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Dizion. 4° Ed. .
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pag.636
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Definiz: | Quando è aggiunto a' nomi add. è avverbio e denota Maggior quantità in comparazione. Lat.
magis. Gr. πλέον.
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Esempio: | Bocc. nov. 1. 9. Non so cui io mi possa lasciare a riscuotere il mio da loro più
convenevole di te. |
Esempio: | Dant. Purg. 1. Prendete 'l monte a più lieve salita. |
Esempio: | E Dan. Par. 17. Questo tuo grido farà come un vento, Che le
più alte cime più percuote. |
Esempio: | Petr. canz. 24. 1. Una donna più bella assai, che 'l sole, E più lucente ec.
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Definiz: | §. I. Col verbo è pure avverb. e vale Maggiormente. Lat. magis. |
Esempio: | Bocc. nov. 5. 6. Tanto nel suo disío più accendendosi, quanto da più trovava esser
la donna. |
Esempio: | E Bocc. nov. 41. 24. Il tuo padre ti manda questo, per
consolarti di quella cosa, che tu più ami, come tu hai lui consolato di ciò, che egli più amava. |
Esempio: | Lab. 203. Che più sopra tutte l'altre cose a cui caluto non ne fosse era da
ridere, che l'averla veduta, quando s'acconciava la testa, con quanta arte, con quanta diligenza, con quanta cautela
ciò si facesse? |
Definiz: | §. II. Posto innanzi alla CHE, pur si sta avverb. e corrisponde al Lat. plusquam,
magisquam. Gr. πλέον ἢ,
μᾶλλον ἢ. |
Esempio: | Bocc. nov. 77. 42. E da che ec. se' tu più, che qualunque altra
dolorosetta fante? |
Esempio: | Fiamm. 4. 141. E alcuno più mansueto nel viso, biondissimo, e pulito, e più, che
altro, ornatissimo, lui credere il Troiano Paris, o Menelao diceva possibile. |
Esempio: | Amet. 7. Lui già più morto per paura, che vivo, seguieno. |
Definiz: | §. III. Posto dopo alla CHE, pur si sta avverb. e si usa collo interrogativo, e corrisponde al Lat.
quid plura? Gr. τί
πλέον. |
Definiz: | §. IV. Posto coll'avverbio pur si sta avverb. |
Esempio: | Bocc. proem. 2. Essendo acceso stato d'altissimo, e nobile amore forse più assai,
che alla mia bassa condizione non parrebbe, narrandolo, si richiedesse. |
Esempio: | E Bocc. introd. 7. Chi più tosto, e chi meno ec. morivano.
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Esempio: | E Bocc. nov. 13. 13. Se valente uomo fosse, ancora Iddio il
riporrebbe là, onde fortuna l'avea gittato, e più ad alto. |
Esempio: | Filoc. 4. 32. La miserabil fortuna, che abbassato pe' vostri inganni mi vede ec.
s'ingegna ec. di mandarmi più giù della più infima parte della sua ruota. |
Esempio: | Petr. canz. 18. 5. Perchè non più sovente Mirate quale amor di me fa strazio?
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Esempio: | Nov. ant. 100. 6. Incontanente scrisse ad un Re il più presso vicino,
ch'egli aveva. |
Esempio: | But. Purg. 21. 1. Nel mezzo al più su, che montare possa lo vapore umido.
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Esempio: | Cas. lett. 70. I vocaboli non mutano le cose, ancorchè facciano confusione nelle
parole, e negli animi di chi non intende più oltre. |
Definiz: | §. V. Posto assolutam. ma coll'articolo avanti pur si sta avverb. e vale Per lo più, Per la maggior parte, Al
più lungo. Lat. plerumque, ad summum. Gr. |
Esempio: | Bocc. nov. 23. 1. Quanto essi il più stoltissimi, ed uomini di
nuove maniere, e costumi si credono più, che gli altri, in ogni cosa valere, e sapere. |
Esempio: | E Bocc. nov. 31. 15. A mostrarlo con romore, e con lagrime,
come il più le femmine fanno, fu assai volte vicina. |
Esempio: | Nov. ant. 54. 8. Da che tutta gente l'avrà saputo, la boce andrà innanzi già otto
dì, o quindici, o uno mese il piúe. |
Esempio: | Cr. 2. 15. 7. Al poroso, e sottile (campo) il quale ha terra monda,
forse basterà un'aratura, o due, o al più tre. |
Definiz: | §. VI. Col segno del sesto caso avanti, posto pure assolutam. sta in forza d'aggiunto. |
Esempio: | Bocc. nov. 5. 6. Tanto nel suo disío più accendendosi, quanto da più trovava esser
la donna, che la sua passata stima di lei. |
Esempio: | E Bocc. nov. 39. 2. Da più furono coloro, a' quali ciò, che io
dirò, avvenne, e con più fiero accidente, che quelli, de' quali è parlato. |
Esempio: | M. V. 10. 75. Il quale a quel tempo era il da più, e il maggiore cittadino di
Perugia. |
Definiz: | §. VII. Co' nomi sust. si cangia in nome add. e vale Molto, o Maggiore. Lat. plus,
pluris, maior. Gr. πλείων,
μείζων. |
Esempio: | Bocc. nov. 17. 6. E più giorni felicemente navigarono. |
Esempio: | Dant. Inf. 18. Più, e più fossi cingon li castelli. |
Esempio: | E Dan. Par. 25. Sì che m'ha fatto per più anni macro.
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Esempio: | G. V. 7. 56. 5. Alquanti più caporali fu ordinato per più sicurtà della terra, che
certo tempo stessono a' confini. |
Esempio: | E G. V. 12. 61. 2. E morivvi il Sir di Falcamonte, e più
altri gentiluomini. |
Esempio: | Petr. canz. 19. 6. E l'altra sento in quel medesmo albergo Apparecchiarsi,
ond'io più carta vergo. |
Esempio: | Vit. SS. Pad. 1. 33. Per più fermezza della dottrina, che data v'abbo, e per più
vostra utilitade ec. dirovvene alquante delle molte. |
Esempio: | Fir. As. 120. Baciandolo con quella più tenerezza, ch'ella poteva.
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Definiz: | §. VIII. Coll'articolo del plurale divien nome in forza di sust. e vale La maggior parte. Lat.
plerique. Gr. οἱ
πολλοί. |
Esempio: | Bocc. introd. 8. Quasi tutti infra 'l terzo giorno dalla apparizione de'
sopraddetti segni ec. e i più senza alcuna febbre, o altro accidente morivano. |
Esempio: | E Bocc. nov. 73. 3. Fu da Calandrin domandato, dove queste
pietre così virtuose si trovassero; Maso rispose, che per lo più si trovavano in Berlinzone. |
Esempio: | M. V. 11. 37. Ma il proverbio è pur vero, che li più vincono.
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Definiz: | §. IX. Col segno del secondo caso frapposto tra esso, e 'l nome, che l'accompagna, ha la medesima forza. |
Esempio: | Bocc. nov. 97. 18. Se egli si sapesse, che io di voi innamorata mi fossi, la più
della gente me ne riputerebbe matta. |
Esempio: | Lab. 343. La vendetta daddovero, la quale i più degli uomini giudicherebbon, che
fosse da fare con ferri, questa lascerò io a fare al mio Signore Dio. |
Esempio: | Liv. M. Più de' Fidenati, che sapevano il paese, si fuggiro alle montagne
(quì coll'articolo sottinteso) |
Definiz: | §. X. Co' nomi sust. tramezzato dal DI del secondo caso, anch'egli è sust. e denota Maggior quantità. |
Esempio: | Bocc. nov. 10. 8. Tanto più dalla natura conosciuto, quanto essi hanno più
di conoscimento, che' giovani. |
Definiz: | §. XI. Di più, posto avverbialm. vale il medesimo, che Più, In oltre. Lat.
amplius, praeterea. Gr. ἔτι,
ἄλλωστι. |
Esempio: | G. V. 10. 141. 3. Questi fue il maggior tiranno ec. che fosse in Lombardía da
Azzolino di Romano infino allora, e chi dice di più. |
Esempio: | Bocc. nov. 100. 35. Egli m'ha comandato, ch'io prenda questa vostra figliuola, e
che io; e non disse di più (cioè: non disse altro) |
Definiz: | §. XII. Più che più, vale Moltissimo, Vie maggiormente. Lat. quammaxime. Gr. πλεῖστα. |
Esempio: | Com. Par. 6. Sinigaglia simile, Ancona più che più. |
Esempio: | Fr. Giord. Pred. Chi perde il cavallo, ben si duole; chi perde una torre, più;
chi perde il figliuolo, o padre, più; chi perde gli onori, e le ricchezze, più che più; perchè sono maggior beni, e di
maggior valuta. |
Definiz: | §. XIII. Più che tanto, vale lo stesso, che Molto. |
Esempio: | Soder. Colt. 45. Nell'autunno non accade più che tanto la considerazione della
luna. |
Definiz: | §. XIV. Più fa, posto avverbialm. vale Molto tempo addietro. Lat. pridem,
iampridem. Gr. πρὸ
πολλοῦ, πάλαι . |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 14. 197. Capestro, e boia esser levati più fa. |
Esempio: | E Tac. Dav. stor. 4. 335. Una compagnía di cavalli Batavi
acconci più fa segretamente a fuggire in sul combattere. |
Definiz: | §. XV. Andare tra i più, o Mandare tra i più, vale Morire, o Far morire.
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Esempio: | Alleg. 229. La quale di gala dandoci la stretta, senza licenza ci manderebbe tra i
più senza processo. |
Definiz: | §. XVI. Più, talora è avverbio di tempo, e vale Quindi innanzi, Da ora in poi, In avvenire. Lat.
deinceps, posthac. Gr. ἐξῆς,
τοῦ λοιποῦ. |
Esempio: | Bocc. nov. 23. 15. Chi 'l fece, nol faccia mai più. |
Esempio: | Dant. Purg. 1. Or che di là dal mal fiume dimora, Più muover non mi può.
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Esempio: | But. ivi: Partito di questa vita non ha bisogno più, e però non dee esser più vago,
nè più muoversi per lei. |
Esempio: | Vit. SS. Pad. 1. 13. Non potendo più sostenere d'abitare colle genti del secolo.
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Definiz: | §. XVII. Più più, così replicato ha forza di superl. e talora vi si frappone la copula E. Lat.
maxime. Gr. μάλιστα. |
Esempio: | Bocc. nov. 63. 9. Sotto la corvetta del comparatico più, e più volte si
ritrovarono insieme. |
Esempio: | Lab. 33. E più, e più riguardando ec. diceva meco ec. |
Esempio: | Fr. Giord. Pred. S. Che non esca più bianchissimo, e più più purgato, che
potesse essere (cioè: purgatissimo) |
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