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Dizion. 4° Ed. .
SANTO
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SANTO.
Definiz: | Sust. Chiesa. Lat. aedes sacra, templum. Gr. τὸ ἱερόν. |
Esempio: | Bocc. nov. 72. 9. Che vedete, che non ci posso andare a santo, nè in niun buon
luogo. |
Esempio: | E Bocc. num. 12. Poscia partitosi in gonnella (che pareva, che
venisse da servire a nozze) se ne tornò al santo. |
Esempio: | Vit. SS. Pad. Quando uscivano di santo, addimandava loro perdono. |
Esempio: | Borgh. Vesc. Fior. 427. Il qual nome di santo ec. si diede allora per suo
proprio alle chiese, che lungamente durò. |
Esempio: | Lor. Med. Nenc. 42. Io ti veddi tornar, Nencia, dal santo, Eri sì bella, che tu
m'abbagliasti. |
Definiz: | §. I. Entrare in santo, o Andare in santo, o Menare in santo, si
dice dell'Andare, o Esser condotte le partorienti la prima volta dopo il parto in chiesa per la benedizione del
sacerdote; e Mettere in santo, l'Atto, che fa il sacerdote di benedirle; ed in questa sola occasione si
usa oggi la v. Santo per chiesa. |
Esempio: | Segr. Fior. mandr. 5. 2. Farò levare, e lavare la donna, e farolla venire alla
chiesa ad entrare in santo. |
Esempio: | E Segr. Fior. mandr. sc. 5. Egli è bene, ch'io vada innanzi
a parlare al frate, e dirgli, che ti si faccia incontro in sull'uscio della chiesa per menarti in santo, perchè egli è
proprio stamane, come se tu rinascessi. |
Esempio: | E Segr. Fior. mandr. sc. ult. Tu Lucrezia quanti grossoni
hai a dare al frate per entrare in santo? (in questi tre esempj si accenna una somigliante funzione, ma per altro
motivo) |
Esempio: | Borgh. Vesc. Fior. 427. Mettendosi, come è l'usanza, dopo il parto la donna in
chiesa, si dice ancora, ritenendo con l'antica usanza il vecchio nome, mettere in santo. |
Definiz: | §. II. Santo, o Santi si dicono le Pitture, o Stampe, in cui sia effigiato alcun santo, o altro.
Lat. imagines sacrae. Gr. εἰκόνες
ἁγίων. |
Esempio: | Borgh. Orig. Fir. 203. Come ancor oggi i fanciulli soglion chiamar santi tutte le
pitture. |
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