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ENTRATA.
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ENTRATA.
Definiz: Entramento. Latin. ingressus, introitus.
Esempio: Boc. g. 3. p. 4. Parendo loro nella prima entrata, di maravigliosa bellezza.
Esempio: G. V. 12. 81. 3. Acciocchè 'l Comune avesse spedita l'entrata.
Esempio: Dan. Par. 9. Vedi l'entrata la 've par disgiunto.
Esempio: E Dan. Inf. 8. Uscite e' gridò: qui è l'entrata.
Esempio: Petrar. Canz. 18. 7. Ma perchè la memoria innamorata, Chiude lor poi l'entrata.
Esempio: Franc. Sacch. Op. Div. In ogni altra lettera s'intende all'entrata 4. Aprile, cioè al principio.
Definiz: §. Entrata: per Rendita. Lat. proventus, redditus, ovvero, come scrivono alcuni reditus, census.
Esempio: G. V. 12. 8. 9. Montavano l'Anno più di dugentomila fior. d'oro, senza l'altre entrate, e gravezze.
Esempio: E G. V. lib. 11. 9. L'entrata, e l'uscita del Comune.
Esempio: Boc. Nov. 13. 8. Il quale messo s'era in prestare a' Baroni sopra Castella, e altre loro entrate.
Esempio: Espos. Pat. Nost. Dee rendere suo conto, e sue entrate, e uscite dinanzi a suo Signore.
Esempio: Espos. Vang. Il tempo del sonno scrivilo al libro delle cose perdute, ma quello della vigilia è scritto in quello dell'entrata, e guadagno.
Esempio: Cavalc. Med. Spir. È adunque stolta cosa riputarsi a entrata, e credito quello, che è debito.
Esempio: Nov. Ant. 11. 2. Spendo più, ch'io non ho d'entrata 200. lib. di tornesi.
Esempio: Sen. Ben. Varch. 6. 10. Se alcuno si diletta di vedere un gran libro delle sue entrate.
Definiz: §. Entrata: diciamo il Principio del sonarsi gli strumenti, innanzi al canto.
Esempio: Tratt. Pat. Nost. Ora avete voi udito il prolago del santo Pater nostro, che è altresì come una entrata di vivuola.
Definiz: §. Far l'entrata: Entrar con solennità.
Esempio: Segn. Pred. 28. Chi svellendosi i crini, chi percuotendosi il volto, faceano insieme, là dentro, la mesta entrata.