Lessicografia della Crusca in rete

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VAGO
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VAGO.
Definiz: Add. Che vaga, errante. Lat. vagus.
Esempio: Petr. Son. 205. Mira quel colle, o stanco mio cuor vago.
Esempio: E Petr. Son. 247. Le stelle vaghe, e lor viaggio torto.
Esempio: E Petr. Son. 87. Vago tra i rami, ovunque vuol, m'adduce.
Esempio: Arrig. Se tu Próteo? or muove vago vento le tue interiora, ovvero il Diavolo muove le tue spesse budella? sempre se incostante, vaga, mobile, aspra, cieca, non istabile, e levissima, perfida, sorda, e crudele.
Definiz: §. Per Bramoso, disideroso, cúpido. Lat. cupidus, avidus.
Esempio: Amet. 51. La tua età l'abito, e la forma, mi fanno vaga di sapere chi tu sij, e d'onde.
Esempio: Boc. Nov. 7. 13. E vago di far l'ammenda, in molte maniere s'ingegnò d'onorarlo.
Esempio: Dant. Parad. 3. Ed io all'ombra, che parea più vaga Di ragionare, ec.
Esempio: E Dan. Inf. 8. Ed io, Maestro, molto sarei vago Di vederlo attuffare in questa broda.
Esempio: Petr. Son. 256. Che non fu d'allegrezza a' suo' dì mai, Di libertà di vita, alma sì vaga.
Definiz: §. Per Quello, che si compiace, si diletta.
Esempio: Boc. g. 8. f. 2. Emilia, non tanto dell'esser Reina fatta, quanto del vedersi in pubblico commendare di ciò, che le donne sogliono esser più vaghe.
Esempio: E Bocc. Nov. 60. 9. Guccio Imbratta, ch'era più vago di stare in cucina, che sopra i verdi rami l'usignuolo.
Esempio: E Bocc. Nov. 92. 14. Di grande animo fu, e vago de' valent'huomini.
Definiz: §. Per Grazioso, leggiadro. Lat. venustus, elegans.
Esempio: Boc. Nov. 99. 1. Vaghe donne, senza alcun fallo, ec.
Esempio: Petr. Son. 223. Non chi recò con sua vaga bellezza In Grecia affanni.
Esempio: Amet. 9. Di che le compagne di Lia, vedutolo a forza ritennero le vaghe risa.