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Dizion. 5° Ed. .
ADUNQUE.
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ADUNQUE. Definiz: | Particella congiuntiva, che inferisce conseguenza e conclusione; lo stesso che Dunque. |
Dal lat. ad tunc. − Esempio: | Petr. Rim. 2, 52: Chi sa pensare il ver, tacito estime Ch'ogni stil vince; e poi sospire: adunque Beati gli occhi che la vider viva! |
Esempio: | Bocc. Decam. 3, 246: Il re.... disse: damigella, voi avete ben guadagnato il marito. A cui ella rispose: adunque, monsignore, ho io guadagnato Beltramo di Rossiglione. | Esempio: | S. Ag. C. D. 2, 252: A questa adunque cupiditade senza dubbio meglio è di resistere, che d'acconsentire. | Esempio: | Segner. Incred. 416: Rimane adunque, che tutta la vera santità sia presso la Chiesa romana. |
Definiz: | § I. E spesso anche s'adopera cominciando a parlare di cosa proposta, o ripigliando il discorso. − | Esempio: | Bocc. Decam. 1, 117: Il che manifestamente potrà apparire nella novella, la quale di raccontare intendo.... Ragionasi adunque, che essendo Musciatto Franzesi di ricchissimo e gran mercatante cavalier divenuto ec. |
Definiz: | § II. E pure a modo d'Interrogazione. Dunque. − | Esempio: | Buomm. Ling. tosc. 308: Dicendo alcuno cosa che a noi paia chiarissima, lo interrogheremo, quasi concludendo il nostro intendimento, e diremo: adunque? volendo inferire: che concludi? che pretendi perciò? |
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