Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
INCHINO
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INCHINO.
Definiz: Sost. masc. Atto di riverenza, che si fa piegando in avanti il capo e alcun poco la persona, e le donne altresì le ginocchia. –
Esempio: Stor. Aiolf. 1, 25: E giunti dinanzi al re, gl'insegnavano (ad Aiolfo) fare lo 'nchino, e tre volte salutò el re.
Esempio: Bellinc. Son. 2, 133: E' non fa tanti inchini un cameriere.
Esempio: Franc. Son. 137: Con tante sberrettate e tanti inchini, Che par la dama in un ballo moresco.
Esempio: Bern. Orl. 61, 58: E notte e dì lo servon tutte quante Con riverenzie, inchini e gentilezze.
Esempio: Tass. Rim. 2, 209: Nè stimo quel di fore, Io dico un vago inchino, un dolce sguardo, ec.
Esempio: Dav. Tac. 2, 293: Accattando essi gli scolari, non per insegnare e giovare agli ingegni, ma per uccellare agl'inchini e alle adulazioni.
Esempio: Lipp. Malm. 1, 34: E subito si fan cento accoglienze, Ed ella a lui ne rende mill'inchini.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 424: E spesso move in compassati inchini La leggiadria delle affettate lacche.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 68: Dall'urbane seccature immune, Non ebbe inchini o visite importune.
Esempio: E Fiacch. Fav. 2, 91: E arrecatosi in bella positura, Un inchin sorridendo assai gentile Le fece (lo scimmiotto alla lepre), ed un saluto in scelto stile (qui per similit.).
Esempio: Pindem. Poes. 407: A suon di corno Guidanmi, e lascian, dopo molti inchini, Nel sen d'un gabinetto ancor più adorno.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 21: Il Tasso cadde in man degli assassini; Ma quegli quando seppero chi era, Gli si messero a far dugento inchini, E gli dettero poi la buona sera.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 211: Non vedete infatti, quanti e quanti Svenevoli attillati milordini Alla madre di lei si fanno avanti Con mille smorfie e lezïosi inchini?
Esempio: Manz. Prom. Spos. 24: Costringendo a forza d'inchini e di rispetto gioviale, anche i più burberi e sdegnosi, a fargli un sorriso, ec.
Definiz: § I. Figuratam. –
Esempio: Cecch. Dot. 2, 4: I' starei fresco, poter aver tremila ducati a bocca baciata, ed acconsentir che tu togliessi moglie con un inchino.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 2, 184: Ma fatto pressa Da noi... promisse (di comporre una commedia), E si provò. Ma buona notte! all'ultimo Gettato via la penna e' fogli, fece Uno inchino alle Muse, e ci licenzia.
Definiz: § II. Scherzevolmente prendesi per Abbassamento del capo, cagionato da sonno. –
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 213: Ora ascoltate, Ma non dormite, perch'un solo inchino D'un che s'assonni, e nulla nulla anfani, La barca ci scodella In bocca a una balena o un delfino.
Definiz: § III. Trovasi per Inclinazione, Disposizione naturale. –
Esempio: Caran. Erodian. Stor. 79 t.: Voi sapete come da principio sia stata l'elezione del viver mio, e l'inchino de' miei costumi ad esser benigno.
Definiz: § IV. Fare un inchino, o inchini, o simili, prendesi figuratam., massime nello stile epistolare, per Riverire, Ossequiare. –
Esempio: Car. Lett. ined. 1, 28: A la signora donna Diana, senz'altro dirle per ora, farete un inchino da lontano in vece mia.
Esempio: Red. Lett. 1, 129: La clemenza di Vostra Maestà gradisca, come umilmente la supplico, questo mio buon desiderio, e questi miei divotissimi sentimenti; e le fo profondissimo inchino.
Definiz: § V. Far l'inchino ad alcuno, o Far un inchino di cerimonie, ad alcuno, si disse per Fargli personalmente atto di ossequio. –
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 4, 3: A quel messer Equilio lo desio Far l'inchino, Per quella cortesia (me ne ricordo) Ch'allor mi fe', quand'io ec.
Esempio: Pallav. Vit. Aless. 1, 218: Fuor di questo caso riputar egli d'esserle meno inutile servitore, rimanendo nelle sue camere, o ad operare in servigio del Papa, o a pregare Iddio per la sua felicità, che se avesse consumato quel tempo in ozio per farle un inchino di cerimonie.