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1) Dizion. 5° Ed. .
AFFAMATO.
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AFFAMATO.
Definiz: Partic. pass. di Affamare.
Definiz: § I. E in forma d'Add., usato anche sostantivam. Che ha fame, Che patisce la fame, Famelico. −
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 283: Fabio Verrucoso diceva, che lo beneficio dato duramente e con asprezza, sì era come pane petroso; lo quale ricevere all'affamato è per necessitade, avvegnadiochè sia molesto.
Esempio: Fiorett. S. Franc. 23: Pervenendo un die a una villa assai affamati, andarono, secondo la regola, mendicando del pane per l'amore di Dio.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 148: Mi pareva che.... uscisse, non so di che parte, una veltra nera come carbone, affamata e spaventevole molto nella apparenza.
Esempio: Car. Eneid. 9, 90: Come rabbioso ed affamato lupo, Al pieno ovile insidïando, freme La notte al vento.
Esempio: Segner. Pred. 62: Un affamato, quando egli è a mensa, non bada punto a regalare quei che gli stanno d'appresso.
Definiz: § II. E figuratam. −
Esempio: Imit. Crist. 234: Signore, tu sai che io sono povero di virtù; dammi quello che mi bisogna. Ecco che io sto dinanzi a te povero e nudo.... Da' refezione a questo tuo affamato.
Esempio: S. Bern. Miser. 13: O uomo misero, sempre cerchi d'empire il ventre: perchè non pasci l'anima affamata?
Definiz: § III. E per Ridotto alla fame per via d'assedio. −
Esempio: Stef. Marchionn. Istor. 1, 35: Affamati s'arrenderno ad Onorio.
Esempio: Tass. Gerus. 10, 55: E colle biade, e con rapiti armenti, Aita porse all'affamate genti.
Esempio: Chiabr. Rim. 3, 30: Divietò che aiuto Non si appressasse all'affamate mura (qui figuratam.).
Definiz: § IV. E detto di stagione, di annata e simili, vale Afflitto da carestia, Carestoso. −
Esempio: Lastr. Agric. 5, 239: Secca annata non è affamata.
Definiz: § V. Essere affamato d'alcuna cosa che serve al vitto, vale Averne penuria, Patirne difetto. −
Esempio: Vill. M. 87: La nicissità delle cose da vivere, l'un dì appresso l'altro già tornata in fame, strignea l'oste del Biscione.... a partirsi del paese, ove, sanza isperanza di potersi allargare, di pane erano affamati.
Definiz: § VI. E affamato di checchessia, vale Grandemente bramoso, Agognante. −
Esempio: Dant. Conv. 62: Innumerabili quasi sono gl'impediti, che di questo cibo [cioè del sapere] sempre vivono affamati.
Esempio: S. Ag. C. D. 2, 105: Gli quali [nemici di Dio], affamati delli beni fuggitivi,.... sgridano e sparlano contro la religione cristiana.
Esempio: E S. Ag. C. D. 5, 185: L'amore adunque, affamato d'avere quello che ama, si chiama cupidità.
Esempio: Leggend. S. Mar. Madd. M. 3, 64: Se tu eri così affamato della moneta, perchè non ne chiedevi pure assai?
Esempio: S. Cater. Lett. 1, 29: Li quali [difetti] tornano in vituperio del nome di Dio; e però voi, come affamato dell'onore suo e della salute del prossimo, adoperate ciò che voi potete per rimediare a tanta iniquità.
Definiz: § VII. Affamato dicesi anche per ischerno e dispregio a Chi sia macilente e scarno, e anche a Chi abbia aspetto di miserabile, o sia tale in effetto. −
Esempio: Grazz. Comm. 41: Che figura affamata è quella? ch'egli mi ha aria del bel poltrone.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 29: Mangiato quel boccone in fretta in fretta, Dovè scappar quell'affamato vate.
Definiz: § VIII. All'affamata. Posto avverbialm. A modo d'affamato, Da affamato; usato col verbo Mangiare all'affamata e simili.
Definiz: § IX. E in proverbio. −
Esempio: Bellinc. Rim. 87 t.: Dice un proverbio: Chi ben cena a desco, Col corpo pien non crede all'affamato.