Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
GIUBBA.
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GIUBBA.
Definiz: Sost. femm. Abito di gala, fatto di panno nero, con petti che si sovrappongono, e le cui falde cuoprono solamente la parte posteriore delle cosce, fin verso la piegatura del ginocchio.
Dall'arab. giubbah, Tunica. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 24: Mi spolvero ben ben giubba e cappello.
Esempio: E Panant. Poet. Teatr. 28: La giubba par che abbia spazzato il forno.
Esempio: Giust. Vers. 152: E gran giubbe gallonate, E codone infarinate.
Definiz: § I. Giubba, si disse Una veste, cosi da uomo come da donna, per tener di sotto. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 238: Vennero le due giovinette in due giubbe di zendado.
Esempio: E Bocc. Filoc. 244: Florio,... vestito d'una ricca giubba di zendado, se n'entrò nel giardino.
Esempio: Leggend. B. Umil. 5: Tacciamo.... quante volte vestisse gli ignudi, dando i panni insino alle lenzuola del letto;... la giubba della seta, ch'ella avea, sì la vendè, e diè a' poveri.
Esempio: Lett. fam. 54: I' ho fatto tagliare a queste fanciulle duo giubbe, e non ho di che fornirle.
Esempio: Vai Rim. 2: Indi ripreso fiato, Fe' mille pezzi e più della chitarra, E con cera bizzarra Scaraventò per terra e giubba e saio.
Definiz: § II. E per estensione, Qualsivoglia specie di veste da uomo; ma in tal senso oggi non è comune. –
Esempio: Caran. Polien. Strat. 77: Così tosto, messo giù le giubbe, con prestezza pareggiarono il fosso.
Esempio: Montecucc. Op. 2, 123: Il Turco ha per armi da difesa giachi di maglia, giubbe imbottite, manopole, ec.
Esempio: Segner. Crist. instr. 2, 218: Possono [i monarchi] assomigliarsi a i re di commedia, i quali, finita l'azione, sono costretti a spogliarsi delle lor belle giubbe.
Definiz: § III. Giubba rivoltata o rivolta, dicesi figuratam. di Chi, per interesse ha abbandonato la parte che prima favoriva, e s'è voltato alla parte contraria.
Definiz: § IV. Farsi tirare per la giubba, dicesi figuratam. per Avere debiti ed esser tardo a sodisfarli.
Definiz: § V. Spogliarsi in giubba, si disse per Spogliarsi delle altre pesti, rimanendo con la giubba. –
Esempio: Febuss. Breuss. 4, 52: Spogliossi in giubba e poi s'è scalzato.
Esempio: Vill. G. 445: E spogliato in giubba, col capestro in collo, e con un suo figliuolo, scese al popolo.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 209: E Gherardo si comincia a spogliare in farsettino, e monna Ermellina in giubba.
Definiz: § VI. Trinciare la giubba addosso a uno o Tagliare la giubba addosso a uno, vale Sparlarne, Dirne male, in sua assenza. –
Esempio: Giust. Vers. 31: Zitte le ciniche Baie all'ingrosso, Che a tutti trinciano La giubba addosso.