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SEDIA
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SEDIA.
Definiz: Arnese da sedervi sopra. Lat. sedes. Gr. ἕδρα.
Esempio: Vit. SS. Pad. 1. 205. Fu bisogno, che fusse allogato, e posto in una sedia latissima, perciocchè non potea patire il letto.
Esempio: Petr. canz. 45. 5. Potea innanzi lei andarne A veder preparar sua sedia in cielo.
Esempio: Vit. S. M. Madd. 120. Vedeva l'allegrezza degli Angeli, che s'aspettavano di vedere le sedie ripiene di vita eterna (in questi due esempj s'intende per lo luogo di beatitudine nel Cielo)
Definiz: §. I. Per Residenza di Principi, o Possesso del principato. Lat. sedes, thronus. Gr. θρόνος.
Esempio: Dant. Par. 12. E alla sedia, che fu già benigna Più a' poveri giusti.
Esempio: G. V. 1. 59. 2. Se n'andò in Gostantinopoli ec. e di là fece sua sedia.
Esempio: E G. V. 4. 33. 4. E rimise in Roma in sedia, e signoría il detto Papa Innocenzio.
Esempio: E G. V. 8. 80. 10. Era stata vacante la sedia Apostolica dieci mesi.
Esempio: Vit. S. Margh. 131. E 'l secondo die il Prefetto venne nella sua sedia.
Definiz: §. II. Sedia, si dice anche il Luogo più proprio, e per appunto, ove si trovi, o si trattenga checchessia. Lat. sedes. Gr. ἕδρα.
Esempio: Bocc. lett. Pin. Ross. 271. Chi potrebbe dire quanti già a diletto lasciarono le proprie sedie?
Esempio: Amet. 70. Onde i mobili popoli pochi rimasi pensano di nuove sedie (cioè: di mutar paese)
Esempio: Tac. Dav. stor. 3. 310. Accrebbe l'odio l'avervi fatto Cecina lo spettacolo delli accoltellanti; l'essere stata due volte sedia della guerra; aver porto vivande all'esercito Vitelliano in battaglia ec.