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Dizion. 4° Ed. .
BILTÀ, BILTADE, BILTATE, e
BIELTÀ, e BIELTATE
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BILTÀ, BILTADE, BILTATE, e
BIELTÀ, e BIELTATE.
Definiz: | V. A. Beltà, Bellezza. Lat. pulchritudo. Gr. κάλλος. |
Esempio: | Bocc. nov. 18. 30. Di che voi tutta giuliva viverete, e più della vostra biltà vi
diletterete. |
Esempio: | E Bocc. g. 2. canz. Un giovinetto tale, Che di biltà,
d'ardir, nè di valore Non se ne troverrebbe un maggior mai. |
Esempio: | Dant. rim. 39. È nella prima etate La sua persona adorna di biltate. |
Esempio: | E Dan. rim. altrove: Desio verace, u' rado fin si pose, Che
mosse di valore, o di bieltate. |
Esempio: | Amet. 100. Che per quella entro soave il sentía Per ogni parte andar colla biltate,
Col ragionare, e colla melodía Di quelle donne ec. |
Esempio: | Guid. G. La terza, e ultima era chiamata Pulisena, vergine di mirabile biltate, e
di non misurabile dilicatezza. |
Esempio: | Rim. ant. Guitt. 92. Doglio, e sospiro di ciò, che m'avvéne, Che servo voi
soprana di biltate. |
Esempio: | Esp. P. N. Elli ti rammenta ec. tua nobilezza, tua biltade. |
Esempio: | E Esp. P. N. appresso: La quale biltade è sì
grande. |
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