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ASPREGGIARE.
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ASPREGGIARE.
Definiz: Att. Trattare con asprezza, con durezza. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 85: Non si dee ancora, nè da beffe nè da dovere, aspreggiare uno peccatore quando viene a contrizione.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 3, 60: Accusato di tradimento, fu forte aspreggiato da Mario, sedente in consiglio fra gli altri giudici, che gli concitò contro la maggior parte di essi.
Esempio: Dav. Tac. 1, 42: Tiberio non la 'ntendeva così; ma non ardiva quel popolo, tanti anni vezzeggiato, per ancora aspreggiare.
Esempio: Alf. Trag. 3, 354: O cielo, Perchè aspreggiarmi, anzi che udirmi, vuoi?
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Cavalcant. G. Istor. fior. 2, 33: Posto il campo a Brescia e.... a Verona, le quali città eran molto terribilmente aspreggiate e strette ec.
Definiz: § II. Per Pungere aspramente. –
Esempio: Bocc. Teseid. 8, 53: Ver là correa, Aspreggiando il caval con sproni spessi.
Definiz: § III. Per Tormentare, Addolorare. –
Esempio: Cavalc. Discipl. Spir. 145: Quando io ti fuggiva, eri presente e seguitavimi, aspreggiandomi con molto amaritudini.
Esempio: Med. L. Canz. ball. 154: Perchè da me stesso viene Questo mal che sì m'aspreggia.
Definiz: § IV. Per Inasprire, Irritare. –
Esempio: Varch. Stor. 3, 70: Ma [il duca] ora in un modo e ora in un altro, l'andava sempre aspreggiando [il papa].
Definiz: § V. Per Rendere aspro. –
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 223: Rodendo il gambo, gli gettò una ciocca Di quelle [sorbe], e poi si rise del suo male, Perchè una sola gli aspreggiò la bocca.