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1) Dizion. 4° Ed. .
VINCERE.
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VINCERE.
Definiz: Restare al di sopra della tenzone, Aver vittoria, Superare l'avversario; e talora Superare assolutam. Lat. vincere, superare. Gr. νικᾶν, ἐπικρατεῖν.
Esempio: Petr. canz. 38. 4. Uomini, e Dei solea vincer per forza Amor.
Esempio: E Petr. son. 92. Cotanto l'esser vinto gli dispiacque.
Esempio: Bocc. nov. 16. 3. Sentendo, che il Re Carlo primo aveva a Benevento vinto, e ucciso Manfredi.
Esempio: E Bocc. nov. 96. 18. Conviene ec. che io vi faccia per opera vedere, che come io so altrui vincere, così similmente so a me medesimo soprastare.
Esempio: E Bocc. nov. 98. 7. Contrasta in questo cominciamento alla tua libidine, e vinci te medesimo.
Esempio: Ar. Fur. 15. 1. Fu il vincer sempre mai laudabil cosa, Vincasi o per fortuna, i per ingegno.
Esempio: Tass. Ger. 17. 7. Fu pendente, e vincente, e nelle avverse Fortune fu maggior, che quando vinse.
Definiz: §. I. Vincere, figuratam. Lat. vincere. Gr. νικᾶν.
Esempio: Bocc. nov. 23. 16. Non ti lasciassi vincere tanto all'ira, che tu ad alcuno de' tuoi il dicessi (quì per ingombrare)
Esempio: E Bocc. nov. 77. 31. Colla bianchezza del suo corpo vincere le tenebre della notte (cioè: illuminare)
Esempio: Dant. Inf. 3. Che balenò una luce vermiglia, La qual mi vinse ciascun sentimento.
Esempio: But. ivi: Mi vinse ec. pone, che la luce fosse sì grande, che li suoi sentimenti non la potessono sofferire.
Esempio: Dant. Purg. 1. L'alba vinceva l'ora mattutina, Che fuggía 'nnanzi (cioè: cacciava)
Esempio: Cr. 2. 20. 6. Il giunco, la gramigna, e la felce si vincono coll'arare spesso (cioè: si estirpano)
Esempio: Petr. canz. 40. 6. Di me vi doglia, e vincavi pietate.
Esempio: Alam. Colt. 5. 114. Purgar conviensi, Che non resti una sol, che 'l sen gl'ingombre, Delle barbe crudei, ch'han vinto il verno (cioè: che si son conservate nel verno)
Definiz: §. II. Vincer la pruova, vale Vincer la gara, Sgarare.
Esempio: Bocc. nov. 89. 10. Tante d'una parte, e d'altra ne gli diè, che il mulo passò avanti, sicchè 'l mulattiere vinse la pruova.
Esempio: Dant. Inf. 8. Non sbigottir, ch'i' vincerò la pruova.
Definiz: §. III. Vincere il partito, o simili, vale Ottenere checchessia per partito favorevole de' votanti.
Esempio: Nov. ant. 33. 1. E così tra 'l sì, e 'l no vinse il partito, che non gliel darebbe.
Esempio: Cron. Morell. 294. Si fece appresso uno squittino, che si chiamava la borsa del 93. e chi vinse il partito, e avesse anni 30. fu messo in tre borse.
Esempio: E Cron. Mor. altrove: Poi feciono consiglio, e misono di tagliarli testa molte volte, non si vinse mai; di condannarlo per sempre in prigione lui, e' figliuoli, non si vinse; d'avvelenarli, questo si vinse.
Esempio: Tac. Dav. ann. 13. 170. Giulio Montano vinto per senatore, venuto alle mani una notte col Principe lo fece cagliare.
Esempio: E Scism. 48. In parlamento de' tre stati si vinse, che i conventi da 700. ducati in quà d'entrata ec. fossero incamerati.
Esempio: Alleg. 240. Giove per tanto in pubblica dieta, Vintosi pe' due terzi, in ciò decreta.
Definiz: §. IV. Vincer liti, quistioni, o simili, vale Aver la sentenzia in favore. Lat. alicui caussam adiudicari.
Esempio: Bocc. nov. 1. 7. Tante quistioni malvagiamente vincea, a quante a giurare di dire il vero sopra la sua fede era chiamato.
Definiz: §. V. Vincer danari, o simili, vale Acquistar danari in giucando.
Esempio: Bocc. nov. 84. 5. Li quali in poco d'ora alcuni danari, che egli aveva, avendogli vinti, similmente quanti panni egli aveva in dosso gli vinsero.
Esempio: Malm. 8. 65. Forse che tai preghiere Mi faran dopo così gran disdetta Vincer la posta, o porre a cavaliere?
Definiz: §. VI. In proverb. Chi vince da primo perde da sezzo. Lat. victor in principio postremo victus misere discedit.
Esempio: Varch. Ercol. 75. S'usa dire: egli s'è riscosso; tratto per avventura da' giucatori, i quali, quando hanno perduto una somma di danari, e poi la rivincono, si chiamano risquotersi, il che avviene spesse volte, onde nacque il proverbio; chi vince da prima, perde da sezzo.
Definiz: §. VII. Vincer della mano, per similit. tratta dal giuoco, vale Guadagnare, o Approfittarsi col prevenire.
Esempio: Tac. Dav. ann. 11. 138. Essa manterrebbe la grandezza medesima, e più sicura, se Claudio, che non si guarda ec. vincessono della mano.
Esempio: Malm. 7. 61. Ma quel Demonio, che va sempre in ronda, Gli sente, e gli vuol vincer della mano.
Definiz: §. VIII. Vincer del tratto. Lat. antevertere. Gr. προκατόρχειν προκατάρχειν .
Esempio: Varch. Ercol. 80. Quando alcuno aveva in animo, e poco meno, che aperte le labbra per dover dire alcuna cosa, e un altro la dice prima di lui, cotale atto si chiama furar le mosse, o veramente romper l'uovo in bocca ec. e alcuni usano, non tu m'hai furato le mosse, e tu me l'hai tolto di bocca, ma tu me l'hai vinta del tratto.
Definiz: §. IX. Vincer di cortesía, vale Superare altrui in cortesía, Uusar più cortesía di lui.
Esempio: Sen. ben. Varch. 5. 2. Brutta cosa è l'essere vinto di cortesía.
Definiz: §. X. Darla vinta, vale Cedere, o Menar buono. Lat. cedere, herbam dare. Gr. παραχωρεῖν τινι.
Esempio: Bern. Orl. 2. 8. 71. Brandimarte dicea: dagliele vinta.
Esempio: Capr. Bott. 10. 199. Io ne arei pur troppe (delle ragioni) ma perchè io veggo, che io non arei mai teco ragione alcuna, io vo' tacermele, e dartela vinta.
Definiz: §. XI. Nè vincer, nè pattare, vale Non restar superiore, nè del pari, ma al di sotto.
Esempio: Fir. Trin. 4. 6. Ella non si può vincere, nè pattare con esso seco.
Esempio: Varch. Ercol. 143. Io non posso nè vincerla con esso voi, nè pattarla.
Definiz: §. XII. In proverb. Chi più dura, la vince, o Chi la dura, la vince; e vale, che La perseveranza supera ogni opposizione.
v. DURARE §. V.
Esempio: Guitt. lett. 21. Onde dice il proverbio: chi più dura la vince.