Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 1° Ed. .
CARDO
Apri Voce completa

pag.157


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
» CARDO
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
CARDO.
Definiz: erba spinosa di più maniere. Lat. carduus.
Esempio: Lab. num. 26. Ortíca, e tríboli, e cardi, e simili cose.
Esempio: Pallad. Del mese di Marzo si semina il cardo, desidera terra letaminata, e sóffice.
Definiz: E questo si ricorica, e, divenuto tenero, e bianco, si mangia, e chiamasi anche cardone, e cosi si ricorica la pianta del carciofo, che è una spezie di cardo, che fa una boccia, a guisa di pina, il cui midollo è buono a mangiare, e, la pianta ricoricata, si chiama gobbo. Lat. carduus altilis.
Definiz: E 'l fiore di questo è buono a rappigliare il latte per farne cacio, e chiamasi presume presame, o presura. L. coagulum.
Definiz: Ed haccene anche una spezie, che fa nella cima una pannocchia spinosa, con la quale si cava fuori il pelo a' panni, che si chiama CARDARE, o Dare il cardo. Da alcuni è detto in lat. pecten. I Greci lo chiamarono στροβεύς. Onde il
Esempio: Ber. rim. Io non dico de' cardi da cardare.
Definiz: E da questo CARDO è nato il proverbio, Dare il cardo, che è dir male aspramente d'uno, tolta la metaf. dal graffiar, che fa 'l cardo, che sollieva il pelo.
Definiz: E CARDO si dice anche a quello strumento, con punte di ferro a uncini, col quale si scardassa la lana.