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DAVANZO, che più comunemente scrivesi disgiuntamente D'AVANZO.
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DAVANZO, che più comunemente scrivesi disgiuntamente D'AVANZO.
Definiz: Avverb. che denota sovrabbondanza, e vale Più del dovere, Più del bisogno, Molto, ed anche Pur troppo, e simili. ‒
Esempio: Ross. P. Sveton. 2, 43: Noi abbiamo da fare davanzo, e troppa briga sarebbe la nostra a volere attendere ancora a cotesto.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 13: Io so, e 'ntendo Che tu sei tristo davanzo.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 727: Mettevansi a mangiare in pubblico sopra i terrazzi, e gettavano stiacciate di maiz alla plebe, per far credere che ve ne fosse davanzo.
Esempio: Baldov. Comp. dram. 21: Non mi state a gridare, Ch'i' son davanzo tribolata, e afflitta.
Esempio: Fag. Comm. 1, 134: Ma se voi non volete aver pazienza di sentire ogni cosa! A. Io ho sentito davanzo.