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1) Dizion. 3° Ed. .
FACCENDA
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FACCENDA.
Definiz: Cosa da farsi, affare. Latin. negocium.
Esempio: Boc. Introd. num. 25. Per la qual cosa essi, ec. di niuna lor cosa, e faccenda curavano.
Esempio: E Bocc. Nov. 73. 9. Lasciata ogn'altra sua faccenda, quasi correndo n'andò a costoro.
Esempio: Cron. Morell. Or come che questa paia loda di picciola faccenda (cioè di piccola valentería)
Definiz: §. Mettere in faccenda, e Dar faccenda: Dar da fare.
Esempio: Boc. Nov. 15. 5. Mise la vecchia in faccenda per tutto il giorno.
Esempio: Agn. Pand. Se a uno, o più sarà data faccenda, alla quale egli sia inutile, e disadatto.
Definiz: §. Far faccende: Aver che fare, operare assai.
Esempio: Bern. Orl. 1. 16. 20. Ma quei due Cavalier senza paura Fanno faccende, e non dicon parole.
Esempio: E Ber. Orl. 3. 7. 13. E per incanto gran faccende fanno, Ch'ogni disegno, ec.
Definiz: §. Huomo da faccenda, Persona da faccenda, o simili da faccenda: vale Valente, atto a far faccende.
Esempio: Stor. Europ. Oltre a questo, conoscendolo da faccende, e nella milizia massimamente, ec. gli dette per donna una sua figliuola, che aveva, detta Lucarda.
Definiz: §. Ser faccenda: dicesi ad Huomo, che volentieri s'intriga in ogni cosa. Lat. ardelio.
Definiz: §. Dio mi guardi da chi non ha, se non una faccenda; detto proverbiale: perchè quel tale mai non parla d'altro, e sempre con essa importuna altrui.