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Dizion. 5° Ed. .
CROSCIO.
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pag.1023
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CROSCIO. Definiz: | Sost. masc. Scossa d'acqua subita e impetuosa, che più comunemente dicesi Scroscio. |
Da crosciare. – Esempio: | Soder. Agric. 84: Il che (il tener bene spazzati i tetti) si procura con strofinargli con granate, o veramente con lasciare scorrere il primo croscio d'acqua, e dipoi mettere al lor luogo i doccioni che per questo levati si sieno. | Esempio: | E Soder. Agric. 140: Essendo.... alcuni pastori ne' dì solstiziali rifuggiti sotto una grotta di massi per un gran croscio d'acqua che venne dal cielo repentinamente, osservarono ec. |
Definiz: | § I. E per Il rumore che fa l'acqua, od altra cosa simile, nel bollire. – |
Esempio: | Not. Malm. 699: La voce Croscio vuol dire quel bollore gagliardo che fa la pentola, padella, o paiuolo pieno di liquore. |
Definiz: | § II. Croscio di risa, e, come anche trovasi, Croscio assolutam., vale Riso smoderato, rumoroso; oggi più comunemente Scroscio. Onde la maniera Dare in un croscio di risa per Mettersi a ridere sgangheratamente. – | Esempio: | Allegr. Rim. Lett. 268: E chi potrebbe raccontar adesso Per la caduta repentina il croscio Delle risa comuni a un dipresso? |
Esempio: | Buonarr. Fier. 3, 1, 9: Da rider certo: apparecchianne un croscio. | Esempio: | Lipp. Malm. 9, 66: Ciascun dice la sua, ciascun motteggia; Beato chi più bella te la stianta, E poi levansi crosci dell'ottanta. |
Esempio: | Magal. Lett. 139: Rinvenutomi, ho dato in un croscio di risa così enfatico e perenne, che ec. |
Definiz: | § III. A croscio, posto avverbialm., vale Con gran frastuono, Con grande ruina, Con fracasso. – | Esempio: | Pataff. 5: Ed ha enfiata l'epa, e vanne a croscio (qui scherzevolmente). | Esempio: | Bott. Stor. Ital. 2, 473: Tremava per terremoto il convento,... piombavano a croscio le volte, le mura si sfasciavano. |
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