Lessicografia della Crusca in rete

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LABBIA.
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LABBIA.
Definiz: Sost. femm. Faccia, Volto; ed altresì Aspetto, Sembianza, Cera, in quanto dimostra la condizione o disposizione dell'animo, ed anche le qualità morali di una persona: ma è voce che oggi non si userebbe se non talvolta in poesia.
Dal lat. labia, plurale di labium, Labbro. –
Esempio: Rim. Ant. F. Ser Noff. Oltr. 1, 163: E nella labbia sua sempre dimora La simile d'un Angel la pietate.
Esempio: Dant. Inf. 7: Poi si rivolse a quell'enfiata labbia, E disse: Taci, maledetto lupo.
Esempio: E Dant. Inf. 14: Poi si rivolse a me con miglior labbia, Dicendo: ec.
Esempio: E Dant. Inf. 19: Io credo ben che al mio Duca piacesse, Con sì contenta labbia sempre attese Lo suon delle parole vere espresse.
Esempio: Stor. Apol. volg. 14: Allora lo pescatore, vedendo ch'aveva labbia di gentile uomo, presegliene grande pietade.
Esempio: Petr. Rim. 291: In così tenebrosa e stretta gabbia Rinchiusi fummo; ove le penne usate Mutai per tempo, e la mia prima labbia.
Esempio: Poliz. Rim. C. 17: E quale è uom di sì secura labbia, Che fuggir possa il mio tenace vischio?
Esempio: Gell. Lettur. N. 2, 193: Tal panare.... piacque molto a Virgilio, con sì contenta sembianza l'ascoltava; che così significa questa voce labbia, femminina, e nel numero del meno, nella nostra lingua.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 88: Nè 'l celò già, ma con enfiata labbia Si trasse avanti al capitano, e disse: ec.
Esempio: Guar. Past. fid. 1, 2: Strinse intrepido Aminta il sacro ferro, E parea ben che da l'accesa labbia Spirasse ira e vendetta.
Definiz: § Trovasi anche, per estensione, a significare la Forma Figura del corpo umano. –
Esempio: Dant. Inf. 25: Quante bisce egli (un centauro) avea su per la groppa, Infin dove comincia nostra labbia.