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Dizion. 5° Ed. .
LAMENTANZA
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LAMENTANZA. Definiz: | Sost. femm. Il lamentarsi, Lamento. – |
Esempio: | Fr. Guitt. Rim. 2, 227: S'el si lamenta null'uom di ventura, A gran ragion mi movo a lamentanza. |
Esempio: | Dant. Conv. 179: Non dee l'uomo per maggior amico dimenticare li servizj ricevati dal minore; ma se pur seguire si conviene l'uno e lasciar l'altro, lo migliore è da seguire, con alcuna onesta lamentanza l'altro abbandonando. | Esempio: | Bocc. Decam. 8, 302: Sciocche lamentanze son queste e feminili, e da poca considerazion procedenti. |
Definiz: | § I. E per Rimostranza fatta innanzi a' giudici o altro magistrato; Querela. – | Esempio: | Ceff. Dicer. 31: Voi.... consentiste alle piangevoli lamentanze, le quali, più in celato che in aperto, si studiarono di porgere alla vostra audienza. | Esempio: | Rep. Fir. Lett. Istr. 23, 103: Di lamentanze tu o altri possiate fare, facciamo stima quanto si debba, e non più. |
Esempio: | Varch. Boez. 74: E di vero, onde nascono tante lamentanze e tanti piati in tante corti, se non perchè ec.? | Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 2, 280: Tutta volta rincorati dagli avversarj di Marcello, dierono all'accusa principio, e fecero una lor giustificazione mista tra lamentanze e doglienze. |
Esempio: | Pap. L. Coment. PP. 3, 48: Che cosa racchiudea quella petizione? Lamentanze contro i ministri, e una dinunzia contro una congrega dominatrice e seminatrice di discordia e di scompigli. |
Definiz: | § II. Fare lamentanza, tanto con un compimento, quanto assolutam., vale Lamentarsi, Dolersi, Rammaricarsi, Querelarsi, anche figuratam.; ma oggi è maniera non comune: e Fare lamentanza di una cosa o di una persona, vale Dolersene, Rammaricarsene, Presentare all'autorità formale querela. – | Esempio: | Fr. Iac. Tod. 89: Le virtù ensieme tutte congregate, A Dio sì fanno grande lamentanza. | Esempio: | Cic. Opusc. 110: Ti ricorda quanta maraviglia se ne davano le genti, e quanta lamentanza ne faceano. | Esempio: | Belc. F. Pros. 2, 62: E quando giunse al monasterio. le donne feciono gran lamentanza di quella misera, la quale dava scandalo a tutto il monasterio colle sue parole e atti sconvenevoli. | Esempio: | E Belc. F. Pros. 2, 128: E così amaricato se n'andò a' Signori, e fece lamentanza della villania ch'era stata fatta. |
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