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CARDO.
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CARDO.
Definiz: Erba spinosa di più maniere. Lat. carduus. Gr. σκόλυμος.
Esempio: Lab. 26. Ortiche, e triboli, e cardi, e simili cose mi parea trovare.
Esempio: Pallad. Del mese di Marzo si semina il cardo, desidera terra letaminata, e soffice.
Definiz: §. I. Questo si ricorica, e divenuto tenero, e bianco si mangia, e chiamasi anche Cardone, e il suo fiore è buono a rappigliare il latte per farne cacio, e chiamasi Presame, o Presura. Lat. coagulum. Gr. πητύα.
Definiz: §. II. Haccene anche una spezie, che fa nella cima una pannocchia spinosa, colla quale si cava fuori il pelo a' panni, il che si chiama Cardare, o Dare il cardo; da alcuni è detto in Lat. pecten. Gr. στροβεύς.
Esempio: Bern. rim. Io non dico de' cardi da cardare.
Esempio: Cant. Carn. 284. Molti vanno a Ferrara, o a Benevento Per aver cardi duri, Ma questi fatti quì per ognun cento Son più forti, e sicuri; Colgonsi più maturi, Però fanno al cardar più forte, prova.
Definiz: §. III. Da questo Cardo, è il proverb. Dare il cardo, o Cardare, che vale Dir male aspramente d'alcuno; tolta la metaf. dal graffiar, che fa 'l cardo, che sollieva il pelo. Lat. famam alicuius proscindere. Gr. στροβεῖν.
Esempio: Varch. Ercol. 55. Così darli il cardo, il mattone, e la suzzacchera, massimamente quando segli nuoce.
Esempio: Cant. Carn. 284. Or per l'invidia, e pessimi rancori Si dan cardi arrabbiati.
Esempio: Tac. Dav. stor. 3. 325. Altri dicevano, che questo cardo gli era dato per compiacer Muciano.
Definiz: §. IV. Cardo, si dice anche a quello Strumento con punte di ferro a uncini, col quale si carda la lana. Lat. pecten. Gr. κτείς.
Esempio: Morg. 27. 248. E' parea più rubizzo, e più gagliardo ec. Come se fosse la notte col cardo Renduto il pelo alla sua giovinezza.
Esempio: Cant. Carn. 284. I nostri cardi son mordaci, e vivi Da pelare ogni lana.