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1) Dizion. 5° Ed. .
MOLLARE.
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MOLLARE.
Definiz: Att. Allentare, Lasciare andar giù o scorrere, a poco a poco, Abbassare alquanto, e simili, riferito più specialmente a corde o canapi reggenti checchessia, che anche dicesi Ammollare. Term. proprio più che altro del linguaggio marinaresco. –
Esempio: Cresc. B. Naut. Medit. 124: Per metter dunque la vela a segno che pigli tutto il vento, si farà mollar l'orza davanti fin che il carro D venghi in Ponente e la penna C in Levante.
Esempio: E Cresc. B. Naut. Medit. 130: Il coniglieri, quando detto ferro sarà arrivato in fondo, dirà forte, che si senta: Terra; acciò che il comito sappia quanto ha da far mollar la gomena: la quale essendo mollata, doppo che il ferro trovò fondo, un corpo di galea ec.
Esempio: Falc. Istruz. 12: Quando vanno (i vascelli) troppo a l'orza, bisogna levare delle vele della mezzana, e metterne al trinchetto; e se non serve, mollare le sarzie, e tirare li stagi a prua. E se vanno troppo a pozza (poggia), per l'opposito, entrare le sarzie, e mollare li stagi a poppa, levare delle vele del trinchetto, e mettere alla mezzana.
Definiz: § I. Quindi la maniera, Mollare davanti, e Mollare in poppa, che vale Allentare l'orza davanti, per andare in poppa, e Mollare in banda, che vale Allentare la corda, abbandonando la cima, perchè scorra tutta a un tratto, senza alcun ritegno. –
Esempio: Pulc. Luc. Driad. 54: E molla in poppa, e con iscaltrimento Da ogni banda un'ancora trascina.
Definiz: § II. Quindi pure l'uso assoluto dell'imperativo Molla, per comandare di allentare le corde, le gomene, le vele, i remi, o altro.
Definiz: § III. Pure per Allentare, Lasciare alquanto libero, Lasciare andare, riferito a cosa o parte, stretta o compressa. –
Esempio: Magal. Notiz. Chin. 65: Allora cominciò (il medico) a tastarmi l'uno e l'altro polso, ora strignendomi fortissimamente, ora soavemente premendo l'arteria, ora strignendo ugualmente l'una e l'altra; ora l'una premendo e l'altra mollando, ora questa strignendo e quella semplicemente toccando, ora ec.
Definiz: § IV. Poeticam., per Render molle o cedevole, Ammollire; in senso figurato. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 21, 31: In prigion sei, nè crederne uscir fuore, Se la durezza tua prima non molli.
Definiz: § V. E conforme al senso proprio originale, si usò anche per Ammollare, Bagnare.
Definiz: § VI. Neutr. pass. Mollarsi Divenire meno teso, Allentarsi, detto più che altro di corde. –
Esempio: Cresc. B. Naut. Medit. 125: All'ora farà caricar il commito l'orza, e tirará il carro D.... a ponentelibeccio, e la penna C s'andarà co 'l medesimo moto in grecolevante; facendo caricar Tosta e cassar la scotta quel tanto, che s'erano mollati nel tirarsi verso loro la penna.
Definiz: § VII. Si usò per Ammollarsi, Bagnarsi; anche per similit. –
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 60: Allora da prima si riscaldaro per li razzuoli i gialati (gelati) settentrioni, e indarno si tentaro di mollarsi nel vietato mare; e 'l serpente ch'èe posto prossimano al freddo cielo,... allora si riscaldò.
Definiz: § VIII. Neutr. Divenire lento o più lento, Diminuire di tensione, Allentare. –
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 190: S'applicò nel luogo solito il calore. L'effetto, quanto alla staffa, fu il medesimo che nell'altre: poichè da principio ristrignendosi, la corda veniva a mollare, onde la pallina toccava la spera, e da ultimo dilatandosi l'apertura della medesima staffa, tirava la corda, e la pallina tornava a sollevarsi.
Definiz: § IX. Figuratam., per Rimettere, Scemare, d'intensità, di vigore, di rigore, Farsi o Divenire meno aspro, meno severo, più mite; detto anche di stagione. –
Esempio: Bart. D. Giapp. 2, 300: Ma poichè il verno mollò, e la stagione cominciò a rattepidire, ee.
Esempio: E Bart. D. Giapp. 4, 408: Passato alquanto in questo rigore, si mollò un poco, e il dì aperte le carceri, li lasciavano conversare e magnare insieme; in farsi notte, li rinchiudevano.
Definiz: § X. E pur figuratam., detto di atti, o fatti, vale Arrestarsi, Fermarsi, Cessare. –
Esempio: Giobert. Ges. mod. 2, 541: La minaccia passò in atto per un decreto dell'anno appresso; onde la rivolta mollò, ma non parve sopita che nel 1693 dalla bolla d'Innocenzo duodecimo.
Definiz: § XI. Mollare, per lo più in proposizione negativa e con un compimento verbale, si usò per Cessare, Restare, dall'operare, detto così di persone, come di cose; anche figuratam. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 19: E quando elli seppe el suo nascimento, non mollò mai di raunare gente di diverse maniere.
Esempio: Ciriff. Calv. 12 t.: E' traditori di Maganza non mollavano nè di nè notte in che modo potessino rapire la corona di Francia.
Esempio: Collaz. Ab. Isaac volg. 108: Quantunque egli sia levato, non molla di salire, infino a tanto ch'egli entra.
Esempio: Fr. Giord. Pred. 181: I Saracini.... tutto dì non mollano di lavarsi il corpo.
Esempio: E Fr. Giord. Pred. 2, 217: Se fosse una torre che sempre fosse combattuta con le stanghe e co' mangani e co' bolcioni, e non mollassero mai; via e dalle, via e dalle; difficile cosa sarebbe e impossibile che questa torre non cadesse.
Esempio: E Fr. Giord. Pred. appr.: Quegli che sta al mondo è combattuto continuamente sanza triegua, or con una battaglia, or con un'altra, e non mollano mai i demonj per ogni verso, che n'è la persona attorneata ec.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 226: Il medico, che oltre modo disiderava d'andare in corso, non mollò mai, che egli divenne amico di Buffalmacco; il che agevolmente gli venne fatto.
Esempio: E Bocc. Laber. 221: La quale (la lingua di una donna) mai di ciarlare non ristà, mai non molla, mai non fina,... dalla mattina insino alla sera.
Esempio: Pataff. 6: Gonfiai, e poi mollai di dire: o micci.