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CROSCIO.
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CROSCIO.
Definiz: Sost. masc. Scossa d'acqua subita e impetuosa, che più comunemente dicesi Scroscio.
Da crosciare. –
Esempio: Giambull. P. F. Orig. Ling. fior. 120: Croscio d'acqua, da ghescem, che è forte ed impetuosa pioggia.
Esempio: Soder. Agric. 84: Il che (il tener bene spazzati i tetti) si procura con strofinargli con granate, o veramente con lasciare scorrere il primo croscio d'acqua, e dipoi mettere al lor luogo i doccioni che per questo levati si sieno.
Esempio: E Soder. Agric. 140: Essendo.... alcuni pastori ne' dì solstiziali rifuggiti sotto una grotta di massi per un gran croscio d'acqua che venne dal cielo repentinamente, osservarono ec.
Definiz: § I. E per Il rumore che fa l'acqua, od altra cosa simile, nel bollire. –
Esempio: Not. Malm. 699: La voce Croscio vuol dire quel bollore gagliardo che fa la pentola, padella, o paiuolo pieno di liquore.
Definiz: § II. Croscio di risa, e, come anche trovasi, Croscio assolutam., vale Riso smoderato, rumoroso; oggi più comunemente Scroscio. Onde la maniera Dare in un croscio di risa per Mettersi a ridere sgangheratamente. –
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 268: E chi potrebbe raccontar adesso Per la caduta repentina il croscio Delle risa comuni a un dipresso?
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 1, 9: Da rider certo: apparecchianne un croscio.
Esempio: Lipp. Malm. 9, 66: Ciascun dice la sua, ciascun motteggia; Beato chi più bella te la stianta, E poi levansi crosci dell'ottanta.
Esempio: Magal. Lett. 139: Rinvenutomi, ho dato in un croscio di risa così enfatico e perenne, che ec.
Definiz: § III. A croscio, posto avverbialm., vale Con gran frastuono, Con grande ruina, Con fracasso. –
Esempio: Pataff. 5: Ed ha enfiata l'epa, e vanne a croscio (qui scherzevolmente).
Esempio: Bott. Stor. Ital. 2, 473: Tremava per terremoto il convento,... piombavano a croscio le volte, le mura si sfasciavano.