Marte, Ch'a tu per tu dicevi i fatti tuoi, Con fatica minore e maggior arte.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 215: O via, testarda, non replicar più. D. Che sarà mai? Vo' dire il fatto mio.
Esempio: Magal. Relaz. 44: Quando gli schiavi e altre persone d'infima condizione ricorrono all'Imperatore, a i ministri, e ad altri personaggi,... per domandar giustizia o rifacimento di qualche aggravio, o s'accostano a parlar loro all'orecchio, dicendo quivi in segreto il fatto loro, o vero formandosi in distanza, ec.
Esempio: Nell. Iac. Serv. padr. 1, 3: La lingua non le muore in bocca, no. Sa dire il fatto suo fino al finocchio.
Esempio: Casott. A. Celid. 304: Questo è stato un discorso fra di noi; Fate ch'altri non l'oda, ch'io non voglio Che mi dica qualcuno i fatti suoi.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 278: Oh per bacco! oh questa poi! Scrivile un poco, e dille i fatti tuoi.
Definiz: § LXXV. Essere gran fatto, o un gran fatto o Parere gran fatto, o un gran fatto, vale Essere o Parere cosa singolare, strana, da farne meraviglia o caso, e simili; e spesso regge una proposizione mediante la cong. Che. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 63: Egli è una giovane quaggiù,... la quale è sì forte innamorata di me, che ti parrebbe un gran fatto.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 147: Udendo Buonamico il suo maestro così dire, dice: Gran fatto mi pare che di questo fatto, dormendo presso a voi, com'io fo, non abbia nè udito, ec.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 459: Quella degli Adimari, mai l'ho trovata; che mi pare un gran fatto, chè son ita tanto alle poste, ec.
Esempio: E Macingh. Strozz. Lett. 594: Non sarebbe gran fatto, che ci fussi qualche macchia.
Esempio: Robb. Recit. 297: Lui era stato sempre alla religione nel claustro, esercitandosi nelle Scritture, e non è gran fatto che in morte e' distinguessi bene.
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 65: Certo non è gran fatto, che studiando una sola cosa tutto il tempo della sua vita, che non ne venghi a qualche perfezione.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 207: E non sarebbe gran fatto, che per infino alle Sibille ne profetizzassero.
Esempio: E Car. Lett. fam. 3, 71: Che vi venga a trovare a Bologna, mi parrà gran fatto.
Esempio: Ambr. Cofan. 2, 2: Affè ch'io avevolo Per di Spagna. I. Non è gran fatto, essendovi Dimorato venti anni.
Esempio: Sassett. Fr. Notiz. 21: Non è gran fatto pensare e credere che, ec.
Esempio: Segner. Pred. 275: Non è gran fatto che i più di voi, o per l'esortazioni gagliarde c'hanno sentite, o per gli esempj giovevoli c'hanno scorti, vadano già di mano in mano campando dal naufragio infaustissimo del peccato.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 118: E la Francia, assalita dentro da partigiani arrabbiati, fuori da eserciti potenti, non solo non sarà in grado di opprimere Italia, ma gran fatto sarà se non fia oppressa ella stessa.
Esempio: Capp. Longob. 112: In verità sarebbe gran fatto che magistrati romani sedessero in mezzo a guerrieri longobardi, ec.
Definiz: § LXXVI. Essere checchessia gran fatto, vale Essere cosa di molta importanza o momento, di gran pregio o valore, e simili: ma è maniera oggi di raro uso. –
Esempio: Nov. ant. B. 49: Ben pensò seco, che ella (la cavalleria) dovea esser gran fatto.
Esempio: Fr. Giord. Pred. 2, 189: Una virtù, per sè grande cosa è; ma tutta la virtù insieme, questa è un grande fatto.
Esempio: Stor. Apol. volg. 9: Lo domandò.... com'egli aveva lasciata la patria sua, ch'era così grande fatto.
Esempio: Cavalc. Pungil. 247: La stoppa e gli aguti e la pece non sono però gran fatto; e nientedimeno il difetto di loro fa pericolare il legno.
Definiz: § LXXVII. Essere chicchessia gran fatto, o un gran fatto, Reputarsi, e simili, chicchessia gran fatto, o un gran fatto, vale Essere, Credersi, persona di gran merito, di gran condizione, di alto affare, ragguardevole, illustre, per opere, grado, potenza, e va' discorrendo: ma oggi è maniera non comune. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 226: Tu ti reputi un gran fatto, e parti essere un perfetto monaco.
Esempio: E Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 94: Facciamo un poco umiliare questa vecchierella, e mostriamle ch'ella non è gran fatto.
Esempio: E Cavalc. Discipl. Spir. 84: Quello che si reputa, e a cui pare essere gran fatto, non cura di migliorare, nè di crescere.
Esempio: E Cavalc. Att. Apost. 44: Si levò uno ch'avea nome Teodo, e dicea e mostrava d'essere un grande fatto, e fece una sua setta.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 207: Qualche gran fatto dee essere costui, che ribaldo mi pare, poscia che così mi s'è rintuzzato l'animo d'onorarlo.
Esempio: Leggend. SS. Z. 2, 305: Il padre spaventato disse così: se questo fanciullo avrà a vivere, grande fatto sarà.
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 1, 90: Per certo che questi è qualche gran fatto, ed è quell'uomo, che ha messo dovizia in questo paese.
Definiz: § LXXVIII. Essere il fatto mio, tuo, suo ec., o anche assolutam. Essere il fatto, detto sia di cosa, sia di persona, vale Essere ciò che si affà, conviene, giova, fa a proposito, Essere idoneo, opportuno, a me, a te, a lui ec. Fare al bisogno mio, tuo, suo, e va' discorrendo. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 384: Piero desidera d'avere l'amicizia del Re; e questo si è el fatto nostro.
Esempio: Cellin. Vit. 236: E perchè gli aveva parecchi paia di tanaglie, infra queste ve n'era un paio molto grosse e grandi, pensando che le fussino il fatto mio, io gliene tolsi, e le nascosi drento in quel pagliericcio.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 3, 4: Questa stiava Mi pare 'l fatto mio, che ben disposta Mi par ella di vita, e sana e valida, E mercanzia da farci sopra bene.
Esempio: E Buonarr. Tanc. 1, 1: Uno scheggiale, un chiavacuore, un vezzo, Sarebbe 'l fatto, o qual cosa di prezzo.
Definiz: § LXXIX. Essere al fatto o ai fatti, si disse per Trovarsi effettivamente a compiere un dato atto, Trovarsi realmente in una data condizione. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 229: Disse che l'anima, lo 'ntelletto, è di questa natura, che ciocch'egli intende si è, ed hae il diletto di quella cosa che 'ntende, non minore che se fosse a i fatti. Onde ricordandosi del suono, e intendendovi bene, vi ti diletterai grandemente, come l'udissi di fatto. E dicoti più, che se lo 'ntendimento fusse ben forte al pensiero, che il diletto sarebbe maggiore, che essendo al fatto.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 69: Calandrino udendo queste parole, gli pareva essere a' fatti, ed andava cantando e saltando tanto lieto che non capeva nel cuoio.
Definiz: § LXXX. Essere a' fatti, si disse per Venire all'effetto. –
Esempio: Capp. N. Comment. 52 t.: Concludemmo, che.... venuto e' danari e la risposta, sarebbono a' fatti.
Definiz: § LXXXI. Fare fatti, vale Operare da vero, con risolutezza, senza indugio, e simili. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 18: Facciam fatti, deh facciamo, Se en vertà Cristo amamo, Ogn'ora facciam de' fatti.
Esempio: E Fr. Iac. Tod. 501: È tempo far fatti, Non parole, come matti.
Esempio: Med. L. Cant. carn. 6: Quand'egli è 'l tempo vostro, fate fatti.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 131: A quel ch'io veggo, Voi altri garzonotti, come pratichi, State cheti oggidì, e fate fatti.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 3, 4: Questi non son mercanti,... Ma gente da sollazzo e scioperati, Da far parole assai, fatti nessuno.
Definiz: § LXXXII. Fare il fatto suo, o i fatti suoi, vale Fare il proprio interesse, Procurare l'utile proprio, Pigliare i suoi vantaggi. –
Esempio: Morell. Cron. 323: Cercavamo e col Re di Francia e col Duca d'Oriensi.... e co' Pisani.... segretamente fare i fatti nostri.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 572: Queste gente estruggono e gravano el compagno, tanto che faccino el fatto loro.
Esempio: Bern. Orl. 49, 1: Così anche l'ufficio gli consente Che l'uom tal volta possa un altro farsi, Per fare il fatto suo, ma senza inganno.
Esempio: Cecch. Donz. 2, 5: Mi bisogna avere Pazienza, per fare il fatto mio.
Esempio: Bald. Vit. Feder. 2, 76: Giacopo, parte per isfogar lo sdegno già toccato da noi, e parte per la speranza di fare in quelle turbazioni il fatto suo, determinò ec.
Definiz: § LXXXIII. E per similit. –
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 151: Quegli (il leone) viene di carriera a fare il suo fatto.
Definiz: § LXXXIV. Fare il fatto suo, e più comunemente i fatti suoi, usasi per onestà a significare Andare del corpo. –
Esempio: Not. Malm. 1, 248: E un vaso di rame (la padella).... adattato in maniera, da potersi mettere, in caso di bisogno, nel letto sotto all'infermo, acciocchè possa fare il fatto suo senza muoversi dal letto.
Definiz: § LXXXV. Fare il fatto altrui, vale Fare checchessia che torni comodo o vantaggioso ad altri. –
Esempio: Senec. Pist. 165: Perocchè colui, che de' morire apposta del nimico suo ivi a tre o quattro dì, fa il fatto altrui, se vive.
Definiz: § LXXXVI. Fare i fatti suoi, vale anche Fare quello che più accomoda o piace, o ciò che uno si è proposto di compiere. –
Esempio: Machiav. Comm. 116: Noi andremo a travestirci, Siro ed io. Tu, Callimaco, vien con noi, per poter ire a fare i fatti tuoi.
Esempio: Cecch. Masch. 4, 12: Benedetto sia colui Che trovò l'ire in maschera, chè pure Tu puoi, senz'esser conosciuto, andare A fare i fatti tuoi.
Definiz: § LXXXVII. Fare bene o male i fatti suoi, e talora il fatto suo, vale Avere buona o cattiva cura delle cose proprie, Amministrare bene o male i negozj o interessi proprj; e per estensione, Provvedere bene o male al proprio utile, vantaggio, o bisogno. E Sapere fare i fatti suoi, o Non sapere, fare i fatti suoi, vale Sapere, o Non sapere, curare le cose proprie, o i proprj interessi, provvedere al proprio vantaggio, o bisogno. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 121: Si ridusse.... nelle corte de' signori lombardi e romagnoli, perchè con loro facea bene i fatti suoi; chè dava parole, e ricevea robe e vestimenti.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 321: Disegnò col titolo dell'Imperio potere fare bene i fatti suoi.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, Introd.: Non farei così bene il fatto mio, Usando di scoprirmi assai per tempo.
Esempio: Forteguerr. Terenz. 176: Se io là non vo, fo male i fatti miei.
Esempio: Monet. Poes. 169: Anzi presume dar consiglio a noi, Uno che non sa fare i fatti suoi.
Esempio: Capp. Econ. 412: Se i signori sapessero fare i fatti loro, ai poveri non avanzerebbe nulla; è questo un dettato che molto corre tra 'l popolo, rivela un gran male, racchiude una gran giustizia.
Definiz: § LXXXVIII. E figuratam. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 404: Se far ben vuo' i fatti tuoi, Lascia entrar in te 'l mi' amore.
Esempio: Cavalc. Mond. Cuor. 13: Facciano male i fatti loro chi si vuole, imperciò ch'io faccio e intendo di fare bene i fatti miei, e guardarmi meglio da' peccati, che faccia oggi grande parte de' vicini miei.
Esempio: Robb. Recit. 300: Chi considerava il Boscolo, si vedeva con grande intensione e affetto si confessava;... benchè la cosa e 'l tempo richiedessi così, pur tanta fissione e immobilità in tanta afflizione, mi consolava alquanto; parendomi che lui facesse il fatto suo così bene e con tanta quiete, che non poco mi faceva maravigliare.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 184: Si sarebbono potuti condurre in ordinanza a fare manco male i fatti loro.
Definiz: § LXXXIX. Fare i fatti di chicchessia, vale Amministrarne, Curarne, gl'interessi, i negozj, le faccende, gli affari. –
Esempio: Zibald. Andr. 21: Quivi pone esempj di più consoli romani, i quali per fare i fatti del Comune impoverivano tanto, che non avevano di che potessono maritare le loro figliuole.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 129: Avevano, oltre a ciò, questi tre fratelli in uno fondaco un giovinetto pisano chiamato Lorenzo, che tutti i lor fatti guidava e faceva.
Esempio: Morell. Cron. 258: Lascia, che ella abbia a fare i fatti de i fanciulli insieme con altri tuoi parenti e amici.
Esempio: Sassett. Lett. 56: Io vi rispondo d'avergli detto mille volte, che meglio sarebbe l'attendere a fare i fatti suoi, e lasciare vivere ciascuno nella sua pace.
Definiz: § XC. Fare di checchessia un suo fatto, vale Farvi sopra assegnamento, Trarne partito in proprio utile. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 216: Faratti una cedola Messer Emilio.... R. È figliuol di famiglia. Io non potrei Farne un mio fatto.
Definiz: § XCI. Fare al fatto, vale Fare al proposito, ed altresì Importare. –
Esempio: Tratt. Virt. 15: Nell'uomo nulla cosa fa al fatto ch'egli sia salutato da molti, ch'egli giaccia in su prezioso letto,... ma ch'egli sia buono.
Esempio: Senec. Pist. 185: Che fa al fatto, perchè l'acqua corrente si dirompa e partasi?
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 175: Però non fa poco al fatto, che l'uomo da giovane s'ausi a bene, o a male.
Definiz: § XCII. Fare di fatti, vale Operare attualmente, e con efficacia, o con risolutezza, Fare da vero. –
Esempio: Borgh. V. Lett. IV, 4, 209: Non è che e' non si possa dire, che mentre che voi minacciate, e' fa di fatti.
Esempio: Cecch. Incant. 5, 3: Tuo padre fa di parole, ma tu sai far di fatti.
Esempio: Bard. B. Avinav. 2, 52: Poche parole De' far colui, che far di fatti vuole.
Definiz: § XCIII. Guastare i fatti suoi, vale figuratam. Nuocere ai proprj interessi; e per estensione dicesi per Entrare in brighe o impicci, che possano cagionarci danni o molestie. –
Esempio: Bocc. Decam. 5, 125: Temendo essi di non venire a peggio, e per costei guastare i fatti loro, vennero a concordia.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 120: Sarei assai contento vi si trovasse (in Firenze) qualcuno di voi; e di questo assai ti priego, non guastando i fatti tua.
Esempio: Vai Rim. 6: Ah! che non son le genti oggi sì matte, Che voglin qui fra noi Mettersi a grattar rogna o pelar gatte, E guastar per quei d'altri i fatti suoi.
Definiz: § XCIV. Mettere in fatti, riferito a parole o minacce, vale Ridurle in atto, Metterle ad effetto; ma è maniera non comune. –
Esempio: Bart. D. As. 1, 79: Il nuovo avvenimento fu, che presosi un saracino a rissa con un paesano, e messe le parole minacciose in fatti, gli strappò un pendente dall'orecchio.
Definiz: § XCV. Mettere alcuno sul fatto, vale Condurlo al luogo stesso dove si sta facendo alcuna cosa, e propriamente cosa cattiva; ma è maniera non comune. –
Esempio: Sacch. Nov. 2, 87: In una casa sono una brigata che fanno moneta falsa; date buona compagnia al vostro cavaliero, ed io il metterò sul fatto.... Quando io avrò messo il vostro cavaliero sul fatto, io mi voglio andare a mio cammino.
Definiz: § XCVI. Non parer suo fatto, vale Non manifestare, Non dimostrare, di fare a posta, a bello studio, a malizia, ciò di che si discorre; ed altresì Mostrar di fare checchessia naturalmente, senza accorgersene, senza sforzo, e simili. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 83: E 'l signore.... andò anco là la mattina, e non parea suo fatto, standosi nel coro.
Esempio: E Sacch. Nov. 2, 274: La suocera torse il capo e cominciò a borbottare, e la giovane che uscì pur oltre che non parve suo fatto.
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 27: Dice le cose, che non par suo fatto.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 98: Senza che paresse lor fatto, la cominciarono a domandar chiunque fusse questo suo marito.
Esempio: Cecch. Mogl. 1, 3: Bada un po' (ma guarda bene Che e' non paia tuo fatto) quel che e' dice, E quel che e' fa per casa.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 1, 560: Così noi Stando dattorno, che non paia nostro Fatto, potremo udir e notar quelli Che son da loro, ec.
Esempio: Lipp. Malm. 4, 27: Onde minchion minchion, facendo il matto, Se ne scantona, che non par suo fatto.
Esempio: E Lipp. Malm. 6, 12: Sente a un tratto Due o tre morsi a' piè, dove calpesta; Perciò bestemmia, che non par suo fatto.
Esempio: Baldin. Decenn. 5, 394: Costui stavasene cheto cheto, ma in modo che non parea suo fatto, sempre coll'occhio addosso al padrone nel legger ed insegnar che faceva alli scolari, ed osservava tutto ciò che questi facevano.
Esempio: E Baldin. Vit. Brunell. 66: Mentre Filippo andava guardando e minutamente osservando, senza parer suo fatto, la struttura di essa, e non parendogli sicuramente fatta,... determinò in sè di doverla fare in altra forma più stabile.
Esempio: Giust. Vers. 226: Te gli abbonì, che non parve suo fatto.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 317: Stando, nello stesso tempo, in orecchi, senza che paresse suo fatto.
Definiz: § XCVII. E per similit. –
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 90: Il can rapì dal foco Un acceso tizzon sì destro e ratto, Che non parve suo fatto.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 39: Era un piacere; il navicel si pose Sei miglia in corpo, che non par suo fatto.
Definiz: § XCVIII. Passare dalle parole ai fatti. – V. Venire dalle parole ai fatti.
Definiz: § XCIX. Sapere il fatto suo, vale Essere esperto o perito nell'arte o professione propria, e con più largo senso, Essere accorto, Operare con avvedutezza; più comunemente Sapere il conto suo. –
Esempio: Panciat. Scritt. var. 27: Pelo nell'uovo conosco ancor io, So il fatto mio.
Definiz: § C. Trovarsi nel fatto, vale Essere o Trovarsi presente a un dato caso o avvenimento. –
Esempio: Maff. Veron. illustr. 1, 105: Con tanta intelligenza parlò di questa battaglia Plutarco, perchè vide le memorie di persona del mestiere, cioè di Silla, che si trovò nel fatto, e lo scrisse.
Definiz: § CI. Vedere i fatti suoi, vale Esaminare, Ricercare, Sopravvegliare, e simili, da sè stesso le cose che attengono e importano; ed anche applicasi a una cosa sola. –
Esempio: Panant. Paret. 66: Disse fra sè: che il mio signor consorte Non mi facesse qualche contrabbando; Quel fìgurin non vorrei, non vorrei.... Vo' andare un po' a vedere i fatti miei.
Definiz: § CII. Venire a' fatti, vale Mettere in atto, Ridurre ad effetto, ciò che uno disegna, minaccia, e simili, di fare; e più spesso usasi con senso più determinato, per Por mano ad atti violenti contro alcuno. –
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 1, 78 t.: E perchè 'l tempo è caro, non state in lunghezza di parole, ma subito venite a' fatti.
Esempio: Ar. Orl. fur. 21, 9: Queste gli disse e più parole in vano; E fu bisogno al fin venire a fatti.
Esempio: Forteguerr. Terenz. 91: Pur pur lo soffro perchè son parole; Ma guai a lui se vuol venire a' fatti.
Definiz: § CIII. Venire dalle parole a' fatti, o Passare, dalle parole a' fatti, vale Trascorrere dalle ingiurie, dalle minacce, ovvero dalle consultazioni, e simili, alle percosse, alla pugna, alla guerra, secondo che richiede il soggetto del discorso. –
Esempio: Vill. G. 125: Vennono insieme a villane parole, e di parole vennono a' fatti.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 3, 367: Dalle parole si venne a' fatti, e brevemente i Francesi furon cacciati di forza dalla città.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 1: Stanno tra loro come cani e gatti, Passando ognor dalle parole ai fatti.
Esempio: E Panant. Poet. Teatr. 12: Col viso arcigno, con gli sguardi biechi, Dalle parole son venute ai fatti.
Definiz: § CIV. Chi fa i fatti suoi non s'imbratta le mani; proverbio che vale: A nessuno, ancorchè di agiata condizione, reca biasimo o disdoro il fare da sè le sue faccende; che oggi più comunemente diciamo: A fare i fatti suoi non è vergogna. –
Esempio: Cecch. Lez. M. Bartolin. 48: Chi fa i fatti suoi, non s'imbratta le mani.
Esempio: Fag. Comm. 5, 313: Chi fa i fatti suoi, non s'imbratta le mani.
Definiz: § CV. Chi non fa bene i fatti suoi, non farà mai bene quelli degli altri; ovvero, Chi non sa fare i fatti suoi, non può saper fare quelli degli altri; proverbio che vale: Chi non sa amministrare gl'interessi proprj, molto meno può essere abile a governar bene gli altrui. –
Esempio: Morell. Cron. 258: Chi non fa bene i fatti suoi, non farà mai bene quei del compagno.
Definiz: § CVI. Dal detto al fatto c'è un gran tratto. –
V. Detto, Sost., § XIV.
Definiz: § CVII. Da' fanciulli e da' matti, si scuoprono i fatti, o, come anche trovasi, Da' figliuoli, e da' matti, si scuoprono i fatti; proverbio che vale: Da' discorsi de' fanciulli e delle persone che non sono in buon senno, siccome quelli che raccontano senz'alcun rispetto tutto ciò che sanno, si viene facilmente in chiaro della verità delle cose. –
Esempio: Tass. Pros. div. 4, 338: Ascoltiamolo un poco; chè da' figliuoli e da' matti si discoprono i fatti, dice quel proverbio.
Definiz: § CVIII. I fatti son maschi, e le parole, o le ciarle, son femmine; proverbio che vale: Dove bisognano i fatti, o occorre l'operare, le parole, o le promesse, come fallaci, non bastano. –
Esempio: Salvin. Disc. 2, 247: Quantunque, come è in nostro proverbio, i fatti sien maschi, femmine le parole, pure se non fussero queste, che aiuto dessero a' fatti,... i poveri fatti con tutto il loro natural vigore verrebber meno.
Esempio: Fag. Rim. 1, 31: Son maschi i fatti, e femmine le ciarle.
Definiz: § CIX. I fatti voglion fatti. Maniera proverbiale che significa: Che a costituire realmente quella data qualità o condizione che si afferma di alcuna persona, ci vogliono i fatti. –
Esempio: Cecch. Mogl. 1, 1: Se le parole.... bastassero Dove i fatti bisognan, noi saremmo Tutti ricchi e cortesi: ma perchè I fatti voglion fatti, le parole Son parole, e però ec.
Definiz: § CX. Il fatto è fatto, vale proverbialm. La faccenda è conchiusa, La cosa è condotta a effetto; ed altresì, A quel che è fatto, o avvenuto, non c'è rimedio, Quel che è accaduto è accaduto. –
Esempio: Sacch. Nov. 2, 138: Andossene a Biagio e disse: Il fatto è fatto; e poi n'andò a quello da Ricasoli e disseli il simile.
Esempio: Cecch. Dot. 5, 1: Per andarvi con Dio, farete forse Che 'l fatto non sia fatto?
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 3, 27: Ma il fatto è fatto, e non si può disfare.
Definiz: § CXI. Le buone parole acconciano i ma' fatti. –
V. Parola.
Definiz: § CXII. Sa meglio il matto, o il pazzo, i fatti suoi, o i fatti di casa sua, che il savio quelli degli altri, o quelli di casa d'altri; proverbio che vale: Ne' fatti proprj ognuno, ancorchè non troppo accorto, ne sa più degli altri, e vi provvede meglio; ed altresì, Niuno conosce le cose tanto bene, quanto colui al quale attengono. –
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 1, 182: Proverbio antico è, che meglio sa el matto e' fatti suoi, che 'l savio gli altrui.
Esempio: Cecch. Dot. 1, 2: E' sa meglio il pazzo i fatti suoi, che 'l savio quelli d'altri.
Esempio: Ambr. Bern. 3, 7: Ben dite, ch'e' sa meglio E' fatti sua un matto, che un savio Quelli d'altrui.
Esempio: Magal. Lett. At. 15: Vi sarà parso strano.... che io vi abbia voluto sostenere che voi non siate vero ateo, quasi che io pretenda di veder più chiaro nel vostro cuore di voi medesimo; essendo assai comune e ricevuto il proverbio, che sa meglio il pazzo i fatti di casa sua, che il savio quegli di casa d'altri.