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Dizion. 5° Ed. .
LIEVITO
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LIEVITO. Definiz: | Sost. masc. Quel pezzetto di pasta inforzata, o inacidita, la quale produce nel pane la fermentazione. – | Esempio: | Savonar. Pred. 2: Un poco di lievito corrompe tutta la massa. | Esempio: | Pallav. Perfez. crist. 446: Il lievito nella buona pasta è si poco, che non fa sentire la sua acetosità, nè guasta sapore. | Esempio: | Corsin. Stor. Mess. trad. 89: Ridotto che l'avevano a farina (il maiz), l'impastavano senza aver di bisogno di lievito. | Esempio: | Manett. Mem. Frum. 55: La terza condizione che si deve accordare, perchè il pane riesca buono e ben fatto, è quella della fermentazione, la quale, avanti che sia lavorato in pasta, per abbreviarne il tempo e la manifattura di esso, si promuove per mezzo del lievito, detto da noi anco Formento. |
Definiz: | § I. In locuz. figur. – | Esempio: | Volg. Pist. Vang. M. 81 t.: Mangiamo orrevolemente e non con lievito vecchio, uè con lievito di malizia, nè di nequizia, ma con azzimo di purità e di verità. |
Definiz: | § II. E per similit. – | Esempio: | Paolett. Oper. agr. 2, 104: Il tartaro, per i suoi principj sommamente acidi, è un lievito sicurissimo per sollecitare nel vino la fermentazione acetosa. |
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