Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
GIÙ,
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GIÙ,
Definiz: che anche si disse GIÚE. Avverb. di luogo; contrario di Su; e vale A basso, A fondo. Non che a nomi, ma a diverse preposizioni, e segni di casi si antepone, e a varj avverbj, e particelle si affigge, dicendosi Laggiù, Quindigiù, e simili, di che vedi a' lor luoghi. Lat. deorsum. Gr. κάτω.
Esempio: Bocc. nov. 43. 14. E poste giù lor lance, e lor tavolacci, avvenne, che uno di loro ec. gittò la sua lancia nel fieno.
Esempio: E Bocc. nov. 54. 6. Per lo qual grido, le gru mandato l'altro piè giù ec. cominciarono a fuggire.
Esempio: E Bocc. nov. 62. 11. E posti giù i ferri suoi ec. si fece accendere un lume.
Esempio: E Bocc. nov. 96. 7. Eran vestite d'un vestimento, ec. il quale dalla cintura in su era strettissimo, e da indi in giù largo.
Esempio: Dant. Inf. 5. Così discesi del cerchio primaio Giù nel secondo.
Esempio: E Dan. Inf. appresso: Cingesi colla coda tante volte, Quantunque gradi vuol, che giù sia messa.
Esempio: E Dan. Inf. 6. Diverse colpe giù gli aggrava al fondo.
Esempio: E Dan. Purg. 8. E vidi uscir dell'alto, e scender giúe Du' Angeli con duo spade affocate.
Esempio: Petr. canz. 3. 5. O torni giù nell'amorosa selva.
Esempio: E Petr. 6. 7. Quando il bel parto giù nel mondo scorse.
Esempio: Red. lett. 1. 191. E' bisogna, che costoro sieno dell'opinione di Platone, il quale lasciò scritto, che il nostro mangiare andava giù per l'esofago nello stomaco, ed il nostro bere giù per l'aspera arteria ne' polmoni.
Definiz: §. I. Por giù l'amore, l'odio, la paura, e simili, vale Deporre, Lasciare ec. Lat. deponere, abiicere. Gr. ἀποτιθέναι, ἀποῤῥίπτειν.
Esempio: Bocc. nov. 15. 10. Mia madre, ec. posta giù la paura del padre, e de' fratelli ec. con lui si dimesticò.
Esempio: E Bocc. nov. 92. 7. L'abate, che come savio aveva l'altierezza giù posta, gli significò, dove andasse.
Esempio: E Bocc. nov. 100. 26. Comechè queste parole fossero tutte coltella al cuor di Griselda, come a colei, che non aveva così potuto por giù l'amore, che ella gli portava, come fatto aveva la buona fortuna ec.
Esempio: Petr. canz. 29. 7. Al passar questa valle Piacciavi porre giù l'odio, e lo sdegno.
Definiz: §. II. Mandar giù, vale Inghiottire. Lat. glutire. Gr. γλύζειν.
Definiz: §. III. E figuratam. vale Tollerare, Comportare, Non voler farne risentimento. Lat. patienter habere, ferre. Gr. ὑπομένειν, ὑποτλῆναι.
Esempio: Boez. Varch. 3. 1. Le cose, che restano a dirsi, sono di maniera, che messe in bocca, e assaggiate così un poco pare, che pungano, e siano aspre alquanto, ma ingoiate, e mandate giù divengono dolci, e soavi.
Definiz: §. IV. Mandar giù, per Rovinare, Desolare. Lat. diruere. Gr. καταβάλλειν.
Definiz: §. V. Torsi giù d'alcuna cosa, vale Desistere, Lasciare di operare quella tal cosa.
Esempio: Ambr. Cof. 5. 7. Perchè subito Ch'intende questa storia, non ci è ordine, Se ne to' giù.