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1) Dizion. 5° Ed. .
GHEZZO.
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GHEZZO.
Definiz: Sost. masc. Specie di uccello nero; ma forse è uccello immaginario e fantastico. È voce derivata dall'adiettivo ghezzo. –
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 32: Gran leofanti; e questi avean castelli Sopra 'l dosso, con ghezzi neri e strani, E struzzi e pappagalli, ed altri uccelli.
Esempio: Frez. Quadrir. 2, 15: Mentre si trasmutava a pezzo a pezzo, Mise due ali assai più ner che corvo; Cornuto il capo, e 'l viso fe' d'un ghezzo, La bocca fe' d'un porco, il naso corvo.
Esempio: Buonarr. Tanc. 4, 1: Credetti a un pippione empiere 'l gozzo, E 'n quel cambio ho imboccato un nibbio, o un ghezzo.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 559: Un ghezzo, sarà sorta d'uccello nero, poichè Ghezzo vale Moro, quasi Egizio.
Definiz: § Ghezzo si disse anche una Specie di fungo buono a mangiare, chiamato comunemente Fungo porcino, ed è il boletus bovinus dei Naturalisti. Detto probabilmente così, perchè il suo cappello, nella parte superiore, è di colore scuro, mentre è bianco nella parte di sotto. –
Esempio: Benciv. Cur. Malatt. volg.: Tra' migliori funghi sono i boleti, i ghezzi, le puzzole, ec.
Esempio: E Benciv. Cur. Malatt. volg. altrove: I boleti son più sottoposti ad esser velenosi, che non sono i ghezzi. Ma se 'l ghezzo è velenoso, cotale veleno è più mortifero di tutti i funghi.