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Dizion. 2° Ed. .
ENTRATA.
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pag.309
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ENTRATA.
Esempio: | Bocc. g. 3. p. 4. Parendo loro nella prima entrata di maravigliosa bellezza.
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Esempio: | G. V. 12. 81. 3. Acciocchè 'l Comune avesse spedita l'entrata. |
Esempio: | Dan. Pur. c. 9. Vedi l'entrata là 've par disgiunto. |
Esempio: | E Dan. Inf. c. 8. usciteci gridò: qui è l'entrata.
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Esempio: | Petr. canz. 18. 7. Ma perchè la memoria innamorata, Chiude lor poi
l'entrata. |
Definiz: | ¶ Per rendita. Lat. proventus, redditus, o vero, come scrivono
alcuni, reditus, census. |
Esempio: | G. V. 12. 8. 9. Montavano l'anno più di 200. mila fior. d'oro. Senza l'altre
entrate, e gravezze. |
Esempio: | E G. V. lib. 11. 9. L'entrata, e l'uscita del Comune.
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Esempio: | Bocc. nov. 13. 8. Il quale messo s'era in prestare a' baroni sopra castella, e
altre loro entrate. |
Esempio: | Espos. Vang. Il tempo del sonno scrivilo al libro delle cose perdute, ma quello
della vigilia è scritto in quello dell'entrata, e guadagno. |
Esempio: | Cavalc. med. spirit. E adunque stolta cosa riputarsi a entrata, e credito quello,
che è debito. |
Esempio: | N. ant. 11. 2. Spendo più ch'io non ho d'entrata 200. lib. di Tornési.
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