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FINESTRA, e talora anche, ma oggi solamente in poesia, FENESTRA.
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FINESTRA, e talora anche, ma oggi solamente in poesia, FENESTRA.
Definiz: Sost. femm. Apertura che si fa nelle pareti esterne degli edifizj, a una certa altezza dal pavimento, e che serve a dar luce ed aria all'interno di essi; ed altresì, parlandosi specialmente di quelle delle abitazioni, per affacciarvisi.
Dal lat. fenestra. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 480: Sia la finestra ingraticolata di ferro o di legno.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 153: La persona fugge le cagioni e l'opportunitadi de' peccati, come sono le male usanze, i luoghi disonesti, lo stare a piazza, alli usci, alle finestre.
Esempio: Uff. Cast. Fort. Fir. 12: Nella camera verde sonvi una lettiera, una arciscrannetta allato all'uscio;... èvi due uscia ad una finestra.
Esempio: Petr. Rim. 228: Standomi un giorno solo alla finestra,... Una fera m'apparve.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 129: Trovata una antennetta, alla finestra dalla giovane insegnatagli l'appoggiò, e per quella assai leggiermente se ne salì.
Esempio: Martin. F. Tratt. Archit. 271: E similmente le finestre [della torre],... ferrate con due grate distanti fra sè piedi 2.
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 31: La pittura dev'esser vista da una sola finestra, come appare per cagione de' corpi così fatti.
Esempio: Ar. Orl. fur. 4, 4: E vede l'oste e tutta la famiglia, E chi a finestre e chi fuor ne la via.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 2, 8: Intorno all'ampie fenestre seconde I segni splendon del zodiaco in oro.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 241: I vani delle finestre ne' tempj è di bisogno che sieno piccoli ed alti.
Esempio: Leopard. Poes. 112: Vaghe stelle dell'Orsa, io non credea Tornare ancor per uso a contemplarvi,... E ragionar con voi dalle finestre Di questo albergo, ec.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 13, 85: Il quale [campanile] è largo, una delle facce, piedi trentacinque;... ed alto, da terra fino alla cornice, dove sono le finestre delle campane, piedi cento sessanta.
Definiz: § II. In locuz. figur. ed altresì figuratam. –
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. 38: Questi cinque sensi.... sono le finestre, onde la morte entra sovente all'anima.
Esempio: Dant. Conv. 221: Conciossiacosachè sei passioni siano propie dell'anima umana,... cioè grazia, zelo, misericordia, invidia, amore e vergogna; di nulla di queste puote l'anima essere passionata, che alla finestra degli occhi non vegna la sembianza, se, per grande virtù, dentro non si chiude.
Esempio: Petr. Rim. 2, 131: Vergine pura,... Per te il tuo Figlio e quel del sommo Padre, O fenestra del ciel lucente, altera, Venne a salvarne in su gli estremi giorni.
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 12: L'occhio, che si dice finestra dell'anima, è la principale via, donde il comune senso può più copiosa e magnificamente considerare le infinite opere di natura.
Definiz: § III. Pur figuratam., e con relazione ad Uscio, usato familiarmente a denotare Modo appena sufficiente per conseguire un intento. –
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 144: O questo capitulo sarà accettato, o no; se sarà accettato, si aprirà al duca una finestra da uscirsi di questi capituli a sua posta; e se non fia accettato, se 3, aprirà uno uscio.
Definiz: § IV. E pur figuratam. e poeticam., per Occhio. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 71: Muri eran d'alabastro, e tetto d'oro, D'avorio uscio e fenestre di zaffiro, Onde 'l primo sospiro Mi giunse al cor.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 89: Oh belle, ed alte, e lucide fenestre, Onde colei, che molta gente attrista, Trovò la via d'entrare in sì bel corpo!
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 386: Il Petrarca gli occhi della sua Laura descrivendo e la vaga fabbrica della sua persona, la fa avere le finestre di zaffiro, che sono gli occhi turchini, all'usanza di Francia.
Definiz: § V. Per Tutto insieme il pietrame, o marmo, lavorato che circonda il vano della finestra. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 11, 77: Aiutò [il Mosca] fare a Piero di Sobisso.... molti disegni di fabriche, di piante di case, porte, finestre, ed altre cose attenenti a quel mestiero. In sulla cantonata degli Albergotti.... è una finestra fatta col disegno di costui assai bella.
Definiz: § VI. Finestra, dicesi anche il Telaio di legno con l'armatura, la serratura e l'imposte, nel quale si mettono i vetri o i cristalli, e che serve a chiudere la finestra stessa. –
Esempio: Bocc. Decam. 3, 90: E già aveva la finestra aperta e voleva nella camera entrare, quando io destatami, ec.
Esempio: E Bocc. Decam. appr.: Ignuda, come io nacqui, corsi e serra'gli la finestra nel viso.
Esempio: Gell. Capr. Bott. 133: Tu potrai.... difendertene in casa co' fuochi e con le finestre bene impannate.
Esempio: Cellin. Vit. 79: Essendo chiuse le finestre, giudicò il detto signor Orazio che al dirimpetto, drento di quel sole in fra quelle dua finestre, fussi una tavolata di soldati a far gozzoviglia.
Esempio: Vasar. Lett. M. 346: Nella quale [camera] manca di pietra a murare tre finestre grandi,... e fare le finestre di legname, mattonarle, e finire le facciate di pittura.
Esempio: Red. Poes. 245: Qui non si serran le finestre, infino Che sonate non son le due di notte.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 254: Metton la stanga, metton puntelli, corrono a chiuder le finestre.
Definiz: § VII. Finestra riceve varj aggiunti che denotano la forma, gli ornamenti, i guernimenti, la postura, di essa, e che si dichiarano ai loro luoghi. –
Esempio: Uff. Cast. Fort. Fir. 29: Item, che a tutte le bocche delle fogne si facciano finestre ferrate.
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 124: E abbi un tuo studietto,... e che abbi sola una finestra impannata; alla quale finestra metterai il tuo desco sì come da scrivere, in forma che la finestra ti batta sopra il capo.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 8, 33: Per campo [del quadro] vi è un casamento, dove egli ha finto una finestra impannata che fa lume alla stanza.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 9, 228: Nel fare le due finestre inginocchiate, le quali rispondono in sulla strada, uscì Giuliano del modo suo ordinario.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 11, 21: Nell'ultima parte da basso, che è intorno alle finestre inginocchiate ed alla porta, è [dipinta] Lia in una nicchia.
Esempio: Baldin. Decenn. 5, 31: Tirava poi da i lati come due ali,... e colle stesse finestre terrene ferrate.
Esempio: Fag. Comm. 6, 283: Ogni sera verrò su quel l'ora a una finestra ferrata, che in esso [orto] risponde.
Esempio: E Fag. Comm. 6, 298: Io scenderò per una scala a chiocciola in una camera terrena, che ha una finestra inginocchiata.
Definiz: § VIII. Finestra di vetro, si usò più specialmente a significare Finestra coi vetri colorati. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 180: Ma i moderni che in molto maggior copia hanno avuto le fornaci de' vetri, hanno fatto le finestre di vetro, di occhi, e di piastre, a similitudine ec.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. appr.: E talmente si è assottigliato l'ingegno in ciò, che e' si vede oggi condotta quest'arte delle finestre di vetro a quella perfezione, che ec.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 35: Ed al medesimo piano, cioè sopra il Capitolo, era una stanza grande, dove stavano que' Padri a fare le finestre di vetro, con i fornegli ed altri commodi che a cotale esercizio erano necessarj.
Esempio: E Vasar. Lett. M. 346: Nel piano delle stanze di sotto manca allo scrittoio della camera del signor Giovanni il metterlo tutto d'oro, e farvi i suoi armarj, deschi, e altre appartenenze, con la finestra di vetro, e farlo ec.
Definiz: § IX. Finestra sul tetto, o, come anche si disse, sopra tetto finestra sopra il tetto, vale Abbaino. –
Esempio: Grazz. Comm. 83: La casa vostra non ha finestre sopra tetto.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 1, 1: Finestra sopra tetto, la quale si fa con una certa alzata di muro coperto per dar lume a stanze, le quali per altro modo non lo possono avere, ed anche per uscire sopra i medesimi tetti. Questo è quadrilungo sì in pianta come in fronte, formando i lati un triangolo acuto.
Esempio: Papin. Lez. Burch. 71: Per dar lume alle stanze a tetto delle case, che per altro modo aver non lo possono, oltre al farsi sopra il tetto una finestra quadrilunga sì in pianta come in fronte co' lati formanti un triangolo acuto, che abbaino s'appella, si mette ancora, ec.
Definiz: § X. Figuratam., Finestra sopra tetto, si disse a Quello che da' tuoi maggiori t'è dato in compagnia per tenerti a segno, osservando le tue azioni. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 557: Perchè ogn'uom disprezza I lor comandamenti, confidandosi Nelle finestre ch'egli han sopra il tetto. (È una Regina d'Israelle, che si lagna della soverchia autorità che si arrogano i Profeti.)
Definiz: § XI. Ed altresì per Atto di prepotenza, soverchieria, sopruso, e simili. –
Esempio: Baldin. Decenn. 5, 103: Ed essendo un giorno, non so quale di essi fratelli stato motteggiato da Annibale Caracci,... era toccato allo stesso Annibale a portarne a casa rotta la testa; onde rimasero fra loro tanto turbati gli umori, che da quel tempo incominciarono i Procaccini a nausear la patria, ed a meditare di portarsi in altro luogo, ove non toccasse loro ad avere, come dir si suole, finestra sopra tetto.
Definiz: § XII. Finestra a tetto, chiamasi Quella che rimane appunto appunto sotto il tetto dell'edifizio.
Definiz: § XIII. Per Rottura fatta con strumenti da guerra nelle mura d'una città, d'una torre, e simili. –
Esempio: Lanc. Comp. Eneid. 182: Ma Pirro con uno forte montone fatta una finestra, entra dentro e taglia quelli che truova.
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 12: E dentro [la gran porta] fatto v'ha tanta finestra, Che ben vedere e veduto esser puote Dai visi impressi di color di morte.
Esempio: Car. Eneid. 2, 785: Tanto (della porta) al fin ne recide, che nel mezzo V'apre un'ampia finestra.
Definiz: § XIV. Per similit., Qualsivoglia apertura fatta in alcun recipiente per dar l'uscita a' vapori, fumo, fiamma ec. –
Esempio: Biring. Pirotecn. 380: Ho segnate le finestre, o vogliam dire li esalatori di fiamme.
Definiz: § XV. E per semplicemente Foro. –
Esempio: Vinc. Tratt. Pitt. 229: Se tu riguarderai un uomo che sia distante da te una balestrata, e porratti la finestra di una piccola gucchia (agucchia) appresso all'occhio, potrai vedere per quella molti uomini mandare le loro similitudini all'occhio, e in un medesimo tempo tutte capiranno in detta finestra.
Definiz: § XVI. Per Taglio grande, Squarcio, ed altresì Ferita; ma è proprio più che altro della poesia. –
Esempio: Fav. Esop. M. 60: Percosselo della sanna nel petto, e fecegli una gran finestra per traverso.
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 120: Col petto, col grifo e colle zanne Fa, dovunque si volge, ampie finestre.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 30, 57: Gli caccia sotto [al braccio] la spada pungente, E gli fa ne la maglia ampla finestra, Che sotto difendea l'ascella destra.
Definiz: § XVII. Figuratam. e poeticam.
Esempio: Dant. Inf. 13: L'arpie pascendo poi delle sue foglie, Fanno dolore, ed al dolor finestra.
Definiz: § XVIII. Finestra, è anche nome dato dagli anatomici a Ciascuna delle due piccole aperture che sono nell'orecchio medio, e precisamente nella cassa del timpano: Finestra ovale chiamasi quella che conduce al vestibolo, e l'altra che conduce alla chiocciola chiamasi Finestra rotonda. –
Esempio: Bart. D. Suon. 264: Ella (l'ancudine) è con la maggior parte di sè immersa dentro la cavità che i Notomisti han chiamata Finestra o forame ovale, percioch'è bistonda, e mette dentro il primo giro del laberinto.
Esempio: E Bart. D. Suon. appr.: Al premere un pocolino con uno stilo la membrana esteriore del timpano, di rimpetto al muscolo interiore, ne seguì quel che avviene delle parti concatenate, alzarsi il martello e l'ancudine, e lor venir dietro forse la metà della staffa fuori della finestra ovale.
Esempio: E Bart. D. Suon. 265: Tolta via dal suo luogo la membrana del timpano coll'anello dell'osso che la tien tesa,... siegue a vedersi la cavità che dicemmo, nella quale appariscono la finestra ovale e la ritonda, così dette, perchè cosi son figurate.
Definiz: § XIX. Entrare in un luogo per la finestra, od Uscire d'un luogo per la finestra, vale figuratam. Entrarci con difficoltà o anche in modo furtivo, od Uscirne a forza. –
Esempio: Bus. Lett. 97: E ragionando un dì a Venezia il conte Guido col Bartolino e meco, discorrendo le cose di Firenze, disse: In fatti e' vi sarà difficile avere a entrare per le finestre, essendo usciti per l'uscio. Soggiunse il Bartolino: Noi uscimmo per la finestra, e ci tocca a entrare per l'uscio; ma voi usciste bene di Modana per l'uscio, e vi toccherà a entrare per le finestre.
Definiz: § XX. Entrare per le finestre o Passare per le finestre, ed anche più compiutamente Passare per le finestre e non per l'uscio, vale figuratam. Arrivare a checchessia per via indiretta, con modo non debito. –
Esempio: Varch. Stor. 1, 142: Per ischiuderne tutti quelli a cui i Medici avessono lo stato per grazia conceduto (il che da loro si chiamava cavarne quelli i quali non per l'uscio, ma per le finestre entrati nel Consiglio fussero), proibirono che a nessuno di coloro.... fusse lecito e conceduto l'andarvi.
Esempio: Bus. Lett. 109: Il primo che ebbe mai uffizj fu Giovanni,... il quale entrò per le finestre, come si dice, allo stato.
Definiz: § XXI. Fare entrare in una casa per le finestre, Mettere, e simili, in una casa per le finestre, riferito a ragazza da maritarsi e collocarsi nella casa del marito, vale Maritarla senza il pieno consenso del padre dello sposo. –
Esempio: Fag. Comm. 6, 318: Ma prima dal medesimo voglio averne la parola; perchè non ti vo' metter in una casa per le finestre.
Definiz: § XXII. Fare una finestra sul tetto ad alcuno, usasi pur figuratam. in senso più particolare, per Prevenire alcuno con astuzia, e mentre egli non se l'aspetta, nel fare una data cosa, in guisa ch'e' ne riceva danno, scorno, beffe; Fargli un sopruso, e simili. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 31: Mi assalgono, e poi dicon ch'io gli sfido, Che fo loro sul tetto una finestra, E che vado a por l'uova nel lor nido.
Esempio: E Panant. Poet. Teatr. 45: C'è il nostro poeta bello e buono,... Ed io, mancando al debito rispetto, Una finestra gli ho da far sul tetto?
Definiz: § XXIII. È meglio cadere, o cascare, dalle finestre che dal tetto. –
V. Cadere, § LXV; e Cascare, § XLIX.
Definiz: § XXIV. Mettere il culo alla finestra. –
V. Culo, § XV.
Definiz: § XXV. O mangiar questa minestra, o saltar quella finestra. –
V. Minestra.
Definiz: § XXVI. Porsi in finestra col tappeto, vale figuratam. Volersi distinguere sopra gli altri, Porsi in vista, e simili. –
Esempio: Fag. Rim. 2, 369: Chi molto in somma sa, sa star quieto, Sa qual gran vizio sia la presunzione, E quel porsi in finestra col tappeto.
Definiz: § XXVII. Serrarsi le finestre, maniera scherzevole denotante l'indebolirsi della vista, specialmente per cagion dell'età. –
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 3, 1: Nè vo' far buio affatto della vista, Ch'è in sul serrare omai delle finestre, Con questo tanto por nero 'n sul bianco, Con una penna in man.
Esempio: Fag. Comm. 5, 267: Soscriva ella signor padre dunque. A. Io e? Orsù, bisogna trovar le barelle; ah quando le finestre si cominciano a serrare, è segno ch'e' si fa buio.
Definiz: § XXVIII. Stare alla finestra col tappeto, vale figuratam. Starsi con agio e sicurezza, aspettando l'esito di checchessia; ed altresì Stare a vedere quel che altri faccia, senza prendervi parte. –
Esempio: Panciat. Scritt. var. 248: Non c'è al mondo più bello stare che qui in Roma, quando uno si contenta di godere un ozio letterato; e, lontano da ogni ambizione, si mette in capo di volere stare alla finestra col tappeto, e d'esser semplice spettatore di queste belle commedie.
Definiz: § XXIX. Aria di finestra, colpo di balestra. –
V. Balestra, § IV.
Definiz: § XXX. Chi non l'ha all'uscio, l'ha alla finestra, sottintendendovi la parola Croce; e vale, Nessuno è esente da dolori, tribolazioni, e simili.
Definiz: § XXXI. Dio serra una finestra ed apre un uscio; è maniera proverbiale, usata a significare che la Provvidenza quando pare che ci neghi un bene o una grazia, ci compensa con beni o grazie maggiori.