Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
LISCIO.
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LISCIO.
Definiz: Add. Privo di scabrosità e ineguaglianze, Che ha la superficie andantemente piana; Levigato, Polito, Non ruvido, Non aspro al tatto.
Forse dal grec. λισσός, o, secondo altri, dal supposto ted. lisi, oggi leise. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 268: Le sue foglie (dell'agnocasto) son come quelle dell'ulivo, ma più morbide e liscie.
Esempio: Bern. Orl. 45, 24: Tanto era liscio quel sasso incantato.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 217: Giovano ancora queste intaccature, che con avere la testa liscia e pulita dividono l'asprezza delli intagli de l'altre membra.
Esempio: Soder. Agric. 99: Bisogna.... preparare un filare a uso di cerchio, o di pietra liscia, o di mattoni cotti bene.
Esempio: Dav. Colt. 509: Spiccala dal suo legno con uno stromento d'osso liscio a ciò fatto, che non appicchi, nè tagli.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 29, 1, 143: Altre (chiocciole) liscie, e invetriate d'un sottilissimo lustro.
Esempio: Algh. Litot. 84: In quanto alla figura, le pietre tonde e ovate, lisce nella loro superfìcie, sono più difficili a tenersi forte dalle prese della tanaglia.
Esempio: Salvin. Annot. Tanc. 579: Lino scotolato, dopo essere stato colla gramola o maciulla gramolato e maciullato, si scotola poi colla scotola, strumento da scuoterlo e allungarlo in lustre e lisce fila.
Esempio: Buonarr. F. Medagl. ant. 446: Corone d'abeto, di quercia e di smilace liscia, o sia vilucchio maggiore, adoprate parimente ne' baccanali.
Esempio: Pap. Tratt. var. 55: Lisci si chiamano quei corpi, i quali hanno la superficie ben pareggiata e senza risalti.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 6: Masso che d'erbe il dorso avea vestito, E formando all'ingresso un architrave Nella fronte apparia liscio e pulito.
Esempio: Pindem. Odiss. 1, 148: Sporgon su l'onde acuti sassi.... E una rupe va su liscia e lucente.
Definiz: § I. Detto di pelle, mano, o simile, vale Che non ha grinze, o calli. –
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 386: Or tu, come sedendo Con le man lisce, di saper presumi Quel che a me insegna la fatica e l'uso?
Definiz: § II. E per Imbellettato, Azzimato. –
Esempio: Tass. Amint. 2, 2: Ahi, quanti N'inganna il viso colorito e liscio!
Esempio: Fag. Comm. 7, 9: Il mio Nanni vago e bello, Bianco e rosso, liscio e biondo, Solo quello, Per uscir farmi di guai, Il mio sposo alfin sarà.
Definiz: § III. Per Lisciato, Spianato, Steso. –
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 136: Chi lisci gli tenea (i baffi), chi ricciutelli.
Definiz: § IV. Vale anche Semplice, Senza ornamenti; detto specialmente di opere d'arte, di tessuti, e simili. –
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 81, 2: Quella sorta di lavoro nel quale s'adopera la squadra e le seste,... si dice lavoro quadro;... e questo lavoro si fa alcune volte liscio ed altre intagliato.
Esempio: E Baldin. Decenn. 5, 126: Mentre si credevano gli Ebrei che ciò fusse per toglier via l'ornato del vecchio tabernacolo e lasciarvi il muro liscio, la bisogna andò al contrario, perchè scancellata la figura della Vergine, nel luogo stesso della medesima videsi essere stato dipinto un bel Crocifisso.
Esempio: Maff. Veron. illustr. 5, 160: Nel Coliseo, benchè schietto sia il fregio, altro che dorico non dobbiam chiamare il primo piano, liscio e nudo essendo anche il fregio del terzo, che niuno con tutto ciò ha detto mai non esser corintio.
Esempio: E Maff. Anfit. 172: Ridicolo sarebbe stato l'intagliar le foglie (de' capitelli corintj) in quell'altezza,... come ridicolo sarebbe il prenderne esempio per farle liscie in una sala.
Definiz: § V. Detto di canto, vale Piano, Semplice; l'opposto di Fiorito, Ornato. –
Esempio: Fag. Comm. 4, 348: Intanto io mi preparerò di nuovo a fargli questa cantata. B. Fategliene pure, liscia, chiara, andante, senza ritornelli, nè passeggi.
Definiz: § VI. E detto di suoni, lettere, versi, e simili, vale Dolce, Scorrevole, Privo d'asprezza. –
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 208: Il loro corpo è un corpo di liuto, asciutto, rimbombante a guisa delle intonacate volte, ove giuoca a maraviglia la voce, e l'armonia si spande in giro e all' orecchio liscia ne sdrucciola.
Esempio: E Salvin. Pros. tosc. 2, 29: Impiegando lettere o aspre o lisce, secondo i suggetti.
Esempio: E Salvin. Pros. tosc. 68: Il verso non è nodoso, come egli lo chiama, ma liscio liscissimo.
Esempio: E Salvin. Annot. Fier. 481: Opporrammisi la lingua tedesca, la quale non è così liscia come la greca.
Definiz: § VII. E per Aperto, Chiaro, Intelligibile a tutti. –
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 3, 32: Egli è un discorso piano piano e sì liscio, che e' non si può far più.
Esempio: Salvin. Annot. Cas. 259: Con questa lettura la costruzione vien piana e liscia.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 222: Volete dire a me quel che conviene Ed all'alte persone ed alle basse? Quella, in sostanza, è gente che capisce; E per questa ci voglion cose lisce.
Esempio: Capp. Longob. 140: Si deve però attribuire anche alla diffusione di certe idee fondamentali venute a noi da più antica origine, e al costante predominio di quella più liscia e popolare filosofia del buon senso che segna i limiti del pensiero.
Definiz: § VIII. E per Facile, Agevole, Senza ostacoli, o impedimenti. –
Esempio: Salvin. Podagr. Luc. 21: Dopo, incontrando via lubrica e liscia, Toccava innanzi con vie maggior fretta.
Definiz: § IX. E figuratam. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 10: Noa si dee volere Il tutto così liscio, così netto; Non si può il miel senza le mosche avere.
Definiz: § X. Liscio liscio, così ripetuto ha forza di Superlativo. –
Esempio: Bellin. Lett. IV, 1, 275: Sa ella quel che ell'è? Ell'è quanti sonetti si trovino in tutto il Petrarca, che vadan via lisci lisci, andanti senza veruna ellissi di qualche articolo.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 422: Portò questa proposizione come un punto liscio liscio, e come se avesse ragione d'avanzo.
Esempio: Tocc. Lett. 25: Vi presenterò qui il parlare di Tertulliano e quello dell'Orsi, e liscio liscio vedrete lì lo sproposito.
Definiz: § XI. In forza di Sost. Liscezza. –
Esempio: Magal. Sagg. vat. esp. 24: I liquori, forse per lo liscio sfuggevole o per la rotondità de' lor minimi corpicelli..., via via che premuti sono, cedono per ogni verso.
Definiz: § XII. Quattrino liscio, si chiamò Certa specie di quattrino che da principio ebbe di lega due once d'argento per libbra, e quindi aveva maggiore lucentezza degli altri, detti Neri. –
Esempio: Firenz. Pros. 1, 244: Sempre mi son valuto e ho usato quei vocaboli e quel modo del parlare, che si permuta tutto il giorno, spendendo, come dice Orazio, quelle monete che corrono e non i quattrini lisci, o i San Giovanni a sedere (qui in locuz. figur.).
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 189: E quanto alla lega pare che l'anno 1372 la variassono, conducendola a once due d'argento, diece di rame, e son peravventura di questa sorte certi, che alla maniera della stampa si riconoscono per quattrini, e son facilmente quegli nominati di sopra, ne' quali si mostra più ariento, che ne gli ordinarj, ed alcuni gli chiamano lisci, per una cotal bianchezza e pulitezza che in loro più che ne gli altri mostra.
Definiz: § XIII. Alla liscia, Per la più liscia, o Per le lisce, in costruito con qualche verbo, vale Speditamente, Semplicemente, e simili. –
Esempio: Magal. Relaz. 64: Ci parve di dover risolvere per la più facile, la più liscia e la più naturale, che tutto il fondamento della denominazione di questo mare sia nella gran copia che ec.
Esempio: Nell. Iac. Faccend. 2, 11: Eh, signor padroncino mio, vi consiglierei ad andare un po' più alla liscia, e non metter malizia dove non è.
Definiz: § XIV. Non essere una cosa liscia, vale figuratam. Non essere schietta, sincera, o agevole, Nascondervisi qualche imbroglio, o qualche difficoltà.
Definiz: § XV. Non giudicarla liscia, Non crederla, e simili, liscia, vale Vedere in checchessia delle difficoltà, degli ostacoli, e simili. –
Esempio: Panant. Civett. 8: Ma tanto liscia non la giudicate, O bei narcisi, o giovani di moda, Di far cader certe furbe trincate, Che sanno dove il diavol tien la coda.
Definiz: § XVI. Passarla alcuno liscia, vale Andare quegli impunito; e Passarla liscia ad uno, vale figuratam. Usargli indulgenza, Non fargli osservazioni o rimproveri. –
Esempio: Magal. Lett. 108: Per quattro versetti dove si dice questa atrocità.... si hanno a consegnare alle fiamme 800 versi. Il Priore, e Martelli più scaltri di lui, me l'hanno passata liscia.
Esempio: Panant. Paret. 61: Se si abbassa un tantin, tu a volo tira, Basta al rischio accostarsi un pocoletto, Coprilo con la rete allor che striscia; Il briccon non la passa sempre liscia.
Definiz: § XVII. Passar liscio su una cosa, e figuratam. Passar liscio su una cosa su una persona, vale Non farne caso, o conto, Non curarla. –
Esempio: Giust. Vers. 145: Cogl'illustrissimi Parenti nuovi Si sdraia in umili Salamelecchi, E passa liscio Su quelli vecchi.