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Dizion. 5° Ed. .
DIECI e, oggi solo poeticam$., DIECE.
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DIECI e, oggi solo poeticam., DIECE. Definiz: | Add. numerale cardinale indeclinabile. Che segue immediatamente al nove, Che contiene nove unità, più una. |
Dal lat. decem. – Esempio: | Brev. Calz. Prat. 13: I rettori e camarlingo.... non ispendano nè spendere possano oltra a soldi diece di denari. | Esempio: | Bocc. Decam. 1, 59: Intendo di raccontare cento novelle o favole,... raccontate in diece giorni da una onesta brigata. | Esempio: | Uff. Cast. Fort. Fir. 16: Ch'e' fossi della terra sieno d'ampiezza in bocca di venti braccia, e cupi dieci. | Esempio: | Tass. Gerus. 4, 63: Fra numero sì grande a me sia dato Diece condur de' tuoi più forti eroi. | Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 2, 10: Altri dicono che.... il suo figliuolo Callia sposò Ipparete ad Alcibiade con dote di dieci talenti. | Esempio: | Dav. Scism. 369: Citò a venire a Roma a giustificarsi.... a pena di scomunica, privazion del regno e di tutti i beni, e d'interdetto, e sino a dieci altri pregiudicj tremendi. | Esempio: | Mont. Iliad. 11, 30: Di bruno acciaro Dieci strisce il cingean (l'usbergo), dodici d'oro, Venti di stagno. |
Definiz: | § I. Usasi altresì in forza d'Add. ordinale, invece di Decimo, come: Il dì dieci, Il volume dieci, La pagina dieci, e simili. |
Definiz: | § II. In senso indeterminato, e con una certa enfasi, usasi per Parecchi, Molti. – | Esempio: | Red. Lett. 1, 63: Non bisogna perdere i sonni; anzi è necessario dormir piuttosto dieci ore di più che un momento di ora di meno. | Esempio: | Giust. Vers. 67: Tenni per àncora D'ogni burrasca, Da dieci o dodici Coccarde in tasca. |
Definiz: | § III. Pure con senso indeterminato, usasi per Pochi. – |
Esempio: | Panant. Paret. 46: Non bisogna esser tirchj, essere avari, Tender con dieci o dodici uccellucci. |
Definiz: | § IV. Adoperasi nel plurale come a modo di Sost., sottinteso di nome espresso antecedentemente nel discorso, che si rileva dal contesto. – |
Esempio: | Dant. Inf. 25: Onde cessar le sue opere biece Sotto la mazza d'Ercole che forse Gliene diè cento, e non sentì le diece (sottintendi mazzate). | Esempio: | Tass. Gerus. 5, 1: Mentre in tal guisa i cavalieri alletta Nell'amor suo I'insidïosa Armida; Nè solo i diece a lei promessi aspetta, Ma di furto menarne altri confida. | Esempio: | E Tass. Gerus. 5, 5: Vuo' che pria facciate al duce spento Successor novo, e di voi cura ci prenda, E tra voi scelga i diece a suo talento. |
Definiz: | § V. In forza di Sost. usato nel numero singolare, vale Il numero o La somma di dieci, Diecina. – |
Esempio: | Dant. Parad. 6: Che gli assegnò sette e cinque per diece. | Esempio: | E Dant. Parad. 27: Gli altri son misurati da questo, Sì come diece da mezzo e da quinto. |
Definiz: | § VI. Usasi pure a denotare Il decimo giorno di un dato mese; ed altresì Il decimo anno del secolo, di cui è parola. – |
Esempio: | Bemb. Rim. 36: Nel mille cinquecento e dieci avea Portato a Marte il ventesimo giorno Febo ec. |
Definiz: | § VII. Le dieci, usasi particolarmente a dinotare La decima ora della prima, oppure della seconda metà del giorno. – |
Esempio: | Giust. Vers. 228: Tutti si trovino al lavoro Di nottetempo là dopo le dieci. |
Definiz: | § VIII. E pure in forza di Sost., per La cifra o figura, sia romana, sia arabica, che rappresenta il Dieci; nel qual senso declinasi popolarmente anche nel numero plurale. – |
Esempio: | Dant. Purg. 33: A darne tempo,... Nel quale un cinquecento diece e cinque Messo di Dio anciderà la fuia. |
Definiz: | § IX. E in locuzione partitiva, vale Dieci persone o cose del numero, od ordine, espressi dal sostantivo che ne dipende; ed usasi pure con senso approssimativo. – | Esempio: | Bocc. Decam. 1, 78: Ed erano radi coloro i corpi de' quali fosser più che da un diece o dodici de' suoi vicini alla chiesa accompagnati. |
Definiz: | § X. E assolutam. per Dieci persone; nel qual senso usasi anche indeterminatamente ora per Molte, e ora, per Poche, persone. – | Esempio: | Cecch. Comm. ined. 55: Rinniego il mondo, se stasera voi Non avete racconto a dieci, come ec. |
Definiz: | § XI. Dieci della libertà, ed anche Dieci della balía, Dieci di libertà e balía, o di libertà e pace, e volgarmente della guerra Dieci della guerra, si disse in Firenze un Magistrato istituito nel 1372, il quale specialmente aveva cura delle cose attinenti alla guerra, e si eleggeva a tempo. – | Esempio: | Dat. Gor. Stor. 140: L'uficio de' Dieci della libertà è di grande importanza, e dassi a uomini di molta scienza, e pratichi. | Esempio: | E Machiav. Leg. Comm. 3, 338: Noi Dieci di libertà e balìa della Repubblica fiorentina, significhiamo ec. | Esempio: | Guicc. Stor. 2, 85: Ma in Firenze dimandando il magistrato dei Dieci, magistrato proposto alle cose della guerra, consiglio di quello fosse da fare, ec. | Esempio: | Varch. Stor. 1, 142: In luogo degli Otto di pratica si rifacesse il magistrato de' signori Dieci di libertà e pace, chiamati i Dieci della balía, e volgarmente della guerra. | Esempio: | E Varch. Stor. 1, 144: Crearono.... i signori Dieci di libertà e pace, i nomi de' quali porremo nel libro che verrà. | Esempio: | Giannott. Op. 1, 35: Ora venendo al magistrato de' Dieci, dico che questo magistrato è molto antico; perchè si vede per le istorie fiorentine, che egli era in essere e governava le faccende di stato insino in quelli tempi che la città guerreggiò, con molto suo pericolo, con duchi di Milano. Non si usava già creare continuamente, ma secondo che i tempi richiedevano: cioè si creava al tempo di guerra; ma al tempo di pace non si creava. | Esempio: | Ammir. Stor. 2, 685: Fu ordinato l'ufizio de' Dieci di libertà, del quale due cittadini fossero de' Grandi, due dell'Arti minori, e sei delle maggiori o scioperati.... E a sua cura fosse la libertà, che non si facessero sette, che la giustizia fosse bene amministrata, e che senza loro non si potesse determinare di far guerra. |
Definiz: | § XII. Consiglio de' Dieci, ed anche assolutam., I Dieci, si disse nella Repubblica di Venezia Un magistrato istituito dopo la congiura del Tiepolo. – |
Esempio: | Bemb. Stor. 1, 39: I signor Diece severamente gli scrissero, che egli senza dimora o escusazione alcuna, il Patriarcato rifiutasse. | Esempio: | E Bemb. Stor. 1, 101: Di quello nondimeno, che il Contarino proposto loro avea, al Consiglio delli Diece per lettere.... significarono. | Esempio: | Giannott. Op. 2, 120: Il
Consiglio de' Dieci,... ancora che sia membro di grandissima importanza, nondimeno è piuttosto annesso che principale. | Esempio: | E Giannott. Op. 2, 122: Fu questo Consiglio de' Dieci, secondo alcuni, creato nella morte di Vitale Micheli, per punire chi machinasse contro la Repubblica.... È signore d'alcune galere.... segnate con queste due lettere C ed X, le quali monstrano quelli navilj essere in podestà de' Capi de' Dieci. | Esempio: | Parut. Perfez. Vit. polit. 1, 397: Il Senato, il Consiglio de' Dieci, il Collegio, che altro sono che veri e proprj magistrati della repubblica degli ottimati? |
Definiz: | § XIII. E per Il magistrato de' Decemviri appresso i Romani. – | Esempio: | Giamb. Oros. 99: Il maiore di detti dieci, appellato Appio Claudio, concedendogli gli altri, solamente continuò a sè lo imperio. |
Definiz: | § XIV. A' dieci di un dato mese, I dieci di un dato mese o Il dieci di un dato mese, Nei dieci, e simili, di un dato mese, usasi, specialmente nelle date, per Nel decimo giorno di quel dato mese. |
Definiz: | § XV. A dieci, posto avverbialm., vale In quantità. – | Esempio: | Bemb. Rim. 124: Quando, forse per dar loco a le stelle, Il sol si parte e 'l nostro cielo imbruna Spargendosi di lor, ch'ad una ad una, A diece, a cento escon fuor chiare e belle. |
Definiz: | § XVI. L'un dieci maggiore, si disse a significare Dieci volte più, A dieci doppj. – |
Esempio: | Cellin. Vit. 207: Questo cavallo mi par pure maggior cosa l'un dieci, che non è il fare una testolina. |
Definiz: | § XVII. Per dieci, coi verbi Fare per dieci, Lavorare per dieci, Parlare per dieci, Mangiare per dieci, e via discorrendo, dicesi in modo popolare per Moltissimo, Assaissimo, Quanto farebbero o potrebbero fare dieci persone. – |
Esempio: | Panant. Poet. Teatr. 28: Insomma dicon, mentre io fo per dieci, Che non so dar più nè in tinche nè in ceci. |
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