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1) Dizion. 5° Ed. .
DECHINARE e DICHINARE.
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DECHINARE e DICHINARE.
Definiz: Neutr. Aver pendenza o inclinazione, Volgere gradatamente al basso; ma oggi è voce di uso più che altro poetico.
Dal lat. declinare. –
Esempio: Dant. Inf. 28: Lo dolce piano Che da Vercello a Marcabò dichina.
Esempio: E Dant. Purg. 1: Volgiamci indietro, chè di qua dichina Questa pianura a' suoi termini bassi.
Definiz: § I. E per Venire dall'alto al basso, Scendere a poco a poco. –
Esempio: Tass. Gerus. 7, 23: Ma quivi (nella selva) dalle piante orride e spesse Nera e folta così l'ombra dechina, Che più non può raffigurar tra esse L'orme novelle.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Rucell. Or. Cical. III, 1, 136: Nascono [le lingue] rozze, perfezionansi, e poi dalla loro cima dechinano.
Definiz: § III. Detto degli astri, pianeti e simili, Volgere all'orizzonte, al tramonto. –
Esempio: Tass. Gerus. 13, 6: Girò tre volte all'orïente il volto, Tre volte ai regni ove dechina il sole.
Definiz: § IV. Figuratam. e poeticam., detto di notte, giorno, o d'altro periodo di tempo, Volgere al termine del proprio corso. –
Esempio: Dant. Purg. 7: Ma vedi già come dichina il giorno, Ed andar su di notte non si puote; Però è buon pensar di bel soggiorno.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 14: E prima descrive l'ora del tempo, cioè il dichinare del dì, e 'l cominciare della notte.
Esempio: Tass. Gerus. 9, 16: Quando a mezzo del suo corso ascende La notte, onde poi rapida dechina.
Definiz: § V. Pur figuratam., detto dell'età dell'uomo o del bruto, e riferito a vecchiezza o altro termine, vale Avvicinarvisi. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 417: Dichinano.... in vecchiezza.
Esempio: Tass. Gerus. 12, 33: Ma sendo io colà giunto, ove dechina L'etate omai cadente alla vecchiezza,... Nella patria ridurmi ebbi vaghezza.
Esempio: Menz. Pros. 3, 24: Fanno d'invidia molta ir piena l'etade, che al suo occidente dechina (qui in locuz. figur.).
Definiz: § VI. Detto di persona, e riferito a cose morali, e più specialmente a peccato, passione, vizio e simili, vale Lasciarvisi andare, Cadervi. –
Esempio: Collaz. Ab. Isaac volg. 104: Come puote l'uomo uscire e dilungarsi da quella maravigliosa e divina contemplazione, e dichinare ad altra cosa?
Esempio: S. Bern. Lett. F. 153: Quando [l'uomo] dichina alla curiosità del mondo, è allora concupiscenzia d'occhi; ma quando dichina a desiderio di gloria, overo d'onore, è superbia di vita.
Esempio: Cas. Pros. 3, 400: Potrà alcuno forse fare a credere.... che l'altiero animo vostro,... a guisa di nobile uccello a viva preda ammaestrato, in questo atto dichini ad ignobilità.
Definiz: § VII. Per similit., detto di animale. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 512: E queste cotali [aguglie] dechinano ad ignobilità e natura di nibbj.
Definiz: § VIII. E per Indursi, Condiscendere, Piegarsi, e simili, a checchessia, o a far checchessia. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 8: Oh com'egli (il demonio) si tenne lieto, quando egli vide ch'ella (Eva) dichinò a udirlo.
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 12, 48: Ma quando pur dichinassono a onesta domanda, non ci partiremo dal ragionamento, venendo Pistoia con noi insieme alla concordia.
Definiz: § IX. Detto di popolo, stato, istituzione, arte, e simili, vale Venir meno di potenza, di prosperità, di reputazione, di perfezione; Decadere. –
Esempio: Baldin. Vit. Brunell. A. 159: Come egli era addivenuto negli altri luoghi, avvenne quivi (in Roma), che dichinando lo 'mperio, dichinò l'architettura e gli architettori.
Definiz: § X. E per Cadere, Venir giù, scostandosi dalla linea dritta; Deviare. –
Esempio: Marchett. Lucrez. 76: È pur forza al certo Che dechinino alquanto i primi semi.
Definiz: § XI. Att. Piegare, Volgere in basso, Abbassare. –
Esempio: Car. Eneid. 9, 1179: Egli morendo Giacque rovescio, e dechinò la testa, Parte a l'omero destro, e parte al manco.
Esempio: Mont. Iliad. 13, 788: Al cono dell'elmetto irto d'equine Chiome sotto il cimier Pisandro indarno La scure dechinò.
Definiz: § XII. E poeticam., trovasi per Appoggiare, Posare, checchessia, dandogli una tal qual inclinazione. –
Esempio: Car. Eneid. 12, 228: Chi di qua, chi di là preso il suo loco, Piantar le lance, dechinar gli scudi.
Definiz: § XIII. Neutr. pass. dechinarsi Andare gradatamente abbassandosi, Inclinarsi.
Definiz: § XIV. E per Scendere, Scorrere in giù, ed altresì Volgersi in basso; detto di cose naturali. –
Esempio: Dant. Inf. 32: La valle, onde Bisenzio si dichina.
Esempio: Cic. Tusc. 16: Queste due parti (fuoco ed aere) niente hanno che si dichini, e sempre le superiori regioni addomandano.
Definiz: § XV. E per Scender giù da luogo elevato; Discendere: anche figuratam. –
Esempio: Dant. Conv. 249: Dove la filosofia è in atto, si dichina un celestiale pensiero, nel quale si ragiona questa essere più che umana operazione.
Esempio: E Dant. Rim. 192: Quivi, dov'ella parla, si dichina Uno spirto dal ciel, che reca fede, Come l'alto valor ch'ella possiede, È oltre a quel che si conviene a uno.
Definiz: § XVI. Detto di astri, vale Volgere all'occaso. –
Esempio: Sannazz. Arcad. 10: Veggendo che 'l sole era per dechinarsi verso l'occidente,... cominciammo con lento passo a movere soavemente i mansueti greggi.
Definiz: § XVII. Dichinarsi ad una cosa, detto di persona, vale figuratam., Esser tirato a quella, Esservi inclinato. –
Esempio: Bocc. Com. Dant. M. 1, 484: Come la cosa amata sentirà e' costumi e le maniere dell'amante conformi alle sue, incontanente si dichinerà a doverlo così amare, come ella è amata da lui.
Definiz: § XVIII. E riferito a vizio, passione, ed altresì a cose ignobili e basse, vale Abbandonarvisi, Darsi ad esse. –
Esempio: S. Bern. Lett. F. 153: Quando si dichina alle cose carnali, è concupiscenzia di carne.
Esempio: Bocc. Laber. 106: La qual [morte] più tosto chiamar dovevi, avendo riguardo a quello a che l'anima tua s'era dechinata.
Definiz: § XIX. Per Avvilirsi, Perdersi d'animo, Sgomentarsi. –
Esempio: Vill. M. 544: Indurati ne gli affanni e ne' pericoli, non si dichinavano a nulla: ma con fronte dura e pertinace più si mostravano fieri che mai.
Definiz: § XX. E per Umiliarsi, Abbassarsi, ed altresì Sottomettersi, Assoggettarsi. –
Esempio: Vill. G. 2, 18: Non si volle dechinare all'obbedienza della Chiesa; anzi fu pertinace, vivendo mondanamente.
Esempio: Cellin. Vit. 392: A me pareva avere molte gran ragione, e non mi volevo dichinare; perchè pensavo, se io mi fussi dichinato a scrivere umilmente, quelli uomini alla franciosa arebbono detto che io fussi stato peccatore.
Esempio: Cecch. Spirit. 2, 3: Ch'i' non vo' che si vanti questo succido, Ch'i' me li sia dichinato.
Esempio: Dav. Tac. 2, 129: Essendo di lingua troppo libero, e non usato a dichinarsi.
Esempio: Bonc. Serm. 33: Gesù Cristo.... da mensa levatosi, si dechinò a lavare i piedi de' discepoli suoi.