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AFFLIGGERE, e AFFLIGERE, che è più proprio della Poesia.
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AFFLIGGERE, e AFFLIGERE, che è più proprio della Poesia.
Definiz: Att. Dare, Indurre afflizione, Cagionar tristezza, Addolorare.
Dal lat. affligere. −
Esempio: Petr. Rim. 50: E col terzo bevete un suco d'erba, Che purghe ogni pensier che 'l cor afflige.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 58: Essi, se alcuna malinconia o gravezza di pensieri gli affligge, hanno molti modi da alleggiare o da passar quello.
Esempio: Machiav. Comm. 276: Perchè affliggo io la mia vecchiaia per la pazzia di costui?
Esempio: Tass. Lett. 2, 505: Io sono maninconissimo, e nemico de la solitudine, ne la quale affligo me stesso.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 22, 66: Il viver così misera e depressa L'affligge a morte.
Definiz: § I. Per Travagliare, Tormentare, Offendere. −
Esempio: Bocc. Decam. 2, 143: Fammi ritornare alla prigione, e quivi quanto ti piace mi fa' affliggere.
Esempio: Pallad. Agric. 166: Se il bue arando si colcasse nel solco, non si vuole affliggere con pungiglio o battiture.
Esempio: Varch. Stor. 2, 320: Dubitavano di non essere, come poi furono, acerbissimamente afflitti e perseguitati da lui.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 39: Di esser compatito lo meritavo, non già per quel male che mi affliggeva il corpo, ma per quello che mi angustiava, e tuttavia mi angustia, la parte più sensitiva dell'anima.
Definiz: § II. E figuratam. −
Esempio: Vill. G. 6, 70: Avendo la lega di Lombardia.... molto afflitta la città di Parma.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 3, 142: Avendo elli prima presa Cappadocia,.... e poi Bitinia con fuoco e ferro guasta; poi Paflagonia afflitta, discacciatone Filomena e Nicomede.
Esempio: Ar. Sat. 1, 153: Or che son men pericolosi i mali A' corpi, Ancor che maggior peste affliga Le travagliate menti de' mortali.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 73: La seconda parte di questa decisione non affligge il libro, ma solamente l'esemplare toccato a me.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 9, 432: Dalle quali [controversie] erano stati afflitti i secoli anteriori.
Definiz: § III. E pur figuratam. per Abbattere, Opprimere. −
Esempio: Cas. Rim. 1, 12: Ma s'io sommetto a novo incarco l'alma Debile e vinta, e poi l'affligga il pondo, Che fia mia scusa, o chi n'avrà pietade?
Definiz: § IV. Neutr. pass. affliggersi
Esempio: Fiorett. S. Franc. 54: S'affliggea con digiuni, con discipline, con lagrime e orazioni il dì e la notte.
Esempio: Ambr. Bern. 1, 2: Colei per cui e giorno e notte affliggermi Vedi, non è, come stimi, l'Emilia.
Esempio: Varch. Rim. 1, 226: Tanto allo star di lui, Nape, t'allegri, Quanto poscia al partir mesta t'affligi?
Esempio: Tass. Gerus. 12, 19: Vede costui l'arme cangiate, ed anco Del gran rischio s'accorge ove ella gìa; E se n'affligge.
Esempio: Segner. Mann. febbr. 9, 2: Se Dio fosse capace d'affliggersi, più lo affliggerebbe uno d'essi [peccati] che non lo rallegrerebbono tutte quelle buone opere unite insieme.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 14, 13: In suo segreto S'affligge [Despina], e di fuor mostra il volto lieto.
Definiz: § V. E figuratam. detto delle piante. −
Esempio: Cresc. Agric. volg. 123: La fava, secondo Palladio, è da sarchiare;.... della qual sarchiagione non s'affligge, anzi fa prò.