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1) Dizion. 3° Ed. .
DICHINARE, e DECHINARE
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DICHINARE, e DECHINARE.
Definiz: Calare, andare allo 'ngiù, abbassarsi. Lat. declinare.
Esempio: Dant. Purg. 1. Volgiamci indietro, che di qua dichina Questa pianura a' suoi termini bassi.
Esempio: E Dan. Purg. Cant. 7. Ma vedi già, come dichina il giorno.
Esempio: Com. Inf. 2. E prima descrive l'ora del tempo, cioè il dichinare del die, e 'l cominciar della notte.
Esempio: Cr. lib. 9. 60. 3. E quegli son migliori, che dichinano in giovanezza, non in vecchiezza (cioè s'accostano più alla giovinezza, che alla vecchiezza)
Esempio: Cr. 10. 15. 1. E queste cotali dichinano a ignobilità, e natura di nibbj [cioè participano]
Definiz: §. In signif. neutr. pass. Umiliarsi, rinchinarsi, piegare, condiscendere.
Esempio: M. V. 9. 61. Indurati negli affanni, e ne' pericoli non si dichinavano a nulla, ma con fronte dura, e pertinace più si mostravano fieri, che mai.
Esempio: G. V. 6. 15. 2. Non si volle dichinare all'ubbidienza di Santa Chiesa, anzi fu pertinace, vivendo mondanamente.
Esempio: E G. V. appresso. Non volle dichinarsi alla Chiesa.
Esempio: Lab. num. 316. Avendo riguardo a quello, che l'anima tua s'era dichinata (cioè avvilita)
Esempio: Tac. Dav. St. 3. 316. Essendo di lingua troppo libero, e non usato a dichinarsi.