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1) Dizion. 5° Ed. .
MAGGIO
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pag.643


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MAGGIO.
Definiz: Sost. masc. Nome del quinto mese dell'anno civile.
Dal lat. majus. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 570: Del mese di maggio s'arano i campi grassi, e che tengono molto l'acqua, e che avranno l'erbe grandi e non maturo il seme; e gli asciutti si possono arar la seconda volta.
Esempio: Dant. Purg. 24: E quale annunziatrice degli albori, L'aura di maggio muovesi ed olezza, Tutta impregnata dall'erba e da' fiori, Tal ec.
Esempio: Petr. Rim. 1, 296: Due rose fresche, e colte in paradiso L'altr'ier nascendo il dì primo di maggio, ec.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 333: Neifile del ricevuto onore un poco arrossì, e tal nel viso divenne, qual fresca rosa d'aprile o di maggio in su lo schiarir del giorno si mostra.
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 260: Ricordo oggi, questo dì 8 di maggio 1504, come Neri di Filippo Rinuccini mi dette un guscio d'oro d'uno balascio, che pesò, ec.
Esempio: Poliz. Rim. C. 295: Ben venga maggio E 'l gonfalon selvaggio: Ben venga primavera Che vuol l'uom s'innamori.
Esempio: Ar. Orl. fur. 45, 26: Come chi visto abbia, l'aprile o il maggio, Giardin di frondi e di bei fiori adorno, E lo rivegga poi che ec.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 80: Le carote si seminano di maggio e giugno sin a tutto agosto, per poterne aver poi di tutti i mesi nell'invernata.
Esempio: Baldov. Lament. 1: Mentre maggio fioria là nell'amene Campagne del Varlungo ec.
Esempio: Fag. Rim. 3, 104: A maggio, Allorchè canta ogni animal da fieno, Vo' di musico anch'io dar qualche saggio.
Esempio: Lastr. Agric. 4, 101: La grandine caduta in diversi luoghi, nel mese di maggio 1775, à dato luogo.... di ripeter la diligenza altre volte fatta.
Esempio: Leopard. Poes. 109: Era il maggio odoroso: e tu solevi Così menare il giorno.
Definiz: § I. Figuratam., e poeticam., per Giovinezza. –
Esempio: Tass. Gerus. 14, 62: O giovinetti, mentre aprile e maggio V'ammantan di fiorite e verdi spoglie, Di gloria o di virtù fallace raggio La tenerella mente ah non v'invoglie!
Definiz: § II. Maggio, vale anche Canzone, o Canzonetta, o altra composizione poetica, di carattere per lo più popolare, da cantarsi nel mese di maggio. –
Esempio: Crusc. Vocab. IV: Maggio.... Maggio si dice ancora la Canzone che si canta in detto mese.
Esempio: Fag. Rim. 2, 227: Per certe suore chi mi chiede un maggio; E a dargli quel mi stuzzica e m'incita, Chè fu fatto per quelle di San Gaggio.
Esempio: E Fag. Rim. 2, 304: Così uscii di Firenze, e i passi incerti Volsi al convento, di cui con decoro Parla in un maggio suo Marco Lamberti.
Esempio: Marrin. Annot. Baldov. Lament. 2: In questo mese, per antico costume, si cantano nelle campagne dagl'innamorati villani diverse lamentevoli cantilene o serenate davanti all'uscio delle loro dame, ed altresì da' giovani e dalle fanciulle, nelle calen di maggio e negli altri dì susseguenti, molte allegre canzoni chiamate maggi o maggiolate.
Definiz: § III. Maggio, si disse Quel ramoscello fiorito che i contadini portavano in mano cantando maggio; onde la frase Piantar maggio, per Porre, Collocare, quel ramoscello dovecchessia. Più comunemente Maio. –
Esempio: Lipp. Malm. 7, 49: E gli trovò buon pane e buon formaggio, Tutto accattato, ed erbe crude e cotte, E del vino fiorito quanto un maggio.
Esempio: Not. Malm. 2, 580: Quelli che vanno a cantar maggio portano un ramo d'albero, tutto pieno di diversi fiori, il qual ramo d'albero chiamano un maggio o maio.
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 192: Fece (Michelagnolo Cerquozzi).... una marina, ove fìnse una festa fatta in mare in tempo di primavera, con vascelli nobilmente addobbati e filuche, e gran quantità di figure con diversi instrumenti da suono, ed altre viste in lontananza, in atto di piantare il maggio in una isola.
Definiz: § IV. Cantore di maggio, e, come pur si trova, Rusignolo, di maggio, dicesi scherzevolmente l'Asino, che in detto mese, essendo in amore, fa sentire più spesso i suoi ragli. –
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 1, 408: Tu che 'ntender pretendi Degli uccelli il linguaggio, Dimmi s'ancora intendi I rusignol di maggio.
Definiz: § V. Ecco maggio! Frase esclamativa, con la quale si denota il sopraggiungere improvviso di persona desiderata, o che si ha in mente, o di cui si parla in quel momento stesso. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 254: E per ristoro, il Norchio non s'è mai Lasciato rivedere. Oh ecco maggio!
Definiz: § VI. Signor di maggio, si usò per Signore da burla. Così detto dal chiamarsi Signore colui che nelle feste popolari per la primavera veniva eletto capo di esse. –
Esempio: Cecch. Mogl. 4, 10: Nibbio, non ti voler vestir dell'asino Come loro, perchè tu non sei ricco Nè nobile; ricordati che tu Sei un Signor di maggio; e che tu sei Propriamente un che dice a una comedia, Però stu t'hai a vestir, vestiti il lupo.
Esempio: Crusc. Vocab. I: Maggio.... Dicesi Signor di maggio, Signor da burla.
Definiz: § VII. Avere alcuno d'una cosa più che non ha maggio foglie, o fiori, e talora anche Fare cose, più che non ha maggio foglie, o fiori. Modo proverbiale, che denota Avere alcuno di quella data cosa, o Fare esso cose, in abbondanza, in gran copia; detto così, perchè maggio abbonda di fiori e di foglie. –
Esempio: Cecch. Dot. 1, 1: Hai tu in Firenze alcuno, che tu ti stimi amico? M. Eh non lo so; che dichin d'essere n'ho più che maggio foglie.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 252: E' suol pur essere Proprio di voi sensali aver più favole E parole alle man che maggio foglie.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 1, 71: E disse questo a un certo ser Domenico Notaio, e che fa i fatti della vedova. E. Lo conosco: un buon uom; ma che ha più scrupoli Nel capo, sempre mai, che maggio foglie.
Esempio: Bertin. R. Rim. burl. 287: A Vostr'Altezza più ringraziamenti Rendo, che non ha maggio o fiori o foglie.
Definiz: § VIII. Cantar maggio, vale Andare brigate di fanciulle, o di contadini, per la campagna, e un tempo anche per le città, con un ramo d'albero in mano e con accompagnamento di strumenti musicali, cantando varie canzonette per allegria della stagione. –
Esempio: Buonarr. Aion. 3, 4: Fingendo pastor che cantin maggio, Dal suo castello prendono il viaggio.
Esempio: Lipp. Malm. 6, 34: Chi coglie fiori, e un altro un ramo o un faggio Ha tagliato, e con esso canta maggio.
Esempio: Not. Malm. 2, 473: Canta maggio. Nel principio di maggio sogliono le ragazze della plebe di Firenze o del contado suburbano accordarsi tre o quattro, e portando una di loro in mano un ramo d'albero, adornato di fiori, andar cantando per la città diverse canzonette per l'allegria del nuovo maggio, e per buscar mance da coloro che si pigliano il passatempo di farle cantare al suono d'uno strumento, detto Cembolo.
Esempio: E Not. Malm. 2, 580: Quelli che vanno a cantar maggio portano un ramo d'albero tutto pieno di diversi fiori.
Definiz: § IX. Ben venga maggio! Modo proverbiale, che si usa quando sopraggiunge persona, o anche cosa, desiderata e aspettata, oppure a significare noncuranza di ciò che possa sopraggiungere o avvenire. –
Esempio: Saccent. Rim. 1, 43: Passa per prudente e saggio Colui che, sol vegliando al suo interesse, Fa i fatti suoi; e bene venga maggio.
Definiz: § X. Chi non vuol delle foglie, non ci venga di maggio; modo proverbiale, che significa: Chi non vuole di una cosa, non vada dove essa abbonda. –
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 4: Chi non vuol delle foglie, Non ci venga di maggio!
Definiz: § XI. Egli è santo Anton di maggio; si usò per indicare cosa impossibile ad accadere, come sarebbe che la festa di sant'Antonio venisse di maggio. –
Esempio: Poliz. Rim. C. 309: Pur sollecito, pur buchero, Per aver del vino un saggio: Quando tutto mi solluchero, Egli è santo Anton di maggio.
Definiz: § XII. Maggio asciutto, gran per tutto. – V. il § XIV, Maggio ortolano.
Definiz: § XIII. Maggio fa la foglia; dicesi in proverbio a significare che in questo mese le piante sono tutte adorne di foglie, e i montanari lo dicono particolarmente dei castagni. –
Esempio: Lastr. Agric. 5, 227: Gennaio ingenera, febbraio intenera, marzo imboccia, aprile scoppia, e maggio fa la foglia.
Definiz: § XIV. Maggio ortolano, molta paglia e poco grano; proverbio villereccio, il quale significa che quando maggio è piovoso, il grano fa molti steli ma poche spighe. E pel contrario, Maggio asciutto, gran per tutto, è proverbio col quale si prognostica un'abbondante raccolta di grano, quando questo mese non è piovoso. –
Esempio: Magazzin. Coltiv. 40: Quando.... il mese d'aprile e maggio va molta pioggia, il granello del grano corrompendosi si putrefà e diventa golpato, o vero non allega, e di cinquanta camerelle che ha la spiga, non sono piene venti, e così n'è poco ed è carestia. Però dice il proverbio: maggio ortolano, assai paglia e poco grano.
Esempio: Ridolf. Lez. Agr. 2, 107: Per quanto sia evidente che le piogge e le cattive stagioni influiscono sulla fioritura e sulla fecondazione, per cui si dice a ragione: maggio ortolano, molta paglia e poco grano; pur nondimeno ec.
Definiz: § XV. Noi non siam di maggio, Non è più maggio; modo proverbiale che vale Non voler dire due volte la medesima cosa. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 114: E poi ch'e' fu di maggio sia ridetto. Sai che e' si dice: noi non siam di maggio; E non si fa così degli altri mesi, Perch'e' canta ogni uccel nel suo linguaggio, E l'asin fa que' suoi ragghi distesi; Sicchè la cosa ridire è vantaggio.
Esempio: Bern. Orl. 45, 34: Molti altri ancor, che non curo or contare, Ch'a dir gli arei due volte, e non è maggio, Ben sentirete la rassegna fare De' nomi ed armi loro al gran passaggio.
Esempio: Varch. Ercol. 128: Quando due favellano insieme, e uno di loro, o per non aver bene inteso o per essersi dimenticato alcuna cosa, dice: Riditela un'altra volta; quell'altro suol rispondere: Noi non siam più di maggio.
Esempio: Cecch. Mogl. 2, 1: Deh! contala di nuovo. F. Ancor che noi Non siam di maggio, pur orsù a ridirla.
Definiz: § XVI. Parer maggio, o un maggio, o, come pur si trova, Parere un maggio delle sei, Parere un sole di maggio, sono tutte maniere che valgono Avere un viso fiorente di gioventù e di bellezza, od anche un viso ilare, lieto. –
Esempio: Bern. Orl. 9, 65: Come quel Sacripante andasse al ballo, Era sì allegro che pareva maggio.
Esempio: E Bern. Catr. V. 188: Io te veddi domenica al Murrocco, Che tu parevi un maggio delle sei.
Esempio: Cecch. Stiav. 1, 3: Mi affaccio di prima giunta in una fanciullozza bianca, grassa e fresca che pare un sole di maggio.