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1) Dizion. 5° Ed. .
ONTA.
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» ONTA.
ONTA.
Definiz: Sost. femm. Disonore, Disdoro, Vergogna, che si faccia altrui; o che alcuno procacci a sè medesimo.
Dal franc. honte. –
Esempio: Lat. B. Tesorett. 201: Guadagna argento e oro, Ammassa gran tesoro. Tutto questo che monta? Ira, fatica e onta.
Esempio: Fr. Guitt. Rim. 1, 3: E più onta, che morte, è da dottare; E portar disonor, più che dannaggio.
Esempio: Liv. Dec. 1, 181: Non vi siete voi avveduti che al dì d'oggi avete ricevuto più d'onta, che s'egli v'avessero in battaglia sconfitti? (Il lat. ha: contumeliam).
Esempio: Dant. Inf. 29: La violenta morte, Che non gli è vendicata ancor.... Per alcun che dell'onta sia consorte, Fece lui disdegnoso.
Esempio: E Dant. Purg. 20: Quindi non terra, ma peccato ed onta Guadagnerà.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 192: Io intendo, non di rubare al duca la femina sua, ma di tòrre via l'onta la quale egli fa alla mia sorella.
Esempio: Esop. Fav. M. 97: Se mi dai (o Dio) vita solo una settimana, non aver misericordia dell'anima mia, se tale onta e vergogna rimarrà a vendicare a' miei figliuoli, e che io con la mia persona non la vendichi.
Esempio: Vill. F. 170: Assai di loro di soperchio baldanzosi furono morti, e assai fediti, sanza altro acquistare che onta e vergogna.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 3, 17: Di poi a voce e per lettere corruppe i principali macedoni rimproverando, e con grand'onta d'essi, che avessero eletto per signore uno straniero.
Esempio: Alf. Trag. 5, 80: Ma la infamia e l'onta N'erano in noi vili patrizj aggiunte Al pondo ambito dei mertati ferri.
Esempio: Capp. Scritt. 1, 135: Benchè fossero perite in Asia nei giorni estremi della repubblica sette legioni, bastò un Ventidio a riparare l'onta di Crasso.
Esempio: Card. Poes. 729: Verdun, vile città di confettieri, Dopo l'onta, su te caschi la morte!
Esempio: E Card. Pros. 833: Fu risparmiato all'onta di Sédan, alla viltà di Wihelmshohe, alla rassegnazione di Chislehurst.
Definiz: § I. E per Atto ingiurioso, Oltraggio di parole e di fatti. –
Esempio: Fr. Guitt. Rim. 1, 13: Piacere ho di noia.... E di tutt'onta orranza.
Esempio: Liv. Dec. 1, 181: Se voi avete.... dimenticate tutte l'altre onte ch'egli v'hanno fatte, quella d'oggi come potete voi dimenticare? (Il lat. ha: iniurias).
Esempio: Vill. M. 466: Di continovo.... cercasse (il Comune di Firenze) modo comportevole a sgravare il soperchio dell'onta fatta a' Sanesi.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 219: Egli era di sì rimessa vita e da sì poco bene, che, non che egli l'altrui onte con giustizia vendicasse, anzi infinite con vituperevole viltà, a lui fattene, sosteneva.
Esempio: Ar. Orl. fur. 37, 43: Marganor il fellon.... Fa con onta scacciar le donne tutte Da lor ria sorte a quel castel condutte.
Esempio: Tass. Gerus. S. 1, 30: Se ben raccolgo le discordie e l'onte Quasi a prova da voi fatte e patite, ec.
Esempio: Pallav. Perfez. crist. 603: Godevano come d'onori..., di tutte l'onte, di cui può far sue minacce il mondo.
Esempio: Forteguerr. Cap. 261: So che in tresca sì brutta e disonesta Chi entrar ricusa, avranne onta e rimbrotti Da chi nel fango ha confitta la testa.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 2, 288: Onta, Iniuria, Contumelia. Dal greco Onemi il Monosini e il Menagio derivarono tal voce; ed è etimologia lodevole.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Pindem. Poes. 21: Pur raro a te lo sguardo e l'alma ingrata, O re del mondo (o Sole), il mortal basso intende. Vive notturno, e in camera dorata, Quasi a te in onta mille faci accende: Le cene allunga ec.
Definiz: § III. E per Risentimento che alcuno provi per essergli mancato del debito ossequio, sottomissione, e simili. –
Esempio: Vill. M. 92: Lo re di Francia, infiammato d'onta contro la compagna del Pitetto Meschino..., radunò prestamente un oste.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 298: Io vinto dalla ira della perdita de' miei denari e dall'onta della vergogna che mi parea avere ricevuta dalla mia donna, la feci ad un mio famigliare uccidere.
Esempio: Pucc. A. Centil. 70, 75: E veramente se l'avesse preso (Lodovico il Bavaro, Stefano Colonna), Egli avrie fatto di lui grande strazio, Tant'era d'onta e di nequizia acceso.
Definiz: § IV. Ad onta di chicchessia, e In onta, di chicchessia, vale A malgrado, A dispetto, Contro il volere, Contro l'opinione, e simili, di chicchessia. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 51: E veduto al fine che io pure stava renitente, presami per forza la mano, a mio dispetto me la mise sopra della bara. Vinto adunque dalla necessità, io divenni obbediente, e tirata a me la coltre, a mia onta gli discopersi.
Esempio: Tass. Gerus. S. 5, 29: Le vie si sgombra, e solo, ad onta Di mille difensor, Gernando affronta.
Esempio: E Tass. Gerus. S. 7, 54: E vedrà vivo ancor, da questa mano, Ad onta del suo Dio, l'arme spogliarsi.
Esempio: Porz. C. Op. 89: Crescenzio, cittadino di Roma, che non solamente ardì di concorrere all'imperio con Ottone terzo, ma ad onta de' barbari pensò ridurre la sua città nell'antico splendore.
Esempio: Galil. Op. Cart. X, 387: Della quale [deliberazione] ne sto attendendo l'ultimazione, per ridurmi quanto prima in stato di quiete, per poter prosequire la cominciata impresa, ad onta dell'invidia e malignità umana, anzi ferina.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 28, 3, 145: E tali appunto par che vogliamo mostrarci ancor qui su la terra, non so se ad imitazione o ad onta del cielo.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 174: Non perchè Dio necessiti il peccatore, o lo tiri a onta di lui dove più gli piace...; ma perchè ec.
Esempio: E Segner. Pred. 564: E santo Agostino quanto chiaramente insegna ancor egli questa dottrina, ad onta de' suoi moderni depravatori?
Esempio: Bentiv. C. Teb. 9, 208: In cotal guisa Sta del Siculo mar fra le procelle Nave agitata, e del nocchiero in onta A gonfie vele, e con in poppa il vento S'aggira e torna ne' medesmi flutti.
Esempio: E Bentiv. C. Teb. 9, 1065: Tu pur volesti, della madre in onta, Gire a sì crude guerre?
Esempio: Card. Pros. 1224: Ad onta di tutti i filosofi del male antichi e novi, la dirittura degli animi, la morale instituzione, il buon costume, sono le forze onde gli stati crescono e le repubbliche fioriscono e durano.
Definiz: § V. E Ad onta di checchessia, e In onta, di checchessia, vale Nonostante checchessia. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 9, 44: Ad onta della piena alta e sonante, Nella ripa di là ferma le piante.
Esempio: Tass. Gerus. S. 2, 10: Ma non s'appone: Chè 'l Cielo, opra sua fosse o fosse altrui, Celolla, ad onta de gl'incanti, a lui.
Esempio: E Tass. Gerus. S. 20, 109: Fugge.... omai la regia schiera.... Già fu detta immortale; or vien che pèra, Ad onta di quel titolo superbo.
Esempio: Galil. Op. VII, 720: Il tempo, scopritore della verità, in breve è per estirpare queste fallacie..., e i vostri scritti, pieni di dottrina ferma e soda, viveranno immortali, ad onta delle mie esorbitantissime chimere.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 30, 11: In onta della natura che le vuol disgiunte, egli (Serse) pur congiunse l'Asia all'Europa.
Esempio: Segner. Op. 4, 266: La prima intenzion d'orare ha forza di far sì che tutta l'orazion susseguente, non solo sia meritoria, ma impetratoria, ad onta, per dir così, di tutte le innumerabili distrazioni, che poi succedano, involontarie.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 383: Cotanto al vero s'ingegnò d'accostarsi, che ad onta quasi, dirò così, delle tare che fa la materia, le giuste misure prossimamente toccò.
Esempio: Fag. Rim. 3, 157: Gli obblighi, ch'io vi tengo in abbondanza, Le tante grazie che da voi ricevo, Ad onta della mia dimenticanza, Mi ricordan ognor quanto vi devo.
Esempio: Riccat. I. Op. 1, 430: Succede pertanto, che alquanti corpi sieno così contumaci, che non si lascino agevolmente vincere, e che, ad onta de' chimici tentativi, nel loro stato costantemente persistano.
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 215: Si ridusse, ad onta dei soccorsi medici adottati in tutto quel tempo, a non poter sostenere qualunque piccola applicazione.
Esempio: Leopard. Poes. 152: E indarno a preservar se stesso ed altro Dal gioco reo.... il mortal seme accorre... chè d'ogni sforzo in onta, La natura crudel.... Il suo capriccio adempie.
Esempio: E Leopard. Paralip. 4, 16: In quell'età, d'un'aspra guerra in onta, Altra filosofia regnar fu vista.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 361: Dagli amplessi si scioglie, e seco, ad onta Delle lacrime mie, cerca il fratello Della guerra i perigli.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 375: Imprimere negli animi una grand'idea di quanto egli potesse volere e eseguire in onta dell'equità e dell'iniquità.
Definiz: § VI. Alla mia, tua, sua, ec., onta, o A, mia, tua, sua, ec., onta, vale Con mia, tua, sua, e simili, vergogna, disdoro, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 32: Omai.... non vo' che tu favelle, Malvagio traditor, chè alla tua onta Io porterò di te vere novelle.
Definiz: § VII. Per onta, posto avverbialm., vale A ludibrio, vergogna, e simili. –
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 5, 165: Come 'l videro comparire in teatro, per onta gli fecero le fischiate.
Esempio: Red. Ditir. 25: E per pena sempre ingozzi Vin di Brozzi, Di Quaracchi e di Peretola, E per onta e per ischerno, In eterno Coronato sia di bietola.
Definiz: § VIII. Avere onta di checchessia, Prendersi, e simili, onta di checchessia, vale Adontarsi, Tenersi offeso, di checchessia; ed anche semplicemente Vergognarsi. –
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. R. 108: Il santo uomo, già sia ciò ch'elli fosse re, non avea dispetto nè onta de' poveri, come fanno alcuni gran signori.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 140: Io non so se Filippello si prese giammai onta dello amore il quale io vi portai, o se avuto ha credenza che io mai da voi amato fossi.
Definiz: § IX. Dire onta, od onte, ad alcuno, Fare onta, od onte, ad alcuno, Recare, e simili, onta, od onte, ad alcuno, vale Ingiuriare, Oltraggiare, Far torto ad alcuno, con detti o con fatti. –
Esempio: Vill. G. 8: Ciò fu per cagione del detto Laumedon re, che aveva vietato il porto di Troia al detto Ercule e Iason, e fatta loro onta e villania.
Esempio: Pucc. A. Centil. 54, 42: A messer Can fece vergogna ed onte.
Esempio: E Pucc. A. Centil. 63, 22: E per far loro più vergogna ed onte.
Esempio: Ar. Orl. fur. 23, 37: Lacrimosa e mesta Rimane Ippalca, e spinta dal dolore Minaccia Rodomonte, e gli dice onta.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 36, 38: La donna, ch'a ferirlo e a fargli offesa Venia..., Non potè sofferir, come fu appresso, Di porlo in terra e fargli oltraggio espresso.... Poi che la donna sofferir non puote Di far onta a Ruggier, volge il furore Che l'arde il petto, altrove.
Esempio: Alam. L. Gir. 6, 118: Dico quel che far volle danno od onte Al buon Giron piagato.
Esempio: Tomm. Evang. 53: Beati siete, quando vi faranno onta e perseguiteranno.
Definiz: § X. Recarsi a onta checchessia, vale Reputarsi, Tenersi, oltraggiato, offeso, di checchessia. –
Esempio: Tass. Gerus. S. 6, 31: Perchè ad onta si reca ed a difetto, Ch'altri si sia primiero in giostra mosso.
Esempio: E Tass. Dial. 2, 18: Gli amanti sono sempre pieni di lamenti e di lacrime e di sospiri...; ed assai spesso molti detti e molti fatti de le donne si recano ad onta, che non dovrebbono.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 67: Il qual fatto recandosi gli altri ad onta, crearono lor capitano generale Tazio.
Esempio: Pallav. Perfez. crist. 586: Recansi ad onta il doverla (l'ubbidienza) esercitare con chi è lor preposto da Dio in suo luogo, ricevendo come ingiurie i comandamenti.
Definiz: § XI. Tale vendica sua onta che la peggiora, si disse, o in forma simile, in proverbio di chiaro significato. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 278: Tale vuole e crede vendicare sua onta, che spesse volte la peggiora.
Esempio: Cavalcant. G. Istor. fior. 1, 45: Ei non ha passato la Magra: e se pure l'avesse passata, che se gli può fare? Egli è più forte di noi: mal vendica sua onta chi la peggiora.
Esempio: E Cavalcant. G. Istor. fior. 1, 123: La forza de' vicini porta più pericolo che non fa sicurtà il favore de' lontani. Mal vendica sua onta chi la peggiora.