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CASSO.
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CASSO.
Definiz: Add. Vano, Inutile, Senza effetto: voce poco usata.
Dal lat. cassus. –
Esempio: Liv. Dec. 1, 201: Le preghiere furono vane e casse, e non esaudite dagli Dei.
Esempio: Scarp. Serm. S. Ag. 32: L'ubbidienzia sanza discrezione è cassa.
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 1: Quando m'accorsi ch'ogni vita è cassa, Salvo che quella che contempla Iddio ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 21, 10: Non fu già l'altro colpo vano e casso.
Definiz: § I. Si adoperò per Irrito, Nullo. –
Esempio: Lemm. Testam. 94: Volle e comandò infino da ora essere stati ed essere vano e casso [il testamento] e vana e cassa [l'ultima volontà], irriti e cancellati, e di niuna efficacia, valore, ovvero momento.
Esempio: Petr. Vit. volg. 68 t.: Ordinossi in quello concilio, che tutto quello che Stefano papa contra Formoso fatto aveva, fusse casso e vano, confermandosi i fatti di Formoso.
Definiz: § II. Casso di una cosa, vale Privo o Privato di quella; ma non userebbesi che in poesia. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 37: Amor della sua luce ignudo e casso.
Esempio: Ar. Orl. fur. 31, 47: Avuta l'avea, poi che fu casso Di vita Mandricardo.
Esempio: Molz. Ninf. tib. 56: S'ella, che tu desii, di pietà cassa, Volando i fonti e le campagne passa?
Esempio: Cas. Rim. 1, 21: Bene ha, Quirino, ond'ella plori e gema La patria vostra, or tenebrosa e sola, E del nobil suo Bembo ignuda e cassa.
Esempio: Varch. Boez. 11: Or ghiace, oimè, del miglior lume casso, E di gravi catene avvinto il collo.
Esempio: Bart. D. Cin. 1, 142: Saran d'intorno a diciotto secoli, che soggiogati e cassi di lor signorie, tutte le corone di quell'imperio tornarono in capo ad un solo.
Esempio: Marchett. Lucrez. 330: Casso D'aiuto e di consiglio, ed ignorante Di ciò che giovi alle ferite o noccia.
Definiz: § III. Casso, sincope di Cassato. –
V. Cassato.