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Dizion. 4° Ed. .
RAMINGO.
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RAMINGO.
Definiz: | Aggiunto, che propriamente si dà agli uccelli di rapina, che si pigliano giovani fuor del nidio. Lat.
ramarius, Cresc. lat. |
Esempio: | Cr. 10. 3. 1. Quello, ch'è tratto del nidio, è migliore, e quasi mai dal signor
non fugge, e questo si chiama nidiace, ovvero che di nidio uscito, di ramo in ramo va seguitando la madre, e si chiama
ramingo. |
Esempio: | E Cr. cap. 4. 1. Nudrisconsi i nidiaci, e' raminghi di buoni
uccelli, e di buone carni. |
Definiz: | §. Per similit. si dice di Chi va per lo mondo errando. Lat. vagus, profugus.
Gr. ἀλήτης,
φυγάς. |
Esempio: | Petr. cap. 9. Ov'è 'l gran Mitridate, quell'eterno Nemico de' Roman, che sì
ramingo Fuggì dinanzi a lor la state, e 'l verno? |
Esempio: | Fir. Luc. 4. 3. Perchè stai tu così ramingo nella strada? e che vuol dire, che tu
non entri in casa alla libera? (quì vale: fuggiasco) |
Esempio: | Tac. Dav. ann. 4. 85. Gracco ec. quivi tra sbanditi, e rusticani allevato andò
ramingo per l'Affrica. |
Esempio: | Malm. 2. 22. Disse, veduto avendo a un fiasco il fondo, Volersene ramingo andar pel
mondo. |
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