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1) Dizion. 5° Ed. .
GRINZA.
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GRINZA.
Definiz: Sost. femm. Ruga profonda nel corpo dell'uomo e specialmente nella faccia, che proviene più spesso da vecchiezza. –
Esempio: Med. L. Canz. ball. 19: Tante grinze ha nelle gote, Quante stelle sono in cielo.
Esempio: Domen. Plin. 955: Il grasso del cigno purga benissimo il viso, e manda via le grinze.
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 98: Fassi ancora della mirra un olio per spegnere le cicatrici delle ferite e per appianare le grinze della faccia.... Fanno oltre a ciò con la mirra le donne uno altro bel rimedio per le grinze del volto.
Esempio: E Mattiol. Disc. appr.: E così continuando otto giorni, conservano la faccia senza grinze, ancora che s'invecchino.
Esempio: Dav. Tac. 2, 7: Le grinze di Galba movevano riso e fastidio.
Esempio: Baldin. Art. Int. 96: Il volto è pien di grinze, e tutto [il ritratto] è tirato d'un gusto sì perfetto, che è tenuto il più bel lavoro che facesse in quell'età.
Esempio: Ner. I. Pres. Samm. 11, 12: Mirala pure ed amala, se sai, Quella vecchiaccia piena di rottòri, E accenna in dir così colei, che dorme, Nel suo sembiante ver grinza e deforme.
Esempio: Pindem. Poes. 132: Io pur vedea di Lalage sul volto La tacita spuntar grinza nemica.
Esempio: Capp. Pens. Educ. 315: Lo specchio dell'arte si vuole ci renda tutte le grinze dei nostri volti (qui in locuz. figur.).
Definiz: § I. E per Increspatura o Corrugamento della pelle, dipendente da contrazione dei muscoli. –
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 312: Onde più corte son le suo' palpebre, Che manco grinze fan quando l'aopre.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 150: Il tuo viso.... fa le grinze, e aggrotta le ciglia.
Esempio: Car. Dicer. 25: Quanto alla corrispondenza che tiene [il naso] con gli affetti dell'animo, come l'allegrezza si conosce nella sua spiegatura; la maninconia apparisce nelle sue grinze, ec.
Definiz: § II. Grinza, dicesi anche per Piegatura di panno, veste, abito, carta, e simili, per non essere esso bene disteso, o per essere sgualcito. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 155: Si bagnano [i fogli] spruzzandovi dentro per tutto acqua fresca; e così molli si tirano, acciò nel seccarsi vengano a distendere il molle delle grinze.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 84: Procurando nell'empierlo (il vaso), che le grinze e crespe della vescica vengano tutte piene.
Definiz: § III. E per Piega fatta ad arte in qualsivoglia sorta di vestimento. –
Esempio: Nell. Iac. Mogl. 2, 6: Foss'egli almeno un giovanotto d'armi, un capitano di dragoni, pur pure direi; ma un barbogio, col suo ferraiolino e collare a grinze, farmi da bravo.
Definiz: § IV. Cavare il corpo, la pancia, la pelle, le budella, di grinze, dicesi proverbialmente per Mangiare assai, Mangiare tanto, che il corpo, la pelle ec. ne siano gonfj, Mangiare a strippapelle. E nello stesso senso dicesi pure Disfare al corpo le grinze. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 19, 127: E dice, corpo mio, fatti capanna, Ch'io t'ho a disfar le grinze a questo tratto.
Esempio: Allor. A. Cap. 245: La Puglia e la Calavria udito ho dire, Che son paesi da farvi la pancia Cavar di grinze; e quivi si vuol ire.
Esempio: Lipp. Malm. 5, 58: Qui c'è del bestiame; Sicchè quando crediamo di trar minze, Il corpo forse caverem di grinze.
Esempio: Not. Malm. 1, 430: Cavare il corpo di grinze, è Mangiare assai; che in questa maniera gonfiando il ventre, si levano le grinze al corpo.
Esempio: Ner. I. Pres. Samm. 12, 19: Già scuoton le briglie Eto e Piroo, Che di grinze han cavato le budella.
Esempio: Fag. Comm. 2, 63: S'e' mi riusce di non pagare.... e cavare il corpo di grinze,... potrò dire d'esser saltato in piè come i gatti.
Esempio: E Rim. 3, 368: In questo che cavavasi la pelle Di grinze, si cangiò il teatro in sala.
Definiz: § V. Non fare una grinza, dicesi propriamente di abito, veste, e simili che si adatti bene alla persona, senza far pieghe; e figuratam., di ragionamento, o di conto, che sia esattissimo, per l'appunto.