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1) Dizion. 5° Ed. .
FAMA.
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FAMA.
Definiz: Sost. femm. Grande e costante divulgamento di bene o di male; Voce, Notizia, universalmente diffusa, intorno a cose o fatti per lo più di molto rilievo.
Dal lat. fama. –
Esempio: Dant. Inf. 15: Vecchia fama nel mondo li chiama orbi.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 198: Sì come chiarissima fama quasi per tutto il mondo suona.
Esempio: But. Comm. Dant.: Ed è fama, secondochè si piglia in bene, chiara notizia con loda.
Esempio: Car. Eneid. 4, 264: Ella si fece Moglie chiamar d'Enea: con questo nome Ricoverse il suo fallo; e di ciò tosto Per le terre di Libia andò la fama.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 33: Concluso ciò, fama ne vola, e grande Per le lingue degli uomini si spande.
Esempio: Adim. A. Pind. 165: E in vero la fama non è altro che una voce moltiplicata a guisa d'eco, che radoppia il suono per le bocche de gli uomini.
Esempio: Casott. Mem. Impr. 55: Non dubitarono di far menzione della fama, che correva, che la Tavola, in cui era dipinta l'Immagine di Maria,... fosse opera di S. Luca.
Definiz: § I. Poeticam. viene personificata in un ente immaginario. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 95: Sicchè più tosto che ritrovi il calle La Fama d'avvisar, gli abbia alle spalle.
Esempio: Car. Eneid. 4, 265: E questa Fama un mal, di cui null'altro È più veloce; e come va, più cresce, E maggior forza acquista. È da principio Picciola e debil cosa, e non s'arrischia Di palesarsi; poi di mano in mano Si discopre e s'avanza, e sopra terra Sen va movendo e sormontando a l'aura Tanto, che 'l capo infra le nubi asconde.
Definiz: § II. E per La immagine allegorica di essa, dipinta o scolpita. –
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 273: Si sculpiranno di basso rilievo statue, come sono quelle dee allegre, la Vittoria, la Gloria, la Fama, la Abbondanzia, e simili.
Esempio: Borgh. R. Rip. 70: La Fama coll'ali, che suona la tromba, per manifestare il miracolo.
Esempio: Giunt. Eseq. Buonarr. 47: Una Fama che parea che volasse,... con una tromba che riusciva in tre bocche.
Esempio: Zanott. G. P. Stor. Accad. 1, 238: Egli pinse la Fama.... per l'esequie del Cignani suo maestro.
Definiz: § III. E semplicemente per Voce che corra in pubblico intorno a qualche fatto o a qualche persona; Novella di checchessia. –
Esempio: Liv. Dec. 1, 252: Non trovando quivi i nemici, seguitando le traccie e la fama, gl'incontrarono allo scendere ch'elli faceano delle montagne di Tuscolo.
Esempio: E Liv. Dec. 1, 302: Se voi credete che la fama della guerra sia vana ed infinta,... mandatevi alcuni ad ispiare il fatto.
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 579: I signori che sono nell'altezza della dignità, eziandio una fama d'uno leggiero messo li conturba.
Esempio: Vill. M. 285: Il divolgamento di questa fama non si trovò ch'avesse fondamento di trattato fatto per lo 'mperadore.
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 287: Figliuola mia, che fama è questa che è venuta agli orecchi miei di te, e l'animo mio ha tutto contristato?
Esempio: Senec. Declam. 181: La fama era quasi pubblica, che disonestamente usava colla sua nuora.
Esempio: Dav. Tac. 1, 171: Tacfarinata adunque sparge fama che i Romani da altre nazioni erano tartassati.
Esempio: Niccol. Strozz. 1, 5: Dite: la fama il duca Come estinto racconta?
Definiz: § IV. E per Celebrità grande, riferito a persona, famiglia, popolo, e simili; Grande rinomanza, per meriti universalmente riconosciuti. –
Esempio: Dant. Inf. 2: Di cui la fama ancor nel mondo dura.
Esempio: E Dant. Inf. 15: E letterati grandi e di gran fama.
Esempio: E Dant. Purg. 8: La fama che la vostra casa onora, Grida i signori e grida la contrada, Sì che ec.
Esempio: E Dant. Parad. 6: E Deci e Fabi Ebber la fama, che volentier mirro.
Esempio: Barber. Docum. Am. 162: Ma la sua laude no gli accresce fama.
Esempio: Petr. Rim. 1, 294: Quella (Laura) ch'a tutto 'l mondo fama tolle.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 312: Qual donna attende a glorïosa fama.... Miri fiso negli occhi a quella mia Nemica.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 183: Per virtù molto più che per nobiltà di sangue chiarissimo, e degno d'eterna fama.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 213: Cominceranno alcune persone a venirti cercando per la gran fama che uscirà di te per tutte le parti di Giudea.
Esempio: Castigl. Corteg. V. 25: Dal favor loro deriva grandissima fama.
Esempio: Ar. Orl. fur. 27, 22: Il picciol drappello, Di chiara fama eternamente degno.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 37, 5: Non fur queste e poch'altre degne sole, Di cui per arme eterna fama vole.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 36: Suoni e risplenda la lor fama antica, Fatta dagli anni omai tacita e nera.
Esempio: E Tass. Gerus. 2, 47: Qual sì disgiunta Terra è dall'Asia,... Vergine glorïosa, ove non giunta Sia la tua fama?
Esempio: E Tass. Gerus. 8, 5: Signor, poi dice, che con l'Oceano Termini la tua fama, e con le stelle, Venirne a te vorrei più lieto messo.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 27: Se alfine uno scrittor si è guadagnata La fama che cercò con tanta pena,... Degli emuli la rabbia si scatena.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 367: Cerco fra l'armi Fama, non oro.
Definiz: § V. E figuratam. e poeticam., detto di persona che dia fama, celebrità a un popolo, a una città, a un tempo, e simili; che più frequentemente dicesi Gloria. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 3, 45: Vedi Leonello, e vedi il primo Duce, Fama de la sua età, l'inclito Borso.
Definiz: § VI. E con più tenue significato, sempre riferito a persona, per Memoria. –
Esempio: Dant. Inf. 3: Fama di loro il mondo esser non lassa.
Esempio: E Dant. Inf. 13: In vece D'alcuna ammenda, tua fama rinfreschi Nel mondo su.
Esempio: E Dant. Inf. 31: Ancor ti può nel mondo render fama.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 3: Ho io più volte considerato.... di molti uomini degni essere perita la fama, per non c'essere chi abbia mandato a memoria delle lettere l'opere loro.
Esempio: E Vespas. Vit. Uom. ill. 4: E di questi [artisti] se ne potrebbe nominare infiniti, de' quali ò mancata la fama, solo per non avere chi abbi scritto di loro.
Esempio: Leopard. Poes. 37: Così la vereconda Fama del vostro vate appo i futuri Possa, volendo i numi, Tanto durar quanto la vostra duri.
Definiz: § VII. E per Riputazione; e in questo senso riceve un aggiunto, come buonabuona fama o cattiva cattiva fama, onesta onesta fama, disonesta disonesta fama e simili: e quando usasi assolutamente, ha sempre buon senso. –
Esempio: Dant. Purg. 17: È chi podere, grazia, onore e fama Teme di perder, perch'altri sormonti.
Esempio: E Dant. Conv. 72: La fama buona, principalmente generata dalla buona operazione nella mente dell'amico, da quella è prima partorita.
Esempio: Sentenz. Filos. volg. 72: L'uomo ch'ha buona fama, sì gli è grande eretaggio.
Esempio: E Sentenz. Filos. volg. 74: Chi una fiata perde la buona fama, appena mai la racquista.
Esempio: Bocc. Lett. 283: Perciocchè la fama è servatrice delle antiche virtù e predicatrice de' vizj, sanza restare, sommamente si guardano i savj di non contaminarla, o di fama trasmutarla in infamia.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 472: Non si può se none lodare l'esser buon cristiano,... ed è onore e buona fama alle genti del mondo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 52: Teco difenda Dio la fama nostra.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 5, 90: Il Re, che liberata la figliuola Vede da morte e da fama non buona, Più s'allegra ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 13, 69: Di cui d'ora in ora La beltà, la virtù, la fama onesta, E la fortuna crescerà.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 33, 74: La qual fatto avea nera più che pece La fama lor, ch'esser solea sì bella.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 84: Opportuno e grato arrivi Difensor di mia fama e di mia vita.
Esempio: E Tass. Gerus. 6, 70: Pur, se non della vita, avere almeno Della sua fama dee temenza e cura.
Esempio: Segn. B. Rettor. volg. 25: La buona fama è l'essere stimato da tutti i buoni.
Esempio: Bald. Vers. 123: Sopra tutto a temer t'esorto, o figlia, La fama rea.
Esempio: Giust. Vers. 12: Brevi giorni infelici Avrai,... ma d'intatta fama.
Esempio: E Giust. Vers. 107: Temuto e celebre Per fama infame, ec.
Definiz: § VIII. Pubblica fama, parlandosi di testimonj, prove, e simili, si usava a significare la Notizia che correva pubblicamente intorno a un dato fatto o a una data condizione di cose o di persone. Quindi le maniere Di pubblica voce e fama, Di pubblica fama, o solamente Di fama, che si usarono a significare Secondo quello che se ne sapeva per pubblica voce. –
Esempio: Ordinam. Giust. 6: E basti la pruova in tutte le predette cose.... contra quelli Grandi che facessono i maleficj.... per tre testimonj, che provassono di piuvica fama, e per lo saramento di colui che fosse offeso, se vivesse.
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 49: Che i malificj si potessino provare per dua testimonj di publica voce e fama.
Esempio: Stat. Art. Calim. I, 2, 32: Basti.... la pruova di tre o di quattro testimonj degni di fede, di publica fama;... e cotale pruova di fama s'abbia per sufficiente.
Esempio: Vill. G. 3, 6: Si potessono provare i malificj per due testimonj di pubblica voce e fama.
Esempio: E Vill. G. 3, 24: La cittade si racquetò, sanza altra novità, rimagnendo il popolo in suo stato e signoria, salvo che dove la prova della piuvica fama era per due testimonj, si mise fossono per tre.
Esempio: Stef. March. Istor. 9, 86: Dove si potea provare per testimonj di fama, egli non si poteano poi riprovare.
Esempio: Machiav. Stor. 1, 80: Fecesi che la pubblica fama bastasse a giudicare.
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 246: La voce e la fama publica ci porge ancora ella qualche volta occasione d'addurla, per pruova.
Esempio: Legg. Band. C. 17, 133: Bastino dieci testimonj di buon nome, che provino la fama.
Definiz: § IX. Di buona fama o Di mala fama, usato come aggiunto di persona, vale Che ha buona o cattiva riputazione; e in senso particolare Di mala fama, detto di donna di mala fama, vale Che conduce vita disonesta, Che fa copia pubblicamente di sè. –
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 78: Abbominò Pacino Peruzzi, uomo di buona fama.
Esempio: Castiglionch. L. Epist. 10: Secondo questo modo si dice essere in degnità l'uomo che è di buona fama.
Esempio: E Castiglionch. L. Epist. 59: Lapo d'Albertuccio, il quale fu a me padre,... fu uomo pacifico, e di buona condizione e fama.
Esempio: Esop. Fav. S. 67: Fuggiva ogni uomo la sua conversazione, siccome d'uno indovino e uomo di mala fama.
Esempio: E Esop. Fav. S. 148: Giuocatori e cioncatori, e uomini di mala vita e fama.
Definiz: § X. In fama di checchessia, col verbo Parlare n fama di checchessia, trovasi per Con voce pubblica circa a quella data cosa. –
Esempio: Vill. G. 923: Della sua compagnia con la reina si parlava in fama di male e di sospetto.
Definiz: § XI. Per fama, vale Per quello, Secondo quello, che ne arreca la fama. –
Esempio: Dant. Conv. 233: Quelli sette savj antichissimi, che la gente ancora nomina per fama.
Esempio: Petr. Rim. 2, 254: Se non come per fama uom s'innamora.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 77: Se prima l'amavo per fama, ora molto più, visto la sua presenza.
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 4: Quanto io n'odo per fama.
Esempio: Tass. Lett. 1, 12: Signora, che già per fama è informata del valor suo.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 89: Tuttochè egli non fosse mai stato in Tiro, e non conoscesse Teodata se non per fama.
Definiz: § XII. Aver fama di checchessia, e talora anche Andare in fama, di checchessia, vale Essere comunemente riputato quello che dal compimento è espresso; e riferiscesi a qualità così buone come cattive. –
Esempio: Castigl. Corteg. V. 25: Per tutta Italia hanno però avuto fama di grandissimi cortegiani.
Esempio: Bart. D. As. 1, 78: A quegli che andavano in publica fama d'uomini di mal affare, facea miglior viso.
Definiz: § XIII. E Aver fama di una cosa o di una persona, vale Udirne parlare, Averne sentore, notizia. –
Esempio: Fr. Guid. Fior. Ital. 142: Agenore ebbe una bellissima figlia chiamata Europa, la quale Jove, avendone fama, rapitte.
Definiz: § XIV. Dare fama ad alcuno, vale Renderlo celebre, famoso, Celebrarlo. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 226: Se Virgilio ed Omero avessin visto Quel sole, il qual vegg'io con gli occhi miei, Tutte lor forze in dar fama a costei Avrian posto.
Definiz: § XV. E Dar mala fama ad alcuno, vale Diffamarlo. –
Esempio: Senec. Declam. 212: Il perchè tu fai male, a darmi questa mala fama.
Definiz: § XVI. E Dar fama contro alcuno di alcuna cosa, vale Dargli pubblica accusa di essa, Sparger voce che egli l'abbia commessa. –
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 88: Pervennegli agli orecchi a quello innocente la fama contra a lui data di tanta sceleratezza.
Definiz: § XVII. Essere fama o Correr fama, reggente una proposizione mediante la cong. Che, vale Dirsi, Ripetersi, Narrarsi pubblicamente. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 208: A Baffa è pervenuta la bella giovane figliuola del Soldano, di cui è stata così lunga fama, che annegata era.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 387: È fama.... che Costantino.... donò a' Pontefici il dominio di Roma, e di molte altre città e regioni d'Italia.
Esempio: Car. Eneid. 3, 909: È fama, che dal fulmine percosso E non estinto, sotto a questa mole Giace il corpo d'Encelado superbo.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 46: È fama che quel dì che glorioso Fe' la rotta de' Persi il popol franco, ec.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 4, 31: È fama che a bella fanciulla Il lionfante non arreca oltraggio.
Esempio: Borgh. S. Tertull. 18: È fama che il tale abbia avuto il governo d'una provincia.
Definiz: § XVIII. Essere in fama o Venire in fama o Crescere in fama, vale Essere o Rendersi famoso, celebre, Avere acquistato o Acquistar nome. –
Esempio: Dant. Inf. 24: Omai convien che tu così ti spoltre, Disse il maestro; chè, seggendo in piuma, In fama non si vien nè sotto coltre.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 40: Era.... un antico padre, lo quale innanzi che l'abate Pemen venisse a stare ivi, era in gran fama e grazia delle genti.
Esempio: Ar. Orl. fur. 34, 17: Con gli altri cavallier si messe in corte Del padre mio, dove in gran fama crebbe.
Esempio: Capp. Longob. 144: Tardi e a stento e per via di studio vennero in fama tra' letterati.