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1) Dizion. 5° Ed. .
INCOCCIARE.
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Dizion. 5 ° Ed.
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INCOCCIARE.
Definiz: Neutr. e Neutr. pass. incocciarsi Ostinarsi, Intestarsi, in una cosa.
Ha comune l'origine con Cocciuto, che è pure da coccia, in senso di Testa. –
Esempio: Menz. Sat. 231: E pensa fare a sè riparo e schermo, Qualora nel non credere s'incoccia, Col dir che il nostro intendimento è infermo.
Esempio: Bellin. Bucch. 76: Mentre per ragionarne in versi spanti Vedran quant'io mi stillo, e quanto io 'ncoccio, E che incettando vo branchi d'Apolli, ec.
Esempio: Magal. Lett. At. 201: Questa e dieci altre simili cose i medici valentuomini e galantuomini insieme, e nemici della ciurmeria, le sanno benissimo, nè incocciano a volere spacciare per cose nuove, e manco che manco per loro proprie invenzioni.
Esempio: Fag. Rim. 2, 231: E se pur egl'incoccia, e vuol che sia Una sentenza, un detto dell'oracolo, Non s'ha a torsel d'intorno e mandar via?
Esempio: E Fag. Rim. 6, 250: E Sargonte sta chiotto e il naso arriccia, Gracchiar lo lascia quanto vuole, e incoccia, E più nel covo suo si rincantuccia.
Esempio: Bottar. Dial. 218: Si capacitarono, perchè erano affatto allo scuro di questa professione,... che se fossero stati di coloro che volgarmente si chiamano dilettanti e di buon gusto, sarebbero incocciati più che mai.
Esempio: E Bottar. Dial. 224: Le quali (esperienze) io non vi racconto, perchè nol posso fare senza dispiacere a molti personaggi d'alto grado che sel prenderebbero a sdegno, e invece d'illuminarsi, incoccerebbero quel più ne' loro capricci.